Priest è un film del 2011 diretto da Scott Stewart, adattamento cinematografico dell'omonimo manhwa (fumetto coreano) di Hyung Min Woo.
Priest | |
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Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 2011 |
Durata | 85 minuti |
Rapporto | 2,35:1 |
Genere | azione, orrore, fantascienza, thriller |
Regia | Scott Stewart |
Soggetto | Hyung Min Woo |
Sceneggiatura | Cory Goodman |
Produttore | Michael De Luca, Joshua Donen, Mitchell Peck, Sam Raimi, Nicolas Stern |
Produttore esecutivo | Josh Bratman, Glenn S. Gainor, Steve Galloway, Stuart J. Levy |
Casa di produzione | Buckaroo Entertainment, Michael De Luca Productions, Screen Gems, Stars Road Entertainment, Tokyopop |
Distribuzione in italiano | Sony Pictures Italia |
Fotografia | Don Burgess |
Montaggio | Lisa Zeno Churgin |
Musiche | Christopher Young |
Scenografia | Richard Bridgland |
Costumi | Ha Nguyen |
Trucco | Steven E. Anderson, Jed Dornoff, Bart Mixon, Lufeng Qu |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Alla fine di una guerra secolare tra uomini e vampiri, il mondo conosciuto è completamente scomparso. Al suo posto, macerie e rovine delle vecchie città industriali, mentre l'ultima roccaforte dell'umanità è rappresentata da un Ordine religioso filocristiano, che evidentemente ha scopi ben diversi dall'unione dei popoli, ovvero il controllo del mondo. I superstiti dell'ultima guerra tra umani e vampiri vivono in città costellate da barricate e protezioni, dove la Chiesa ha il controllo di ogni cosa.
Tutto cambia per Ivan Isaacs, quando un branco di vampiri autonomi rapisce sua nipote appena diciottenne. Il sacerdote e cacciatore di vampiri, infrangendo gli ordini della sua stessa organizzazione, esce dalla città per dare la caccia ai rapitori di sua nipote, dando vita a un'estenuante caccia al vampiro. Ma fuori dalle mura della città non vi è più traccia di passaggio umano, solo un'infinita steppa abitata da vampiri. Ad affiancare Ivan nella sua avventura, anche il fidanzato della nipote, lo sceriffo di un avamposto locale e una sacerdotessa dotata di notevoli abilità nel combattimento.
Un film basato sul romanzo grafico coreano Priest di Hyung Min Woo era già in sviluppo dalla Screen Gems nel 2009, con Andre Douglas alla regia e Gerard Butler e Steven Strait indicati come principali interpreti[4], ma il progetto fu poi abbandonato. In aprile, reduce dalla realizzazione di Legion, il presidente della Screen Gems, Clint Culpepper, annunciò che Scott Charles Stewart avrebbe diretto Priest, un film horror postapocalittico dai toni western e religiosi, potenzialmente con Paul Bettany nei panni del personaggio principale, dopo che Culpepper rimase estasiato dalla sua interpretazione in Legion.[5][6] Qualche tempo dopo entrarono a far parte del cast artistico anche Karl Urban come antagonista, Maggie Q, Cam Gigandet.[7]
Al termine del completamento della scrittura della sceneggiatura, il creatore del fumetto, Min-Woo, fece visita ai produttori e il cast sul set del film nell'estate 2009, per rendersi conto di cosa era effettivamente l'adattamento della sua opera. Dopo che Stewart gli parlò di alcuni cambiamenti sostanziali nella trama, mostrandogli una versione tradotta del copione, comunque, Min-Woo approvò il lavoro eseguito sia scritto che filmato.[8]
Le riprese sono iniziate a Los Angeles nel settembre 2009 e terminate il 22 novembre[7] Con alla mano un bilancio di produzione relativamente alto per un'opera del genere, Stewart, anche in qualità del suo passato da dirigente della compagnia di animazione al computer Orphanage, si è occupato personalmente della creazione di sequenze in grafica computerizzata, ambientando il film in un universo alternativo pieno di elementi richiamanti alla più classica "fantascienza occidentale".[8] In base alle dichiarazioni di Karl Urban, il set della Warner concesso per girare una scena in interni è lo stesso utilizzato tempo addietro per Blade Runner. Nella scena in questione, dove è stata richiamata l'apparizione di molte persone, è stato chiesto alle comparse di parlare le lingue che conoscevano per creare un'atmosfera affollata. Secondo l'attore, il film è caratterizzato da un velo molto forte di fantascienza oltre che d'azione, che compone il film per un terzo della durata totale.[9]
Nel corso delle riprese delle scene d'azione più vivaci, che hanno richiesto una dura preparazione da parte degli attori, Urban e Bettany si sono feriti. Nella ripresa di uno scontro tra i due, Urban ha ferito a un dito Bettany, andandogli poi contro con una testata procurandogli un taglio in viso e uscendone a sua volta con un sopracciglio rotto.[9]
Nel febbraio 2010, la Sony Pictures rese noti i propri piani per il futuro concernenti l'uso del tridimensionale come nuova forma di intrattenimento, almeno, per i principali titoli della compagnia. In relazione a ciò, dopo aver riflettuto se inserire o meno anche Priest tra i nomi della lista, la Screen Gems ne annunciò l'inizio della conversione in postproduzione, causando lo slittamento di diversi mesi della data d'uscita.[10] Ad aprile, il film ultimato è stato mostrato a Sam Raimi, che figura tra i produttori, ed a vari dirigenti della Sony, raccogliendo ottimi riscontri da parte loro e soprattutto da Raimi.[11]
La prima immagine ufficiale è stata caricata dall'edizione in rete della rivista Entertainment Weekly a fine giugno 2010, ritraente il protagonista Paul Bettany.[12]
A luglio, il film è stato presentato da Sony Pictures e Screen Gems all'edizione annuale del Comic-Con di San Diego come uno dei titoli più rappresentativi delle compagnie, con una delegazione formata dal regista Scott Stewart, Paul Bettany, Karl Urban, Stephen Moyer, Cam Gigandet e Maggie Q. Il riquadro riservato al film si è composto della mostra di alcuni manifesti dei personaggi principali, della proiezione del primo trailer la notte del 23 e di un violento prologo animato, della durata di alcuni minuti, e narrato interamente da una voce fuori campo, realizzato dall'animatore Genndy Tartakovsky e la sua squadra.[13][14][15]
A fine luglio la rivista The Hollywood Reporter ha pubblicato la prima locandina ufficiale, ritraente Paul Bettany;[16] una seconda, sempre con Bettany al centro, è uscita qualche giorno dopo, il 5 agosto.[17]
Il 9 settembre la Sony Pictures ha caricato in rete il trailer esteso, lo stesso presentato alcuni mesi prima all'edizione del Comic-Con. Il filmato era apparso già qualche tempo addietro, ma illegalmente, e la Sony ne aveva ordinato la rimozione.[1] Due giorni dopo, il sito web ComingSoon ha reso disponibile la versione italiana del suddetto trailer.[18]
Il film era inizialmente previsto per uscire nelle sale cinematografiche americane il 13 agosto 2010,[7] ma la data d'uscita fu poi spostata di qualche mese più avanti, al 26 novembre.[19] Dopo che la Screen Gems, in accordo con una nuova politica della Sony puntata al tridimensionale per i titoli più promettenti, annunciò la riconversione in postproduzione anche di Priest, la data slittò al 14 gennaio 2011[10] seguita da successivi annunci per il 4 marzo[20] e, infine, per il 13 maggio.[15]
In accordo con Paul Bettany, se in Legion interpretava un personaggio ferventemente religioso, in Priest il protagonista, pur essendo un sacerdote, richiama a sé voglia di vendetta, in apparente contraddizione con i più tradizionali precetti cristiani. Tuttavia il suo addestramento e i suoi voti sono finalizzati a servire l'umanità, a combattere non solo in sua difesa, ma totalmente al suo posto, non essendo essa in grado di liberarsi da sola dai vampiri. In linea col significato della parola ebraica "Goel" (vendicatore, rendentore), il sacerdote è certamente un uomo di grande pietà nei confronti degli uomini, ma spietato verso i demoni che la distruggono (demoni che nella novella coreana erano più pertinentemente degli angeli decaduti). Comunque, Stewart ha spiegato che uno degli argomenti trattati nel film è la guerra, più in particolare il trauma post-guerra di reduci ed ex soldati al ritorno a casa (similmente a Rambo), tra l'indifferenza e lo smarrimento generale di una società che sembra non volere più accorgersi di loro.[8]
Il regista ha spiegato le principali differenze tra il fumetto e la sua trasposizione:[8]
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