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S.P.Q.R. - 2000 e ½ anni fa è un film commedia del 1994, diretto dal regista Carlo Vanzina.

S.P.Q.R. - 2000 e ½ anni fa
Massimo Boldi e Christian De Sica in una scena del film
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1994
Durata97 minuti
Generecommedia, storico
RegiaCarlo Vanzina
SoggettoEnrico Vanzina e Carlo Vanzina
SceneggiaturaEnrico Vanzina e Carlo Vanzina
ProduttoreAurelio De Laurentiis
FotografiaGianlorenzo Battaglia
MontaggioSergio Montanari
MusicheFederico De Robertis
ScenografiaTonino Zera
CostumiNicoletta Ercole
Interpreti e personaggi
  • Christian De Sica: Cesare Atticus
  • Massimo Boldi: Antonio Servilio
  • Leslie Nielsen: senatore Lucio Cinico
  • Gabriella Labate: Ottavia, amante di Atticus
  • Nadia Rinaldi: Cornelia, moglie di Atticus
  • Marco Vivio: Alessio, figlio di Atticus
  • Cash Casia: Iside
  • Yoon Cometti Joyce: schiavo maior domus di Atticus
  • Anna Falchi: Poppea, prostituta
  • Virginie Marsan: Flavietta
  • Ugo Conti: Silvio Zebio, capo degli ultras rossoneri
  • Massimo Ceccherini: Cencius da Fiesole (cliente della casa di appuntamenti)
  • Mario Donatone: princeps senatus
  • Renato Moretti: vecchio senatore
  • Marco Marzocca: pretoriano di Cinico
  • Francesco De Rosa: Publio Cutolo, il cancelliere
  • Rossana Di Lorenzo: Rosa
  • Isabella Rocchietta: Claudia, figlia di Servillo
  • Cesare Gelli: procuratore capo Tarquinio Druso
  • Fabio Grossi: Versacius
  • Nicolina Papetti: Augusta
  • Riccardo Rossi: Lucio Sola, agente immobiliare
  • Marina Tagliaferri: Livia, moglie di Servilio
  • Carlos Alberto Valles: Monsieur Claude
  • Luigi Maria Burruano: Varrone
  • Stefano Antonucci: Medicamentarius
  • Domenico Minutoli: padre Filicudi
  • Gastone Pescucci: Aurispex, indovino
  • Fathy El Gharbawy: senatore romano
  • Turi Scalia: postino Filicudi
Doppiatori italiani
  • Sergio Rossi: Senatore Lucio Cinico
  • Francesca Guadagno: Iside
  • Mino Caprio: Spartacus

La sceneggiatura è basata sulla trasposizione delle vicende di mani pulite nell'età della Roma antica, nel tentativo semiserio di dimostrare che l'allegra gestione della cosa pubblica ha subito ben poche mutazioni negli ultimi due millenni.

La critica è stata decisamente positiva nei confronti del film, ma generalmente rimproverano al regista l'impiego di Leslie Nielsen, poco convincente nei panni dell'antico romano, e la mediocre riuscita della satira politica e di costume rispetto al potenziale che il soggetto offriva.[1]


Trama



Introduzione


71 a.C.. Il corrotto senatore Cesare Atticus è in vacanza al mare con l'amante Ottavia, che mantiene mentre è a sua volta mantenuto dalla moglie Cornelia. L'uomo viene richiamato a Roma dal capo del suo partito, il senatore Lucio Cinico. Lungo il tragitto sulla via Appia si scontra con il carro del magistrato Antonio Servilio, giunto da Mediolanum. Come se non bastasse, poco dopo Servilio scopre che l'appartamento da lui preso in affitto, per giunta in nero, è di proprietà dello stesso Atticus. I due si scontrano nuovamente qualche giorno dopo sugli spalti del Colosseo nel corso della partita di Coppa della Repubblica tra Roma e Mediolanum, circostanza che fa aumentare l'odio tra i due.


La confessione di Ottavia


Intanto Atticus, stanco delle pretese di Ottavia, liquida l'amante sostituendola con la modella egizia Iside a cui dà pure la casa già occupata da Ottavia. Questa, per vendicarsi, spiffera a Servilio alcuni segreti di Atticus che potrebbero farlo finire nei guai. Infatti, grazie alle informazioni ricevute, Servilio si presenta con un avviso di garanzia a casa di Atticus che, messo con le spalle al muro, cerca in ogni modo, ma senza successo, di corrompere l'irreprensibile giudice, arrivando pure ad usare il fatto che tra i loro figli (compagni di classe) sta nascendo qualcosa. Servilio non recede, inoltre vieta alla figlia di frequentare il figlio di Atticus.


Poppea


Per evitare la galera, Atticus si rivolge al senatore Cinico, che gli consiglia di screditare Servilio. Così, dopo essersi accordato con il gestore di un bordello, assolda la prostituta Poppea, per adescare Servilio: il piano riesce e Servilio finisce con l'accettare l'invito a cena a casa di Poppea, che crede una nobile vedova, non sapendo di finire invece in un bordello dove viene colto in flagrante da Atticus e dal procuratore capo che, dopo essersi scusato con Atticus, spedisce il povero Servilio in Sicilia, nell'isola di Filicudi.


Il ritorno a Roma


Confinato in Sicilia, per Antonio ogni ambizione sembra perduta, finché un giorno assiste inaspettatamente ad una lite tra un contadino e i "picciotti" di don Varrone, governatore dell'isola, per la riscossione di alcuni tributi; l'insospettito Servilio chiede spiegazioni, ricevendo un omertoso silenzio come riposta, ma Leoluca, il figlio del contadino, stanco dei soprusi decide di parlare: la sua denuncia permette ad Antonio di ottenere la confessione di Varrone, che indica Atticus collegato alla criminalità del paese e permette così a Servilio di tornare a Roma con nuove e più solide accuse verso il suo nemico.


L'alleanza tra Servilio e Atticus


Con il "problema" Servilio da risolvere nuovamente, stavolta Cinico consiglia ad Atticus una soluzione definitiva: uccidere o far uccidere il suo accusatore. Seppur restio, Atticus accetta, lanciando serpenti nell'ufficio del giudice, ma desiste quando suo figlio Alessio entra inaspettatamente nell'ufficio. Antonio intende incastrare il vero responsabile di tutto, il senatore Cinico, e i due si alleano allo scopo. Spacciandosi per cuoche sotto il falso nome di Lella e Nella, entrano a casa di Cinico e si impossessano del libro su cui il senatore tiene la contabilità in nero e a portarlo, dopo un inseguimento con Cinico, al procuratore capo.



Al processo, durante il quale Cesare confessa tutto, Antonio chiede per Atticus l'assoluzione, a patto che restituisca quanto sottratto allo Stato, e la condanna per Cinico; ma il senatore, grazie a un'arringa assai persuasiva, riesce a convincere i giurati che i suoi crimini sono serviti per il benessere generale dei cittadini romani, e sia Cesare che Antonio vengono condannati ai lavori forzati. Come se non bastasse, i due finiscono per prendere parte alla rivolta di Spartaco, venendo sconfitti e crocifissi sulla via Appia, dove si erano scontrati la prima volta. Sulla croce, Antonio spera che ci possa essere in futuro un mondo migliore senza corruzione; la scena si sposta 2000 anni dopo dove, puntualmente, si ripete lo scontro tra i loro discendenti.


Produzione


Il film è stato girato a Castelporziano, a Ferentino, a Montalto di Castro, a Canino, a Tuscania, nelle isole di Filicudi e a Capri; a Roma è stato girato a Cinecittà, al Vittoriano, all'Accademia britannica e alla discoteca Baia Imperiale a Gabicce Mare[2][3].


Colonna sonora


Nel film sono presenti diverse canzoni dance anni '90 tra cui "Move it up" dei Cappella, "The summer is magic" dei Playahitty, "Dreams" dei 2 Brothers on the 4th Floor.


Dopo il successo


In seguito al successo ottenuto dal film, nel 1998 venne realizzata la miniserie televisiva S.P.Q.R. con Antonello Fassari e Nino Frassica.


Distribuzione


Il film è uscito nelle sale Italiane il 16 dicembre 1994.


Note


  1. Roberto Chiti, Roberto Poppi, Enrico Lancia et al., Dizionario del cinema italiano, Roma, Gremese, 2002, vol. 6º ("I film dal 1990 al 2000"), t. 2º ("M/Z"), p. 223. ISBN 88-8440-137-2.
  2. Imdb: filming locations
  3. LOCATION VERIFICATE: S.P.Q.R. - 2000 e 1/2 anni fa (1994)

Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Antica Roma
Portale Cinema

На других языках


[de] Die römische Kanone

Die römische Kanone ist eine in Italien produzierte Filmkomödie von Regisseur Carlo Vanzina aus dem Jahr 1994. In den Hauptrollen spielen Christian De Sica, Massimo Boldi und Leslie Nielsen.

[en] S.P.Q.R.: 2,000 and a Half Years Ago

S.P.Q.R.: 2,000 and a Half Years Ago (Italian: S.P.Q.R. - 2000 e ½ anni fa) is a 1994 Italian comedy film directed by Carlo Vanzina and starring Christian De Sica, Massimo Boldi and Leslie Nielsen.[1]
- [it] S.P.Q.R. - 2000 e ½ anni fa



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