Il film è stato presentato nella Quinzaine des Réalisateurs al 43º Festival di Cannes.[1]
Titolo
Il titolo del film riprende quello del libro, e in una scena del film si comprende chiaramente il significato dell'espressione, quando si fa riferimento alla propaganda fascista. Secondo quest'ultima, la pena di morte sarebbe stata un deterrente sufficiente a garantire agli italiani di poter vivere con le "porte aperte" anche di notte. Una tesi che viene messa in dubbio dal protagonista del film in una discussione con un collega.
Trama
Nella Palermo degli anni trenta un giudice, Vito Di Francesco, tenta a suo modo di opporsi, a termini di legge, alla condanna a morte di Tommaso Scalìa, ormai destinato alla pena capitale per aver ucciso, nello stesso giorno, con una baionetta il suo ex datore di lavoro, avvocato Spatafora ed un ex collega, nonché la moglie, con una pistola. Il giudice si scontra con i poteri dello Stato e con lo stesso imputato il quale, invece, chiede di essere fucilato. Nonostante tutto, Di Francesco riesce ad ottenerne l'ergastolo, poiché non crede nell'efficacia della pena di morte e giudica tale pena più crudele degli stessi omicidi commessi dall'accusato. Per il suo gesto, non gradito alle gerarchie, Di Francesco verrà trasferito per punizione in una pretura di scarso rilievo e la sua carriera sarà rovinata. Il film si conclude con la scritta in cui si riferisce che Scalìa verrà condannato a morte in appello e fucilato.
Riconoscimenti
1991 - Premio Oscar
Nomination Miglior film straniero (Italia)
1990 - European Film Awards
Miglior film (Italia)
Premio speciale della giuria a Gian Maria Volonté
Prix Fassbinder a Ennio Fantastichini
Miglior fotografia a Tonino Nardi
1990 - David di Donatello
Miglior film
Miglior attore protagonista a Gian Maria Volonté
Migliori costumi a Gianna Gissi
Miglior sonoro a Remo Ugolinelli
Nomination Miglior regista a Gianni Amelio
Nomination Miglior produttore a Angelo Rizzoli
Nomination Migliore sceneggiatura a Gianni Amelio, Vincenzo Cerami e Alessandro Sermoneta
Nomination Miglior attore non protagonista a Ennio Fantastichini
Nomination Miglior fotografia a Tonino Nardi
Nomination Migliori scenografie a Amedeo Fago e Franco Velchi
Nomination Miglior montaggio a Simona Paggi
1991 - Nastro d'argento
Regista del miglior film a Gianni Amelio
Migliore attore non protagonista a Ennio Fantastichini
Nomination Migliore attore protagonista a Gian Maria Volonté
Nomination Migliore sceneggiatura a Gianni Amelio, Vincenzo Cerami e Alessandro Sermoneta
1990 - Globi d'oro
Miglior film
Miglior attore a Gian Maria Volonté
Miglior sceneggiatura a Gianni Amelio, Vincenzo Cerami e Alessandro Sermoneta
1991 - Ciak d'oro
Miglior attore non protagonista a Ennio Fantastichini[2]
Migliore sceneggiatura a Gianni Amelio, Vincenzo Cerami, Alessandro Sermoneta[2]
Note
(FR) Quinzaine 1990, su quinzaine-realisateurs.com. URL consultato il 27 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2015).
Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 13/04/20.
Collegamenti esterni
Porte aperte, su ANICA, Archiviodelcinemaitaliano.it.
(EN) Porte aperte, su Internet Movie Database, IMDb.com.
(EN) Porte aperte, su AllMovie, All Media Network.
(EN) Porte aperte, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
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