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Sancta Maria è un film del 1941 diretto da Pier Luigi Faraldo ed Edgar Neville, tratto dall'omonimo romanzo di Guido Milanesi.

Sancta Maria
Conchita Montes in una foto di scena
Titolo originaleSancta Maria
Paese di produzioneItalia
Anno1941
Durata78 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico
RegiaEdgar Neville, Pier Luigi Faraldo
SoggettoGuido Milanesi
SceneggiaturaAlessandro De Stefani, Edgar Neville, Guido Milanesi
ProduttoreEIA Fonoroma
Distribuzione in italianoEIA
FotografiaCarlo Montuori
MusicheEdgardo Carducci
ScenografiaGastone Medin
Interpreti e personaggi
  • Amedeo Nazzari: Paolo Wronskj
  • Conchita Montes: Nadia
  • Armando Falconi: Padre Lorenzo
  • Germana Paolieri: Elena Scotto
  • Sandro Ruffini: Ruggero Scotto
  • Osvaldo Valenti: Jack
  • Sandro Salvini: Nando
  • Gemma D'Alba: Anna
  • Carlo Todd: Walter
  • Pina Renzi: moglie di Walter
  • Satia Benni: Maria, una slava
  • Angelo Dessy: un esule russo
  • Liana Del Balzo: una passeggera sulla nave
  • Franca Volpini: la cameriera
  • Aroldo Tieri
  • Annette Ciarli
  • Marisa Chierichetti
  • Jolanda D'Andrea
  • Carmine Garibaldi
  • Ria Gardi
  • Mario Sernicola

Rientra nel filone del cinema di propaganda anti-sovietica.


Trama


Quando l'uomo che ama è in pericolo di vita per il contagio di un morbo letale, una giovane russa, fino a quel momento comunista, scopre per la prima volta la rassicurante consolazione della fede. Una preghiera alla Madonna porta lei alla conversione e l'uomo alla guarigione.


La critica


Giuseppe Isani, nelle pagine di Cinema del 25 gennaio 1942 «Trattare di una materia tanto delicatamente complessa e interiore come quella della conversione, ad una distinta e chiara fede, di un essere vissuto freddamente ai margini di ogni morale, è senza dubbio più facile per la penna, che non per la macchina da presa. C'è troppo palese l'aria del costruito a tavolino, del voluto, del Deux ex machina, che qui si presenta sotto l'aspetto di un provvidenziale naufragio. Ma la chiara costruttività della regia, sa, con indovinata discrezione presentarvi la vicenda troppo appoggiata troppo abbondantemente sul furtuito e la combinazione.»


Commento


Girato interamente a Roma negli studi di Cinecittà in doppia versione, quella spagnola con il titolo La muchacha de Moscù diretto da Neville e quella italiana diretta da Faraldo. La frase di lancio per la proiezione nelle sale era Il primo film italiano antibolscevico. Nella versione iberica appaiono quattro attori di quel paese, Rafael Calvo, Miguel Del Castillo, Anita Delgado e José González al posto di alcuni italiani. Si tratta di uno dei tre film girati da Neville a Roma, insieme a Carmen fra i rossi e Il peccato di Rogelia Sanchez.

Il romanzo di Milanesi sarà nuovamente trasposto al cinema 14 anni dopo, con la pellicola Prigionieri del male diretta da Mario Costa ed interpretata tra gli altri da un esordiente Nino Manfredi, in cui vengono meno i caratteri propagandistici in favore della componente sentimentale-strappalacrime.


Altri tecnici



Altri dati



Manifesti e locandine


La realizzazione dei manifesti venne affidata al pittore Anselmo Ballester.


Bibliografia



Collegamenti esterni


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