Pippi Calzelunghe e i pirati di Taka-Tuka (Pippi Långstrump på de sju haven, lett. "Pippi Calzelunghe sui sette mari") è un film del 1970 diretto da Olle Hellbom, seguito della celebre serie del 1969, e prende ispirazione dall'ultima avventura di Pippi Calzelunghe (1945). Il film ha ricevuto un seguito uscito nello stesso anno: Quella strega di Pippi Calzelunghe.
Pippi Calzelunghe e i pirati di Taka-Tuka | |
---|---|
![]() | |
Titolo originale | Pippi Långstrump på de sju haven |
Paese di produzione | Svezia, Germania Ovest |
Anno | 1970 |
Durata | 94 min |
Genere | avventura |
Regia | Olle Hellbom |
Sceneggiatura | Astrid Lindgren, Olle Helbom |
Produttore | Olle Nordemar |
Casa di produzione | Nord Art, SF Studios, Beta Film, Iduna Film |
Distribuzione in italiano | Contex Cinematografica, Cecchi Gori |
Montaggio | Jan Persson |
Musiche | Georg Riedel, Jan Johansson |
Interpreti e personaggi | |
| |
Doppiatori originali | |
| |
Doppiatori italiani | |
Ridoppiaggio TV (1980)
|
I Settergen lasciano i figli a casa di Pippi per ben tre settimane.
Durante una gita al lago, i bambini trovano un messaggio in bottiglia da parte del padre di Pippi, il capitano Calzelunghe, che chiede aiuto poiché è intrappolato dal pirata Blut-Svente e dalla sua ciurma in una torre sull’isola di Taka-Tuka (Porto Piluse nell'originale svedese). Pippi e i suoi amici decidono di partire usando un "Myskodil" inventato da Pippi, ovvero un letto trasformato in mongolfiera. Tuttavia il Myskodil esaurisce l'aria lungo il tragitto, il letto rimane quindi sulla cima di una montagna mentre il pallone vola via. I bambini continuano a piedi fino ad una discarica. Qui, con alcune casse, un'elica e una vecchia bicicletta, costruiscono uno strano aereo a pedali che si guida con un timone, con il quale si dirigono verso Taka-Tuka. Durante il viaggio il rottame si rompe e rischia di precipitare in un vulcano in piena eruzione, ma fortunatamente si schianta su un isolotto disabitato sul quale i bimbi si accampano per un giorno.
Il mattino seguente accanto all'isola passa una nave. Pippi decide di spiare la ciurma, e scopre che vuole appropriarsi del tesoro di suo padre. Con una scusa riesce a far scendere i pirati dall'imbarcazione e ne prende comando, facendo salire anche gli amici. Con questo mezzo giungono infine a Taka-Tuka, dove i pirati di Blut-Svente tengono prigioniero il capitano Calzelunghe cercando di fargli rivelare dove fosse il suo tesoro. Lui si rifiuta sempre di parlare, dicendo che sua figlia Pippi sarebbe venuta a salvarlo. I pirati però non gli credono, pensando che una bambina non possa essere così forte da sconfiggerli.
Intanto, Pippi è costretta a combattere con unghie e denti per poter liberare il papà. Si ritrova costretta anche a nascondere Tommy e Annika; chiede così aiuto a Marko, un bimbo straniero che lavora all'osteria di Taka-Tuka, offrendogli monete d'oro. Ben presto la ragazzina comincia ad essere temuta dai pirati stessi, i quali hanno inteso che Pippi è davvero forte e molto determinata.
Pippi riesce a trovare il padre e gli offre del cibo delizioso, dato che l'uomo era costretto a mangiare solo pane e acqua. Scoperta, Blut-Svente nasconde Capitan Calzelunghe nel sotterraneo della fortezza. Egli riesce tuttavia a spedire un messaggio in bottiglia a Pippi, che lo libera facendo esplodere con polvere da sparo le mura della fortezza. Ma, quando riesce a liberarlo, il capitano aveva detto alla ciurma le coordinate per trovare il tesoro poco prima.
I tre e il capitano si avventurano verso l'isola del tesoro e riescono a prenderlo prima dell'arrivo di Blut-Svente. I suoi uomini però si trovavano già sull'isola e mettono in ostaggio Tommy e Annika per "riscatto": Pippi deve perciò consegnare loro le casse del tesoro.
I ragazzi montano sulla nave, lasciando Blut-Svente sull'isola. Egli è disperato: non sa come fuggire. Pippi allora gli dona un manuale per costruire una zattera e un'ascia per abbattere gli alberi necessari per la sua costruzione, in cambio però vuole le casse del tesoro.
E così si conclude l'avventura, col ritorno a Villa Villacolle.
Il soggetto è tratto molto liberamente dal terzo volume delle avventure di Pippi pubblicato da Astrid Lindgren nel 1948: Pippi Långstrump i Söderhavet (Pippi Calzelunghe nei Mari del Sud), in seguito accorpato assieme ai precedenti volumi in un solo libro.
Il romanzo si svolge sulla fittizia isola di Cip-cip (Kurrekurredutt in originale), dove regna il Capitano Calzelunghe. Gli indigeni, un tempo cannibali, sono stati resi mansueti dal padre di Pippi, e si nutrono ora solo di selvaggina. Nel film gli indigeni sono stati completamente eliminati dalla narrazione e la storia è stata spostata sull'isola di Porto Piluse. Blut-Svente e Messer-Jocke (così come la loro ciurma) sono un'invenzione dell'adattamento cinematografico, probabilmente una rielaborazione dei banditi Jim e Buck presenti nel romanzo.
La pellicola venne girata tra il 4 agosto e il 10 dicembre 1969.[1] Le scene della cittadina dei pirati furono girate a Budua nell'allora Jugoslavia, mentre le riprese sulla spiaggia ebbero luogo a Crane Beach, alle Barbados. Il covo dei pirati venne invece costruito nel Castello di Vaxholm, una fortificazione storica nell'arcipelago di Stoccolma.[2] Jarl Borssén (Blut-Svente) e Staffan Hallerstam (Marko), erano già apparsi in ruoli secondari nella serie del 1969; rispettivamente nel ruolo di un negoziante in un negozio di ferramenta (nell'episodio L'introvabile Spunk), e in quello del bullo Bengt (nell'episodio Una festa movimentata). Il film segna l'ultima apparizione di Villa Villacolle nella sua ubicazione originale a Visby, prima che venisse spostata. Il celebre antropologo norvegese Thor Heyerdahl, che si trovava in vacanza alle Barbados, fa un cameo nel ruolo di un pirata.
La pellicola venne distribuita nelle sale italiane nel marzo del 1971.[3] Dal 30 ottobre al 4 novembre 1980 il film venne trasmesso da Rai 2 diviso in quattro episodi inserito all'interno della serie del 1969. Questa versione a puntate del lungometraggio, distribuita dalla tedesca Beta Film (distributore internazionale del franchise) in lotto con la serie originale, conteneva però numerose scene inedite nella versione cinematrografica, e fu quindi necessario un ridoppiaggio. Basandosi sul copione tedesco Blod-Svente diventa quindi Blut-Svente, mentre Villa Villacolle viene chiamata Villa Kunterbunt. Porto Piluse è stata invece fatta passare per Taka-Tuka, nome con cui è indicata nella traduzione tedesca dei libri l'Isola di Cip-cip, su cui regna il padre di Pippi. Da allora il film è sempre stato distribuito con il secondo doppiaggio televisivo anche nelle edizioni home video.
A differenza della serie, il film venne accolto meno positivamente dalla critica svedese che trovò la storia poco ispirata, mentre le parti dedicate ai pirati vennero giudicate troppo lunghe e ripetitive.[1] È stato invece maggiormente apprezzato dalla critica tedesca.[4][5]
![]() |