L'azione inizia nel 1873, in Inghilterra. Isabel, una giovane americana, vi si è recata al seguito di una ricca zia; lì si scontra con la mentalità chiusa di un gruppo di americani espatriati nel vecchio continente alla fine del '800 e, a differenza di questi ultimi, è decisa a salvaguardare la sua libertà per poter sperimentare la varietà del mondo. Dopo aver rinunciato alla proposta di matrimonio di un ricco pretendente, Lord Warburton, ed a quella di un altro giovane, Goodwood, per non rinunciare alla sua libertà e non rinchiudersi in una vita scontata e prevedibile, si reca a Firenze. Isabel cadrà vittima dei raggiri di Madame Merle, un'avventuriera che le dimostra dapprincipio amicizia, e del suo amante Gilbert Osmond.
Quest'ultimo, una specie di dandy ed esteta, inerte, egoista e manipolatore, riesce a sposare Isabel per interesse, attratto com'è dalla ricca eredità che ella ha ricevuto dallo zio Touchett. Dopo averla affascinata e circuita, le rende la vita matrimoniale impossibile, impedendole di realizzare i propri sogni. Per di più, nel corso dello svolgimento della pellicola, Isabel apprende una triste verità: la figlia di primo letto di Osmond, Pansy, è in realtà nata dalla relazione illegittima di quest'ultimo con Madame Merle. Solo quando apprende per lettera dell'imminente trapasso del cugino Ralph Touchett, consunto dalla tisi, decide di rompere la sua acquiescenza ai voleri del marito e, contro la volontà di quest'ultimo, ritorna in Inghilterra per rivedere Ralph. A lui, che è in punto di morte, Isabel finalmente si apre per la prima volta, ammettendo di essere tormentata dalla crudeltà di Osmond e confessando al cugino il suo amore. Questi però muore.
Dopo il funerale, Isabel incontra nuovamente Goodwood, un suo antico pretendente e si lascia momentaneamente travolgere dalla passione per lui: Goodwood, avendo capito l'infelicità di Isabel, le propone infatti di sposarlo. Tuttavia, dopo un primo momento di debolezza, la giovane si divincola dall'abbraccio e fugge. Il film si chiude con un'ultima, evocativa immagine: Isabel, dopo essere corsa via, arriva alla porta di casa Touchett e si volge indietro, come se fosse presa dal rimpianto. La conclusione della pellicola rimane pertanto sibillina: mentre nel romanzo viene chiarito che Isabel ritorna a Roma dal marito per rimanere fedele al suo dovere, nel film non è chiaro se ella decida di separarsi e di accettare la proposta di Goodwood oppure no; in definitiva, la fine dell'opera rimane suggestivamente aperta.
Colonna sonora
Nella colonna sonora del film, del compositore Wojciech Kilar, sono presenti due cavatine tratte da Sei cavatine op. 39 di Mauro Giuliani, cantate dalla soprano Maurizia Barazzoni[1].
Riconoscimenti
1997 - Premio Oscar
Nomination Miglior attrice non protagonista a Barbara Hershey
Nomination Migliori costumi a Janet Patterson
1997 - Golden Globe
Nomination Migliore attrice non protagonista a Barbara Hershey
1996 - Chicago Film Critics Association Award
Nomination Migliore attrice non protagonista a Barbara Hershey
1996 - Satellite Award
Nomination Miglior sceneggiatura non originale a Laura Jones
Nomination Miglior scenografia a Janet Patterson
Nomination Migliori costumi a Janet Patterson
1996 - Festival di Venezia
Premio Pasinetti a Jane Campion
1996 - New York Film Critics Circle Awards
Nomination Miglior attrice protagonista a Nicole Kidman
Nomination Miglior attore non protagonista a Martin Donovan
Nomination Miglior attrice non protagonista a Barbara Hershey
1996 - Los Angeles Film Critics Association Award
Miglior attrice non protagonista a Barbara Hershey
Miglior scenografia a Janet Patterson
1997 - Chlotrudis Awards
Nomination Miglior attore non protagonista a Martin Donovan
Nomination Miglior attrice non protagonista a Barbara Hershey
1997 - National Society of Film Critics Awards
Miglior attore non protagonista a Martin Donovan
Miglior attrice non protagonista a Barbara Hershey
1997 - Online Film & Television Association
Nomination Miglior attrice non protagonista a Barbara Hershey
Nomination Migliori costumi a Janet Patterson
1997 - USC Scripter Awards
Nomination Miglior sceneggiatura a Laura Jones e Henry James
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