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Scherzi da prete è un film del 1978 diretto da Pier Francesco Pingitore.

Disambiguazione – Se stai cercando la frase idiomatica, vedi Scherzo da prete.
Scherzi da prete
Bombolo e Pippo Franco in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1978
Durata90 min
Generecommedia
RegiaPier Francesco Pingitore
SoggettoPier Francesco Pingitore e Mario Castellacci
SceneggiaturaPier Francesco Pingitore e Mario Castellacci
ProduttoreFiliberto Mandini e Manolo Bolognini
Casa di produzioneXeni Film
Distribuzione in italianoCapitol Martino
FotografiaAiace Parolin
MontaggioAlberto Gallitti
MusicheDimitri Gribanovski, Flavio Bocci
Interpreti e personaggi
  • Pippo Franco: don Tarquinio Buttafava
  • Gianfranco D'Angelo: cardinale Crescenzi
  • Oreste Lionello: Spartaco De Simone detto "Occhiofracico"
  • Bombolo: Bombolo
  • Cochi Ponzoni: dottor Marra
  • Laura Troschel: Esmeralda
  • Luciana Turina: Regina (una paesana)
  • Sergio Leonardi: dottor Milletti - giornalista
  • Gabriella Giacobbe: principessa Frangipane
  • Franco Ressel: direttore del giornale
  • Armando Brancia: eccellenza
  • Lino Toffolo: monsignor Cassola
  • Gino Pagnani il generale
  • Giancarlo Magalli: il farmacista Coccia
  • Raffaele Curi: Antonio - autista di monsignor Cassola
  • Paola Barbara: nobildonna romana
  • Maria Tedeschi: nobildonna francese
Doppiatori italiani
  • Aldo Barberito: direttore del giornale
  • Enzo Liberti: eccellenza

Trama


Don Tarquinio Buttafava è il parroco di Cioci, un borgo immaginario della Ciociaria. Secondo una millenaria concessione papale, si celebra la messa in dialetto ciociaro ("ciociaro antico", come preciserà il religioso), rifiutando l'uso del Latino e della lingua nazionale.

Papa Paolo VI in persona, sollecita le gerarchie ecclesiastiche nella persona del cardinale Crescenti perché la parrocchia ribelle celebri in italiano, ma ne nasce una sorta di scisma ciociaro che vede anche la nascita della DC, Democrazia Ciociara, partito politico che inizia a rubare consensi alla tradizionale Democrazia Cristiana, allora maggioritaria nel Basso Lazio.

Prima del congresso costituente del partito, però, i protagonisti ideatori e finanziatori dell'alta società romana, che avevano usato don Tarquinio come megafono, gli voltano le spalle all'improvviso: il cardinale con la collaborazione del vescovo Cassola, diretto superiore di don Tarquinio, ordisce un inganno per "ricattare" una delle finanziatrici. Tornando da uno dei numerosi congressi, don Tarquinio trova attorno a sé terra bruciata. L'unica persona con cui riesce a parlare è la figlia della nobildonna ricattata, che sta prendendo il sole in piscina nuda; in un momento di debolezza fugace irrompono i giornalisti, e don Tarquinio si ritrova appiedato e affossato pubblicamente.

Il cardinale lo riceve e gli comunica il perdono della Chiesa, il suo reintegro e la concessione di celebrare messa in ciociaro, ma nell'ambito della missione in Uganda presso il Dittatore Presidente Idi Amin Dada.


Riferimenti politici



Distribuzione


Il film è stato distribuito nei cinema italiani l'11 maggio 1978


Riprese


Le riprese furono fatte nel borgo viterbese di Calcata quale scena dell'immaginaria cittadina di Cioci e presso le vicine cascate del Monte Gelato per quella del battesimo al fiume.


Voci correlate



Note



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