Tatanka è un film del 2011 diretto da Giuseppe Gagliardi, tratto dal racconto di Roberto Saviano Tatanka scatenato incluso ne La bellezza e l'inferno.
Tatanka | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia, Germania, Turchia |
Anno | 2011 |
Durata | 104 min |
Genere | drammatico, sportivo |
Regia | Giuseppe Gagliardi |
Soggetto | Roberto Saviano |
Sceneggiatura | Maurizio Braucci Massimo Gaudioso, Giuseppe Gagliardi, Salvatore Sansone, Stefano Sardo, |
Produttore | Galliano Juso, Gianluca Curti |
Casa di produzione | Margherita Film, Minerva Pictures in collaborazione con Rai Cinema |
Distribuzione in italiano | Bolero Film |
Fotografia | Michele Paradisi |
Montaggio | Simone Manetti |
Musiche | Peppe Voltarelli |
Scenografia | Antonio Farina |
Interpreti e personaggi | |
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Il film ha come attore protagonista il pugile Clemente Russo, al suo esordio come attore cinematografico.
Michele e Rosario, amici d'infanzia, crescono a Marcianise, paese campano in cui le leggi della camorra prevalgono su quelle dello Stato. Ai due uomini sono riservati però destini diversi: Rosario diviene un boss mentre Michele, dopo essere stato arrestato per un'accusa di omicidio e scarcerato, scopre il mondo della boxe grazie all'allenatore Sabatino.
Prodotto con il contribuito del Ministero dei Beni Culturali, che ha stanziato 1.400.000 euro,[1] il film è stato girato tra Italia, Germania e Turchia. In Italia le riprese sono avvenute in Campania nelle città di Caserta, Bacoli, San Felice a Cancello, Castel Volturno, Maddaloni, Marcianise e Santa Maria Capua Vetere.[2]
Il film è uscito nelle sale cinematografiche italiane il 6 maggio 2011 a cura della Bolero Film.
Dopo la sua partecipazione al film, Clemente Russo, appartenente al Gruppo Sportivo Fiamme Oro, è stato sospeso per un periodo di sei mesi dalla Polizia di Stato. Secondo Il Mattino, Russo è stato punito per via di alcune scene esplicite che possono danneggiare l'immagine della Polizia: il corpo ha smentito il tutto, sostenendo che la sospensione di Russo deriva dalla mancanza di autorizzazione e dei permessi necessari per partecipare al film.[3][4]
Il film ha ricevuto tre candidature ai Nastri d'argento: migliore attore non protagonista per Giorgio Colangeli, miglior fotografia e miglior sonoro in presa diretta.[5]
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