Paolo Franco Mereni: popolano che incatena e getta Benedetta dalla rupe in acqua
Emanuele Malvicini: soldato della scorta
Andrea Bocelli: soldato della scorta con stendardo
Stefano Bernardi: il cancelliere
Isabella Genovese: suora direttrice del coro delle novizie
La Monaca - 30 anni dopo
Alberto Bellocchio: il cardinale di Genova Federico Mai (30 anni dopo)
Sebastiano Filocamo: il padre confessore
Anna Bianchi: madre superiora del convento
Gianni "Schicchi" Gabrieli: muratore
parte moderna:
Roberto Herlitzka: il conte Basta "il Vampiro"
Bruno Cariello: Angelo, il custode
Toni Bertorelli: il dottor Cavanna
Pier Giorgio Bellocchio: Federico Mai
Elena Bellocchio: Elena Mai
Patrizia Bettini: moglie del conte
Filippo Timi: il pazzo
Fausto Russo Alesi: il cieco
Ivan Franek: il russo Rikalkov
Lidiya Liberman: musicista al pianoforte
Gianni "Schicchi" Gabrieli: il rabdomante
Il film è interpretato da Roberto Herlitzka, Pier Giorgio Bellocchio, Filippo Timi, Alba Rohrwacher, Federica Fracassi, Lidiya Liberman, Fausto Russo Alesi e Alberto Cracco. È stato presentato in concorso alla 72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Il film riceve il Premio FIPRESCI della critica internazionale.
Trama
Convento delle Clarisse di Bobbio, XVII secolo. Federico Mai, giovane uomo d’armi viene spinto dalla madre a recarsi nella prigione convento di Bobbio dove suor Benedetta è accusata di stregoneria per aver sedotto Fabrizio, fratello gemello di Federico, e averlo indotto a tradire la sua missione sacerdotale ed al suicidio nelle acque del fiume Trebbia. La madre preme affinché Federico riabiliti la memoria del gemello e possa avere degna sepoltura, ma anche lui viene incantato da Benedetta che sarà condannata alla prigione perpetua e murata viva. Ma Federico, trent’anni dopo, diventato cardinale, incontrerà nuovamente Benedetta, ancora rinchiusa in quelle mura.
Ai giorni nostri, bussa a quel portone del convento, trasformato poi in prigione e apparentemente abbandonato, Federico Mai, sedicente ispettore del ministero, proprietario dell'immobile, accompagnato da Rikalkov, un miliardario russo, che lo vorrebbe acquistare. In realtà quel luogo è ancora abitato da un misterioso conte che occupa abusivamente alcune celle dell’antica prigione e che si aggira in città solo di notte. La presenza dei due forestieri mette in agitazione l’intera comunità di Bobbio che sotto la guida del “conte” tenta di vivere, grazie a frodi e sotterfugi, ostacolando in ogni modo la modernità che avanza inesorabilmente.
Produzione
Una produzione Italia-Francia-Svizzera. Prodotto da Simone Gattoni per Kavac Film, da Beppe Caschetto per IBC Movie, da Fabio Conversi per Barbary Films, da Tiziana Soudani per Amka Films, da Gabriella De Gaia per Radiotelevisione svizzera - 2014.
Promozione
Il primo trailer del film è stato diffuso il 29 luglio 2015.[1]
Riconoscimenti
2016 - Nastro d'argento
Candidatura a Migliore fotografia a Daniele Ciprì
Candidatura a Migliori costumi a Daria Calvelli
Candidatura a Migliore colonna sonora a Carlo Crivelli
2016 - Globo d'oro
Miglior musica a Carlo Crivelli
Candidatura a Miglior fotografia a Daniele Ciprì
2015 - Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia
Sangue del mio sangue di Marco Bellocchio, a cura di Alberto Cattini - Sceneggiatura originale con disegni di Marco Bellocchio, analisi dei testi di Alberto Cattini, saggio di Anton Giulio Mancino, fotografie di scena a colori di Federica Scarpioni e riproduzioni di quadri di scena dipinti da Roberto Ferri - Edizioni Circolo del Cinema - Kavac Film Roma, Mantova giugno 2016
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