Oreste Lionello: guida alle catacombe/spettatore intellettuale
Franco Latini: cardinale Ottaviani
Corrado Gaipa: presentatore/uomo che mangia sul terrazzo/spettatore/cameriere
Toni Ucci: spettatore con panino
Solvejg D'Assunta: prostitute
Silvio Spaccesi: imitatore
Mario Feliciani: direttore del collegio
Adalberto Maria Merli: narratore
Lettura
Il film è diviso in episodi e presenta Roma vista da Fellini attraverso:
i suoi ricordi d'infanzia legati allo studio scolastico della storia; i ricordi del suo impatto reale con la città nel 1939 quando ci si stabilì per fare il giornalista; la sua percezione della Roma contemporanea[2].
Trama
Il film è un ritratto brioso e visionario di Roma, attraverso i ricordi di un giovane provinciale che arriva alla stazione Termini poco prima della seconda guerra mondiale. Roma come realtà composita, inesauribile e contraddittoria, qui rappresentata mediante una serie di quadri e personaggi eterogenei, dal defilé di abiti ecclesiastici alla ricostruzione delle case chiuse, dagli scontri con la polizia all'ingorgo notturno sul Grande Raccordo Anulare; mentre lo stile passa dal lirismo alla satira, dalla nostalgia alla truculenza senza soluzione di continuità.
Tra le diverse parti non vi è alcun legame, si va da un soggetto all'altro senza transizione.
Un'attenta visione della città vista da Fellini che ci fa viaggiare in luoghi impensabili come il piccolo teatro dove si svolge uno spettacolo di cabaret.
Cast
La pellicola vede presenti nel ruolo di loro stessi gli attori John Francis Lane, Anna Magnani, Marcello Mastroianni, Alberto Sordi e lo scrittore Gore Vidal. Gli interventi di Mastroianni e Sordi verranno in seguito eliminati, mentre per la Magnani questo film rappresenta la sua ultima apparizione cinematografica.
Colonna sonora
La colonna sonora del film, composta da Nino Rota e diretta da Carlo Savina, venne originariamente commercializzata solo negli Stati Uniti su un 33 giri United Artists (UA-LA052-F), in cui il nome di Savina venne erroneamente cambiato in Savino e col sottotitolo The Fall of Roman Empire 1931–1972.
Soggetto e sceneggiatura
Lo stabile di Via Albalonga fu interamente riprodotto nel Teatro 5 di Cinecittà[3]. Il film, come tante opere di Fellini, è intriso di ricordi autobiografici. In un'intervista rilasciata durante la lavorazione, il regista dichiarò: «In un pomeriggio di ottobre del 1938 arrivai alla stazione, salii su una carrozzella e andai in Via Albalonga, rione San Giovanni. La prima cosa che mi capitò, scendendo dalla carrozzella davanti al numero 13 in cerca dell’affittacamere, fu di prendere uno sputo in testa da tre ragazzini che non si sono neppure ritirati dalla finestra. Fu la scoperta del romano, l’antico suddito papalino che vive in una città improbabile cresciutagli attorno a tradimento, uno che non si fida di dire la verità perché “non si sa mai”, pauroso per timori atavici, un uomo dalle prospettive molto ravvicinate, attorniato da storia e monumenti ma rapportato soltanto alle consuetudini quotidiane e alla tribù familiare: mamma, sorelle, nonni, nipoti, zia.»[4][5]
Riconoscimenti
1973 - Nastro d'argento
Migliore scenografia a Danilo Donati
Migliori costumi a Danilo Donati
1973 - Golden Globe
Nomination Miglior film straniero (Italia)
1974 - Premio BAFTA
Nomination Migliore scenografia a Danilo Donati
1972 - Festival di Cannes
Gran Premio della tecnica al film a Federico Fellini
1972 - Le Syndicat Français de la Critique de Cinéma
Miglior film straniero (Italia)
Versioni alternative
Il film venne presentato in prima nazionale al cinema Barberini di Roma il 18 marzo 1972, con una durata di circa 130 minuti.
Il 15 maggio 1972 ebbe la sua vetrina internazionale al Festival di Cannes.
Per la presentazione sul mercato estero Fellini, in collaborazione con il produttore del film e con Bernardino Zapponi, decise di alleggerire il film riducendolo a circa 115 minuti. I tagli, decisi in autonomia e senza interventi da parte della censura cinematografica che aveva già dato il nulla osta al film, con un divieto ai minori di 14 anni, riguardarono alcune sezioni della pellicola, mentre altre vennero lasciate indenni.
Le sezioni del film con modifiche sono le seguenti:
L'arrivo a Roma: manca integralmente una sequenza comica all'interno del tram, ripresa da una striscia a fumetti già pubblicata sul Marc'Aurelio (scena 5);
L'arrivo a «casa Palletta» è stato accorciato, manca il finale con alcune battute tra la servetta e il giovane Fellini, nella camera di quest'ultimo mentre disfa i bagagli (scena 6), e l'immagine di un cinema all'aperto ripreso dall'alto che il protagonista osserva dalla finestra (scena 7, che manca integralmente);
Villa Borghese: il dialogo tra i giovani universitari e Fellini è stato accorciato e rimontato in maniera differente;
Teatrino della Barafonda: manca del tutto l'esibizione del comico che precede sulla scena Alvaro Vitali;
I bordelli: alleggerimento di alcune piccole parti relative al bordello economico (scene 4 e 6);
Il defilé di moda ecclesiastica: tre tagli, al modello n° 4 Suora Missionaria e in due altri momenti della sfilata dove compaiono in una, dentro due teche, una mano ed una maschera metalliche e nell'altra un modello per vescovo. Manca anche un dialogo tra coloro che assistono alla sfilata. Tagli piuttosto evidenti dal fatto che, nelle immagini mantenute, si nota in lontananza il modello n° 4 sfilare via dalla sala e per dei bruschi salti nella colonna sonora;
Festa de Noantri: eliminati del tutto gli interventi di Marcello Mastroianni ed Alberto Sordi
Motociclisti: alleggerita di alcuni dei monumenti filmati.
Interpreti non accreditati
Numerose le presenze non accreditate nel film, tra comparse e caratteristi.
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