Tilly Dunnage, figlia di una ragazza madre, da bambina aveva avuto parecchi problemi e subito discriminazioni nel bigotto villaggio australiano di Dungatar, dove viveva e dove non perdevano mai occasione di rinfacciarle di essere la figlia bastarda di una poco di buono. Quando a 10 anni rimase incolpevolmente coinvolta nella morte del figlio legittimo del sindaco, quest'ultimo impose alla madre di allontanarla dalla comunità dopo averla accusata di omicidio. Dopo anni di collegio forzato lontano da tutti, Tilly riesce a fuggire in Europa, dove studia da stilista.
Nel 1951, venticinque anni dopo, quando decide di ritornare al villaggio natale dalla vecchia madre Molly ormai impazzita, vede però che nulla è cambiato: lei e la madre sono ancora emarginate dalla comunità e lei è ancora ritenuta maledetta. La bella e intelligente Tilly riesce a riabilitare sua madre e a riallacciare i suoi rapporti con lei; inoltre, per reinserirsi nella comunità, sfrutta le sue doti nel campo dell'alta moda, prima attirando l'attenzione con le sue creazioni, per poi divenire oggetto di richieste da parte delle donne del villaggio, cucendo per loro abiti in grado di esternare la loro femminilità e renderle appariscenti. Nel frattempo, il giovane e genuino Teddy McSwiney, campione locale della squadra di football australiano e uno dei pochissimi cittadini ad essersi preso cura di Molly per tutti quegli anni, stringe amicizia con la protagonista e tra i due si accende pian piano una relazione amorosa.
Con la complicità di un altro amico, un sergente appassionato di moda femminile, tale Horatio Farrat, e la vicinanza di Teddy e il suo fratello ritardato Barney, Tilly ricostruisce la dinamica del presunto omicidio del bambino, di cui fino a quel momento aveva solo ricordi confusi: quest'ultimo era un bulletto che tendeva a colpire a testate (come fosse un toro) la pancia delle sue vittime, soprattutto l'innocente Tilly. Non si trattò quindi di omicidio, ma egli sbatté violentemente la testa contro il muro rompendosi il collo, mentre stava per colpire Tilly alla pancia, che si spostò per evitare la sua violenta testata. Inoltre tutti, tranne lei, erano a conoscenza del fatto che lei fosse la figlia illegittima del potente sindaco del villaggio, Evan Pettyman, che sua madre si era rifiutata di sposare, lo stesso sindaco che la fece allontanare. Quindi la donna viene a sapere che quel bambino era il suo fratellastro e il sindaco è suo padre, e quindi quest'ultimo aveva il diritto genitoriale di cacciarla fuori dal villaggio. Come se non bastasse, Evan Pettyman ha sposato una signora facoltosa per estorcerle il denaro e abusare di lei nel sonno facendole bere un tonico per nervi come sedativo, ed è un donnaiolo con molte amanti.
Poco tempo dopo Teddy, come prova d'amore per Tilly, per farle capire che lui non la crede maledetta, si butta in un silo, convinto di cavarsela. Ma invece del solito grano, il silos era stato riempito di più pericoloso sorgo, nel quale Teddy affonda, soffoca e muore. Le donne del villaggio prendono allora la morte di Teddy come nuovo pretesto per voltare le spalle a Tilly e incolparla nuovamente, mentre in realtà la colpa della morte di Teddy è stata soltanto loro, dato che il gesto che lo ha portato alla morte è stato fatto per dimostrare a Tilly che il suo amore per lei era più forte delle malelingue e delle voci sul suo conto. Qualche tempo dopo anche Molly muore, a causa di un ictus, e né il farmacista né il sindaco fanno nulla per aiutarla.
Più tardi la vendetta di Tilly (ideata dalla madre) inizia a consumarsi: lo spregevole sindaco Pettyman e l'ignobile farmacista Percival Almanac muoiono, mentre il sergente Farrat si costituisce spontaneamente come ammenda nei confronti di Tilly. Inoltre le donne del villaggio perdono un'importante competizione teatrale contro un villaggio vicino, dal momento che Tilly ha cucito i costumi per le donne di quest'ultimo. Come ultimo gesto di vendetta, la stilista dà fuoco a tutta Dungatar e parte a bordo di un treno, abbandonando il proprio villaggio in fiamme. Il controllore del treno le passa a fianco e nota l'alta nuvola di fumo dovuta all'incendio: l'uomo ipotizza che stavolta gli abitanti del villaggio abbiano fatto bruciare una quantità eccessiva di spazzatura, e Tilly commenta fra sé e sé, sarcastica: «Lei non ha mai visto certa spazzatura».
Colonna sonora
L'album della colonna sonora, che si rifà agli spaghetti western e all'elettronica, è stato composto da David Hirschfelder e pubblicato digitalmente il 15 novembre 2015 dall'etichetta dello stesso Hirschfelder.[1] La durata complessiva è 59:32.
The Dressmaker Opening Title – 3:13
The Murderess Is Back! – 2:38
The Black Dress – 1:33
Why Did You Come Back? – 3:31
You Know Exactly What Day – 0:42
Need a Lift? – 2:20
You Never Come Back for Me – 1:29
Sgt Farrat's Frenzy – 1:31
You Don't Scare Me – 0:43
Una Arrives in Dungatar – 2:48
Una's Salon – 0:50
They Were Starting to Like Me – 2:16
Gert's Wedding Dress Disaster – 1:39
Tilly Understands My Body Shape – 0:36
Will You Be My Best Man? – 1:08
You Moved! – 6:30
A Better Place – 1:37
My Beautiful Boy – 1:20
Just an Average Battle – 4:58
You're Not the Cursed One – 2:00
All Settled Then – 1:53
Goodbye Old Friend – 2:12
Goodbye Almanac, Farewell Sgt. Farrat – 3:38
Burning Down Dungatar – 2:08
The Dressmaker Closing Credits – 5:17
Distribuzione
Il film è stato presentato in anteprima al Toronto International Film Festival il 14 settembre 2015,[2] e distribuito nelle sale cinematografiche australiane il 22 ottobre. In Italia è stato distribuito il 28 aprile 2016 da Eagle Pictures,[3] con la direzione del doppiaggio (registrato presso la CDC Sefit Group) e l'adattamento dei dialoghi curati da Roberto Gammino.
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