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Queimada[1] è un film del 1969 diretto da Gillo Pontecorvo e interpretato da Marlon Brando.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Queimada (disambigua).
Queimada
Marlon Brando in una scena del film
Titolo originaleQueimada
Paese di produzioneItalia
Anno1969
Durata129 min
Generedrammatico
RegiaGillo Pontecorvo
SoggettoFranco Solinas,
Giorgio Arlorio
SceneggiaturaFranco Solinas,
Giorgio Arlorio
ProduttoreAlberto Grimaldi
Casa di produzionePEA - Produzioni Europee Associate
FotografiaGiuseppe Ruzzolini,
Marcello Gatti
MontaggioMario Morra
Effetti specialiAldo Gasparri
MusicheEnnio Morricone (dirette da Bruno Nicolai)
ScenografiaSergio Canevari
CostumiMarilù Carteny
TruccoMauro Gavazzi
Interpreti e personaggi
  • Marlon Brando: sir William Walker
  • Evaristo Márquez: José Dolores
  • Renato Salvatori: Teddy Sanchez
  • Dana Ghia: Francesca
  • Valeria Ferran Wanani: Guarina
  • Giampiero Albertini: Henry Thompson
  • Carlo Palmucci: Jack
  • Norman Hill: Shelton
  • Thomas Lyons: gen. Alonso Prada
  • Joseph Patrick Persaud:
  • Alvaro Medrano:
  • Alejandro Obregon:
  • Enrico Cesaretti:
Doppiatori italiani
  • Giuseppe Rinaldi: sir William Walker
  • Michele Gammino: José Dolores
  • Manlio De Angelis: Teddy Sanchez
  • Aldo Giuffré: Henry Thompson
  • Carlo Alighiero: Shelton
  • Pino Colizzi: Jack
  • Ferruccio Amendola: gen. Alonso Prada

Film drammatico in chiave politica, vuole essere una critica di ogni forma di colonialismo, e si avvale di cast su cui si distingue la recitazione di Marlon Brando, con cui il regista ebbe diversi scontri dialettici riguardo all'interpretazione del ruolo assegnatogli.[2]

Girato quasi interamente a Cartagena, in Colombia, il regista usò per protagonisti molti nativi locali (la maggior parte dei quali non sapeva neppure cosa fosse il cinema), analfabeti, in una condizione molto simile a quella degli abitanti delle colonie sfruttati dai bianchi e diffidenti verso gli stranieri. A conferma di ciò, come raccontato da Pontecorvo stesso, quando la produzione in cerca di attori locali intravide Evaristo Márquez e tentò di avvicinarlo per affidargli la parte dell'antagonista, questi si diede alla fuga, temendo chissà che cosa: ci volle un'ora di inseguimento per fargli capire le intenzioni pacifiche del regista, ed altrettanto per convincerlo a lavorare nel film.


Trama


Queimada è un'isola immaginaria nell'arcipelago delle Antille, da diversi secoli sottoposta alla dominazione politica ed economica del Portogallo. La corona britannica, interessata ad ampliare i propri commerci nella zona, appoggia la causa d'indipendenza della ricca borghesia dell'isola e invia William Walker,[3] un agente inglese sotto copertura diplomatica incaricato di fomentare la rivoluzione borghese a Queimada.[4] Questi, uomo pragmatico e intelligente, riesce a coinvolgere nella rivoluzione anche gli schiavi dell'isola, servendosi della leadership d'un uomo molto carismatico tra i diseredati di Queimada, José Dolores, che Walker stesso s'è incaricato d'indottrinare ideologicamente.

Il regista Gillo Pontecorvo sul set
Il regista Gillo Pontecorvo sul set

La rivoluzione borghese riesce e s'instaura il debole e incapace governo di Teddy Sanchez. Quando il giovane rivoluzionario José Dolores infiammerà ancora una volta la sua gente per chiedere l'indipendenza economica dall'Inghilterra e l'uguaglianza di tutti gli uomini, sarà ancora Walker, ormai disilluso, incaricato di fermare questa nuova rivolta, che sarà domata con l'intervento diretto dei cannoni e delle truppe inglesi che, bruciando le piantagioni di canna da zucchero, fanno uscire allo scoperto i rivoltosi. Ancora una volta l'isola viene bruciata, come dice il nome in portoghese: queimada.

Walker alla fine tenta di fare fuggire José Dolores, ma questi rifiuta e accetta il destino dell'impiccagione, per essere d'esempio ai futuri rivoluzionari: proprio uno di questi pugnala a morte Walker, mentre sta per imbarcarsi e rientrare in patria.


Personaggi[5]


William Walker, in ogni azione, è guidato esclusivamente dal calcolo freddo e razionale delle conseguenze che è possibile prevedere e dei vantaggi che se ne possono trarre; considerazioni su ciò che è bene o male sono per lui una debolezza inutile ed ipocrita.

Il suo metodo è efficace e sembra destinato ad una inesorabile vittoria, ma il sentiero che lui percorre si fa via via più stretto e contorto, sempre più chiaramente egli riconosce che le idee portanti della sua civiltà sono la copertura di interessi meschini e disumani.

L'agente di sua maestà britannica sente sempre più opprimente la mancanza di un ideale che in qualche modo giustifichi le immani sofferenze imposte dalla guerra. Josè Dolores, il suo antagonista, al contrario insegue con la tenacia dell'istinto un valore primordiale da poco riscoperto, oltre il quale intravede sangue e dolore, ma che non vuol più perdere, il sogno della libertà.


Recensioni


Queimada è un film duro. La violenza dell'esercito e delle truppe inglesi è orrenda nel mostrare gli incendi dei villaggi, l'uso dei cani contro i ribelli e lo sradicamento della popolazione. D'altra parte anche i ribelli mostrano un aperto spirito di lotta violenta. Gli ex schiavi non sono tutti fratelli, al contrario le truppe del costituito Stato indipendente che danno la caccia ai ribelli sono in maggioranza neri e alcuni di loro deridono crudelmente il prigioniero Dolores. Il risultato storico del film risiede nel raccontare storie al contempo specifiche e generali e nel fornire una visione d'insieme del mutamento di classe e di potere e del ritmo della trasformazione storica.[6]

La critica ha apprezzato il film (Un film d'impegno, sia dal punto di vista spettacolare sia da quello del contenuto)[7] e per i suoi temi che si potrebbero definire didascalici, rintracciandovi inoltre gli ultimi segni di quella stagione del cinema impegnato che si svolse nell'Italia degli anni sessanta.(innegabilmente un grande film, ma ancora più l'epitome di una stagione prodiga di vibranti passioni civili e di generosi slanci libertari.)[8] Certamente notevole infine la colonna sonora di Ennio Morricone che accompagna coralmente gli avvenimenti del film.

I richiami politici di questo film, ambientato nel XIX secolo, all'attualità del periodo in cui è stato realizzato sono numerosi. I rimandi allusivi alla guerra del Vietnam, alla rivoluzione cubana e al marxismo lo rendono un film palesemente e apertamente schierato a sinistra, motivo per cui fu considerato da alcuni critici eccessivamente propagandista e populistico.[9]


Note


  1. La queimada
    La queimada
    Come l'isola che periodicamente veniva bruciata, da cui il nome portoghese di Queimada, si chiama così anche una forte bevanda alcolica della Galizia che si beve dopo averla infiammata
  2. Tullio Kezich, Quaderni piacentini, n. 40, 1970
  3. Nello stesso periodo in cui si svolge il racconto immaginario del film si verificava un caso reale d'imperialismo: un soldato mercenario, dallo stesso nome del personaggio di Queimada, William Walker con un gruppo di avventurieri riuscì a conquistare il Nicaragua e a governarlo tramite il governo fantoccio del presidente Patricio Rivas, che in seguito fu sostituito dallo stesso Walker il quale divenne il 6º presidente dello Stato del Nicaragua. Il presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce riconobbe il 20 maggio 1856 il regime illegale di William Walker che, forte dell'appoggio nordamericano, organizzò successivamente una spedizione di circa mille mercenari per cercare di conquistare altri quattro stati: Guatemala, Honduras, Costa Rica, El Salvador. L'impresa era sostenuta finanziariamente da affaristi americani che controllavano il trasporto commerciale dall'Atlantico al Pacifico
  4. Marlon Brando, quando parla con i maggiorenti dell'isola, esprime una consapevolezza storica che allora non era possibile avere. Questo anacronismo, pur didascalicamente utile al tempo durante il quale il film fu girato, suona quindi oggi singolare. Ma è una caratteristica di Gillo Pontecorvo, quale rivisitatore ideologico della storia politica, e ravvisabile pure nel suo famoso La battaglia di Algeri.
  5. Fonte: Biagio Giordano, 30 Film da riscoprire, Edizioni Lulùcom, Londra 2010, pp. 70-71-72
  6. Natalie Zemon Davis, La storia al cinema, la schiavitù sullo schermo da Kubrick a Spielberg, Viella, Roma 2007, p.62
  7. "Segnalazioni cinematografiche", vol. LXIX, 1970
  8. S. Borelli (a cura di),Gillo Pontecorvo: la dittatura della verità
  9. . Il loro film è decisamente brutto, nel senso che, rispetto all'attenzione puntigliosa di un Petri, ad esempio, lo stile di Pontecorvo non è mai stato così sbracato e mediocre, banale e generico...In Queimada il colonialista Brando, personificazione dell'imperialismo e dunque del male, parla con la voce di Carlo Marx, Frantz Fanon, Che Guevara e chi più ne ha più ne metta. Tutte le frasi “storiche” della rivoluzione ci sono, in una sfilza interminabile che finisce in realtà per far sorridere o ridere apertamente. (in Tullio Kezich, Quaderni piacentini, n. 40, 1970)

Collegamenti esterni


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[en] Burn!

Burn! (original title: ¡Queimada!) is a 1969 historical war drama film directed by Gillo Pontecorvo. Set in the mid-19th century, the film stars Marlon Brando as a British agent provocateur sent to overthrow a Portuguese colony in the Caribbean by manipulating a slave revolt to serve the interests of the sugar trade, and the complications that arise from the formation of a subsequent puppet state.
- [it] Queimada

[ru] Кеймада (фильм)

«Кейма́да» (итал. Queimada) — кинофильм режиссёра Джилло Понтекорво, вышедший на экраны в 1969 году. Лента получила премию «Давид ди Донателло» за лучшую режиссуру.



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