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Terrore nello spazio è un film di fantascienza del 1965 diretto da Mario Bava, tratto dal racconto del 1960 Una notte di 21 ore di Renato Pestriniero.[1] Fu riedito nel 1979 col titolo Alien è terrore nello spazio.[2]

Terrore nello spazio
Una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia, Spagna
Anno1965
Durata90 min
Rapporto1,85:1
Generefantascienza, orrore, avventura
RegiaMario Bava
SoggettoRenato Pestriniero (racconto)
SceneggiaturaMario Bava, Alberto Bevilacqua, Callisto Cosulich, Antonio Romàn, Rafael J. Salvia, Ib Melchior (nella versione americana)
ProduttoreFulvio Lucisano
Produttore esecutivoSamuel Z. Arkoff, Salvatore Billitteri, James H. Nicholson
FotografiaAntonio Pérez Olea, Antonio Rinaldi
MontaggioRomana Fortini, Antonio Gimeno
Effetti specialiMario Bava
Carlo Rambaldi
MusicheGino Marinuzzi
ScenografiaEmilio Zago
Interpreti e personaggi
  • Barry Sullivan: Mark Markary
  • Evi Marandi: Tiona
  • Norma Bengell: Sanya
  • Ángel Aranda: Wes
  • Mario Morales: Eldon
  • Stelio Candelli: Brad
  • Franco Andrei: Garr
  • Fernando Villena: dott. Karan
Doppiatori originali
  • Carlo D'Angelo: Mark Markary
  • Giancarlo Maestri: Eldon
  • Renzo Palmer: Brad
  • Gianni Musy: Garr
  • Michele Malaspina: dott. Karan
  • Giulio Bosetti: Astronauta

È citato tra i migliori film di fantascienza italiani del periodo[3] e come fonte di ispirazione per la realizzazione di Alien (1979) di Ridley Scott.[4]


Trama


Due grandi navi interplanetarie, in viaggio d'esplorazione in alcune zone ignote dello spazio, ricevono un SOS da Aura, un pianeta sconosciuto e disabitato. Le due navi, il Galliot e l'Argos, decidono di atterrare su quel mondo che appare desolato e morto.

Durante la discesa sulla superficie i membri dell'equipaggio dell'Argos vengono improvvisamente posseduti da una forza sconosciuta che spinge ogni uomo e donna sull'astronave ad uccidersi a vicenda. Solo il capitano Markary ha la volontà di resistere, riuscendo poi a destare dal violento stato ipnotico gli altri membri dell'equipaggio.

Dopo l'atterraggio dell'Argos, e non ricevendo più notizie dalla Galliot, l'equipaggio sbarca sulla superficie del pianeta alla ricerca della nave gemella. L'atmosfera che li circonda è fredda, inquietante, asettica. Quando finalmente arrivano in vista della nave, scoprono con orrore che tutti i membri dell'equipaggio sono morti, all'apparenza assassinatisi tra loro. Tra di essi vi è anche Toby Markary, il fratello minore del capitano.

Alcuni dei corpi dei compagni vengono ricomposti e seppelliti, ma alcuni di essi sono rimasti chiusi all'interno della Galliot. Nel poco tempo necessario ad andare a prendere gli strumenti per entrare nella nave, i cadaveri scompaiono misteriosamente.

Anche alcuni membri dell'equipaggio dell'Argos scompaiono per poi venire ritrovati morti. Ma quando ancora i loro cadaveri giacciono nelle sale dell'astronave, Tiona, una delle donne dell'equipaggio, li vedrà di nuovo in piedi camminare nei corridoi. Gli uomini sono in preda al panico e Markary ordina di fare il possibile per fuggire da Aura ma, purtroppo, i danni subiti durante l'atterraggio della nave sono tali da impedire un decollo immediato. Intanto le morti proseguono.

Durante l'esplorazione del pianeta, Wes scopre le rovine di una nave spaziale a pochi chilometri dalla Argos. Markary, Sanya e Carter decidono di indagare. All'interno della nave aliena scoprono gli scheletri di un equipaggio umanoide dalle dimensioni gigantesche morto da tempo. Anche altre navi sono quindi state ingannate dal segnale di soccorso e hanno evidentemente trovato la morte su Aura. Durante il sopralluogo all'interno della nave aliena il capitano Markary e Sanya restano per un attimo intrappolati ma riescono poi a fuggire. Tornati all'esterno, però, si accorgono che Carter è scomparso inspiegabilmente.

I membri dell'equipaggio del Galliot si ridestano ed escono dalle proprie tombe e due di loro, Kier e Sallis, si intrufolano all'interno dell'Argos per rubare il dispositivo che permette all'astronave di evitare collisioni con le meteore nello spazio, senza il quale le due navi non possono affrontare lunghi viaggi spaziali. Kier riesce a fuggire ma Sallis viene fermato da Markary che, aprendogli l'uniforme, si accorge che il corpo è in decomposizione. Da Sallis quindi si apprende così che i corpi vengono manipolati dagli Auran, gli originali abitanti del pianeta che hanno bisogno dei corpi umani per abitarli. Sallis racconta di come non sia necessario uccidere il corpo ospite ma serve solo che la sua volontà sia indebolita e propone anche che le due specie vivano in simbiosi, accogliendo gli Auran sul pianeta di origine delle due navi. Markary però rifiuta sdegnato una simile offerta.

Con l'intero equipaggio del Galliot sotto il loro controllo, questi esseri parassiti intendono abbandonare il proprio mondo ormai morente. Ma il capitano Markary è deciso a fermarli e poi ad abbandonare il pianeta. Con i sopravvissuti prende quindi d'assalto la nave, si riappropria del prezioso dispositivo antimeteore e posiziona cariche esplosive per fare esplodere la Galliot. Le perdite sono gravissime e solo gli ultimi sopravvissuti, Wes, Sanya ed il capitano Markary, riescono a decollare lasciandosi alle spalle il pianeta.

Ma quando sono ormai nello spazio Wes scopre che i suoi ultimi due compagni sono stati a loro volta infettati. In un ultimo, disperato, tentativo di fermarli decide di sabotare la stessa Argos e rimane fulminato per l'esplosione del congegno antimeteore. Il capitano Markary e Sanya, gli ultimi due membri dell'equipaggio, o per meglio dire i due Auran che ormai ne hanno preso il controllo, impossibilitati a compiere un lungo viaggio spaziale, decidono di scendere sul pianeta più vicino, benché piccolo ed arretrato: la Terra.


Distribuzione


Nella versione del film distribuita negli Stati Uniti dalla AIP, la sceneggiatura fu riadattata da Louis M. Heyward e Ib Melchior.[5]


Incassi


Terrore nello spazio incassò circa 251 000 dollari statunitensi.[6]


Critica


Il film è stato citato come uno dei migliori film di fantascienza italiani del periodo[3] e come fonte di ispirazione per la realizzazione di Alien (1979) di Ridley Scott.[4]

«Costretto a lavorare con un budget ridotto, Mario Bava sfrutta con intelligenza i risvolti orrorifici del soggetto per trasmettere visivamente il senso del mistero e della minaccia. Con pochi trucchi artigianali il regista crea un mondo silenzioso, soffuso di ombre e di nebbie avvolgenti, pronto ad esplodere ad un bagliore improvviso o ad un grido di terrore […] Caso più unico che raro per la fantascienza all'italiana, su Terrore nello spazio è stato scritto molto e in termini elogiativi, spesso con l'occhio rivolto al posteriore Alien e che ne riprende, con tutta evidenza, alcune situazioni chiave e l'opprimente atmosfera.»

(Fantafilm[5])

Note


  1. Edizioni di Una notte di 21 ore, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com. (aggiornato fino al gennaio 2010)
  2. Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo, Michele Tetro, Il grande cinema di fantascienza: aspettando el monolito nero, (1902-1967), Gremese Editore, 2003, p. 124-125, 147, 160, ISBN 978-88-8440-266-0. URL consultato il 5 maggio 2012.
  3. Chiavini Pizzo Tetro 2003, pag. 147.
  4. Mereghetti 1994 e Fabbrica 1998.
  5. Bruno Lattanzi e Fabio De Angelis (a cura di), Terrore nello spazio, in Fantafilm. URL consultato il 9 aprile 2012.
  6. Tim Lucas, Mario Bava. All the Colors of the Dark, Video Watchdog, 2007, ISBN 0-9633756-1-X.

Bibliografia



Voci correlate



Collegamenti esterni


Portale Cinema
Portale Fantascienza

На других языках


[en] Planet of the Vampires

Planet of the Vampires (Italian: Terrore nello Spazio, lit. 'Terror in Space') is a 1965 Italian-Spanish science fiction horror film, produced by Fulvio Lucisano, directed by Mario Bava, that stars Barry Sullivan and Norma Bengell. The screenplay, by Bava, Alberto Bevilacqua, Callisto Cosulich, Antonio Roman and Rafael J. Salvia, was based on an Italian-language science fiction short story, Renato Pestriniero's "One Night of 21 Hours".[3] American International Pictures released the film as the supporting film on a double feature with Daniel Haller's Die, Monster, Die! (1965).[1]

[es] Terror en el espacio

Terror en el espacio —cuyo título original en italiano es Terrore nello spazio— es una película de terror y ciencia ficción italo-española filmada en el año 1965 y dirigida por Mario Bava. Con posterioridad a su estreno, gran parte de la crítica ha sugerido que ciertos aspectos narrativos de la historia y el diseño visual parecen haber ejercido una considerable influencia sobre Alien, el octavo pasajero (1979) y Prometheus (2012) de Ridley Scott.
- [it] Terrore nello spazio (film 1965)

[ru] Планета вампиров

«Ужас в космосе» (итал. Terrore nello spazio) или «Планета вампиров»[1] (англ. Planet of the Vampires) — научно-фантастический фильм итальянского режиссёра Марио Бавы. В основу сценария положен рассказ Ренато Пестриньеро «21-часовая ночь». Премьера состоялась 15 сентября 1965 года.



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