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Rosso Malpelo è un film del 2007 diretto e sceneggiato da Pasquale Scimeca. Riadattato totalmente in lingua siciliana in chiave verista da Scimeca e Nennella Buonaiuto, il film è sottotitolato in italiano.

Rosso Malpelo
Titolo originaleRosso Malpelo
Lingua originaleSiciliano
Paese di produzioneItalia
Anno2007
Durata90 min
Generedrammatico
RegiaPasquale Scimeca
SoggettoPasquale Scimeca (dalla novella di Giovanni Verga)
SceneggiaturaPasquale Scimeca, Nennella Buonaiuto
ProduttoreRosa Scimeca
Casa di produzioneArbash, Ente Parco minerario di Floristella-Grottacalda
Distribuzione in italianoArbash
FotografiaGiulio Azzarello, Duccio Cimatti
MontaggioBabak Karimi
Effetti specialiStefano Camberini
MusicheMiriam Meghnagi
ScenografiaPaolo Previti
CostumiGrazia Colombini
TruccoRoberto Pastore
Interpreti e personaggi
  • Antonio Ciurca: Malpelo
  • Omar Noto: Ranocchio
  • Vincenzo Albanese: Zù Momma
  • Marcello Mazzarella: Mastro Misciu
  • Raffaella Esposito: Santina
  • Attilio Ferrara: ingegnere
  • Alessandra Leanza: Annetta
  • Alice Iacopelli: bambina
  • Maurizio Battista: picconiere
  • Marinella Compagnone: mamma di Ranocchio
  • Gaspare Cucinella: mendicante
  • Melino Imparato: mendicante
  • Sara Favarò: cantante
  • Rosario Minardi: papà di Ranocchio
  • Lucia Sardo: nonna
  • Franco Scaldati: mendicante

Trama


La trama segue integramente la novella omonima di Giovanni Verga. Rosso Malpelo, così chiamato per via del colore dei capelli, è un ragazzo di campagna costretto a lavorare nella cava dove, in precedenza, era morto il padre a causa di un incidente. Dopo quel giorno, Malpelo era diventato violento; la sua vita da allora divenne piena di stenti e patimenti. La madre, quando lui torna a casa, invece d'accoglierlo lo picchia per avere i soldi guadagnati e la sorella non gli dà la minima attenzione. Un giorno Malpelo, mentre è a lavorare alla cava, conosce Ranocchio, un ragazzetto pressappoco più giovane di lui, così soprannominato per il suo modo di camminare e comportarsi. Viene subito preso di mira da Malpelo che cerca di stimolare il suo spirito di reazione picchiandolo e insultandolo. Non fa questo per cattiveria: lo fa solamente per impartirgli una lezione di vita. Più Ranocchio non si difende, più lui continua: vuole che impari a reagire e ad affrontare la vita che non è sempre facile, e che secondo lui è una continua sfida. Agendo in questa maniera, Malpelo non si è fatto sopraffare dalla dura legge delle cave siciliane.

In uno dei tanti giorni che Malpelo deve andare a lavorare alla cava, non trovando Ranocchio, va a casa sua: trova la madre inginocchiata al capezzale nel quale giace il corpo di Ranocchio, morto per una forte tubercolosi. Quando torna a casa vede la madre che sta facendo le valigie insieme alla sorella per andarsene in un'altra città, per l'enorme vergogna nei confronti di Malpelo. Malpelo adesso è solo, abbandonato, lacero, pieno solo di un vuoto incolmabile. Il giorno a seguire, Malpelo si offre per un incarico pericoloso: entrare nei cunicoli delle montagne, dalle quali poi non uscirà perché morto asfissiato. Da allora si teme che il fantasma di Rosso Malpelo si aggiri portando rabbia e odio.


Collegamenti esterni


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