Romance è un film del 1986 diretto dal regista e fotografo Massimo Mazzucco. Fu presentato in concorso alla 43ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Romance | |
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Titolo originale | Romance |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1986 |
Durata | 94 min |
Genere | drammatico |
Regia | Massimo Mazzucco |
Soggetto | Massimo Mazzucco |
Sceneggiatura | Massimo Mazzucco, Lucia Maria Zei, Luca Barbareschi, Walter Chiari |
Fotografia | Fabio Cianchetti |
Montaggio | René Condoluci |
Musiche | Andrea Centazzo |
Interpreti e personaggi | |
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Giulio, sentendosi ormai anziano, desidera riprendere i contatti con il figlio Andrea, che non vede da anni, e lo invita a trascorrere qualche giorno in una baita di montagna dove si è ritirato. Tra loro non vi è mai stato nulla in comune e inizialmente l'incontro è imbarazzante per entrambi. Presto i rancori e le incomprensioni si stemperano e i due uomini cominciano a entrare in confidenza, a parlarsi, a riflettere sulle proprie esperienze.
Giulio ha poco da narrare o da insegnare: la moglie è malata, ricoverata in un istituto e lui non ha mai avuto il coraggio di andare a rivederla; ha avuto una lunga relazione con un'altra donna e adesso che i suoi amici sono quasi tutti scomparsi, si è ritirato a vivere in solitudine.
Andrea gli oppone una immagine di vita efficiente e positiva: il matrimonio, le figlie, il guadagno, il lavoro. Ma l'incontro col padre lo costringe a ripensare alle ipocrisie della sua vita: il rapporto con la moglie in realtà va avanti per inerzia, il lavoro non è soddisfacente, la spasmodica ricerca di successo e di denaro domina le sue inconcludenti giornate.
Dopo aver passato qualche giorno insieme, ritrovando l'affetto reciproco, i due si lasciano tornando ciascuno al proprio mondo, con qualche ipocrisia in meno e con un'esperienza in più.
Opera seconda del giovane regista Massimo Mazzucco, che col suo film d'esordio Summertime aveva vinto alla mostra di Venezia del 1983 il Premio De Sica, e che poi sarebbe assurto fra i principali avversatori della cultura Main-Stream, aveva come titolo di lavorazione Uomini senza. Il leggendario Walter Chiari, che con questo film ritornava sul set dopo anni di assenza, dichiarò alla stampa per l'occasione: «È una storia che io definisco "quasi qualsiasi", fatta di umori che toccano nel profondo. Dove l'unico eroismo è vivere una vita comune»[1].
Luca Barbareschi, allora attore emergente, già protagonista del primo film di Mazzucco, parlava di Chiari in questi termini: «Non è un padre che ti insegna i trucchi del mestiere, ma ti insegna l'apertura delle emozioni. Con lui ho imparato ad avere una temperatura di recitazione che può essere comica o drammatica, ma che è sempre fatta di autenticità»[1].
Nella pellicola appare un noto bagnino di Cervia, Gino Guidazzi detto Bull, che racconta ai protagonisti un suo reale aneddoto con Benito Mussolini, risalente al 1939[2].
Ciak d'Oro Venezia 1986 a Walter Chiari *Globo d'Oro della Stampa estera (ANICA) al film Romance, Migliore Produzione 1986,a Paolo Pagnoni.
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