Quel giardino di aranci fatti in casa (Neil Simon's I Ought to Be in Pictures, o brevemente I Ought to Be in Pictures) è un film commedia del 1982 diretto da Herbert Ross.
Quel giardino di aranci fatti in casa | |
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Titolo originale | Neil Simon's I Ought to Be in Pictures |
Lingua originale | Inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1982 |
Durata | 103 min |
Rapporto | 1,85 : 1 |
Genere | commedia, sentimentale |
Regia | Herbert Ross |
Soggetto | Neil Simon |
Sceneggiatura | Neil Simon |
Produttore | Herbert Ross e Neil Simon |
Produttore esecutivo | Roger M. Rothstein |
Casa di produzione | 20th Century Fox |
Fotografia | David M. Walsh |
Musiche | Marvin Hamlisch |
Costumi | Ruth Morley |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Libby Tucker è una diciannovenne di Brooklyn, appassionata di cinema e di teatro, che decide di recarsi a Hollywood per diventare attrice (il titolo inglese del film, I Ought to Be in Pictures, significa Voglio fare del cinema). A Hollywood si mette alla ricerca di suo padre Herbert che non vede dall'età di tre anni: sedici anni prima l'uomo, dopo il divorzio con la madre di Libby, si era recato sulla Costa occidentale degli Stati Uniti dove per alcuni anni ha lavorato come sceneggiatore.
I primi contatti di Libby col padre sono scoraggianti: Herbert ha perso ogni contatto col mondo del cinema, non lavora più e sopravvive grazie all'aiuto affettivo ed economico di Steffy, una parrucchiera divorziata. In seguito padre e figlia si conoscono sempre di più con soddisfazione di entrambi. La ragazza ritorna a New York dalla madre, consapevole che la sua vita non sarà necessariamente legata al mondo dello spettacolo, mentre dall'incontro con la figlia il padre trova nuovi stimoli.
Il film è tratto dalla commedia omonima di Neil Simon[1], rappresentata per la prima volta all'Ahmanson Theatre di Los Angeles nel 1979 e successivamente, dal marzo 1980 al novembre 1981, allo Eugene O'Neill Theatre di Broadway[2]. Mentre la parte di Herbert fu interpretata a Los Angeles da Tony Curtis e a Broadway da Ron Leibman, le parti di Steffy e di Libby furono interpretate dalle stesse attrici, rispettivamente Joyce Van Patten e Dinah Manoff[3]. La protagonista femminile del film, la giovane Dinah Manoff, aveva creato la parte di Libby in teatro e aveva perciò vinto il prestigioso premio Tony Award come migliore attrice nel 1979[4]; era figlia di Arnold Manoff, uno sceneggiatore di sinistra che fu messo nell'impossibilità di lavorare nel cinema all'epoca del Maccartismo, e dell'attrice Lee Grant[5].
Nonostante il grande successo ottenuto a teatro, l'adattamento cinematografico di Quel giardino di aranci fatti in casa, accusato soprattutto di un eccesso di sentimentalismo, non ebbe molto successo negli Stati Uniti[6]. In Italia ricevette recensioni molto favorevoli, ad esempio da Tullio Kezich[7].
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