Qīngshàonián Nézhā, noto anche col titolo inglese di Rebels of the Neon God, è un film del 1992 scritto e diretto da Tsai Ming-liang, al suo esordio alla regia di un lungometraggio.
Qīngshàonián Nézhā | |
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Titolo originale | 青少年哪吒 Qīngshàonián Nézhā |
Lingua originale | taiwanese, mandarino |
Paese di produzione | Taiwan |
Anno | 1992 |
Durata | 106 min |
Rapporto | 1.85:1 |
Genere | drammatico |
Regia | Tsai Ming-liang |
Sceneggiatura | Tsai Ming-liang |
Produttore | Hsu Li-kong |
Casa di produzione | Central Motion Picture Corporation |
Fotografia | Liao Pen-jung |
Montaggio | Wang Chi-yang |
Musiche | Huang Shu-jun |
Costumi | Chen Ying-hui |
Interpreti e personaggi | |
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È il primo film ad avere come protagonista Hsiao-kang, l'alter ego di Tsai interpretato da Lee Kang-sheng che apparirà in quasi tutti i film del regista, a cominciare dal seguente Vive l'amour (1994).[1]
A Taipei, il solitario e laconico Hsiao-kang è uno studente universitario in conflitto coi genitori, specie col padre, burbero tassista. Ah-tze invece è un teppista di strada che vive alla giornata, dedito a furtarelli con l'amico fraterno Ah-ping. Una mattina, tornato a dormire nel suo squallido monolocale allagato, Ah-tze incontra una ragazza, Ah-kuei, la commessa di una pista di pattinaggio che ha appena passato una notte col suo fratello maggiore. Lei non conosce bene la zona e Ah-tze si offre quindi di darle uno strappo sulla sua moto. Nel frattempo a Hsiao-kang viene rimosso lo scooter e suo padre, scortolo nel traffico, gli dà un passaggio. Trovatisi fermi allo stesso incrocio, Ah-tze, in tutta risposta al clacson del padre di Hsiao-kang, gli fracassa uno specchietto del taxi: Hsiao-kang rimane immediatamente colpito da quel giovane.
Ah-tze va a trovare Ah-kuei al lavoro e, assieme ad Ah-ping, i tre si danno a una notte di bagordi, lasciando quest'ultima ubriaca in una stanza d'albergo. La mattina dopo, lei gli telefona dispiaciuta per esser stata abbandonata lì e ignorata da lui per gran parte della serata, ma finisce per chiedergli di vedersi di nuovo. Dopo l'ennesimo litigio coi suoi, Hsiao-kang, all'oscuro dei genitori, abbandona gli studi e vagabonda per la città, dove, scorto Ah-tze, comincia a pedinarlo ovunque.
Piantata nuovamente in asso da Ah-tze, Ah-kuei litiga con lui, ma i due finiscono per trascorrere una notte di sesso in un motel. Geloso, Hsiao-kang distrugge l'amata moto di Ah-tze parcheggiata lì sotto e torna a casa sua, ma i genitori hanno scoperto che ha lasciato la scuola e lo cacciano fuori. Si trova quindi a dormire nello stesso motel dei due amanti, da cui assiste con piacere alla reazione furibonda di Ah-tze la mattina seguente. Hsiao-kang tenta dunque un timido approccio nei suoi confronti, offrendogli il proprio aiuto da sconosciuto disinteressato, ma viene prontamente mandato al diavolo.
Mentre cercano di vendere la refurtiva per riparare la moto, Ah-tze e Ah-ping vengono beccati dai proprietari di una sala giochi svaligiata dai due qualche giorno prima, e Ah-ping viene pestato a sangue. Riportato a casa l'amico, casualmente proprio col taxi del padre di Hsiao-kang, Ah-tze riceve una visita d'addio da parte di Ah-kuei, che non vuol più che giochi coi suoi sentimenti. Proprio quando sta per andarsene, Ah-tze si apre finalmente con lei e, cinti in un abbraccio, insieme meditano sulla possibilità di lasciarsi tutto alle spalle e rifarsi una vita altrove, ma le incognite sono molte.
Rincasando, il padre di Hsiao-kang lascia socchiusa la porta. Quest'ultimo, presentatosi ad un'agenzia per incontri, non risponde tuttavia a nessuna delle telefonate e se ne va dopo pochi minuti.
Il titolo originale (青少年哪吒S, Qīngshàonián NézhāP), traducibile in "Nezha adolescente", si riferisce a Nezha, potente dio bambino immortale della mitologia cinese che, dopo l'aver quasi ucciso il suo padre umano, venne ammansito da un maestro taoista tramite una pagoda in miniatura capace di sottomettere il suo temperamento pericolosamente ribelle.
Più volte, nel corso della pellicola, il protagonista verrà associato a questo personaggio: la sua superstiziosa madre crede che lui ne sia la reincarnazione, che secondo lei motiverebbe il suo comportamento ribelle, mentre, dopo aver vandalizzato la moto di Ah-tze, Hsiao-kang lascia scritto per terra con un gessetto "Nezha è stato qui".
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