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Tifosi è un film a episodi del 1999 diretto da Neri Parenti.

Disambiguazione – Se stai cercando il fenomeno sociale, vedi tifo sportivo.
Tifosi
Angelo Bernabucci, Massimo Boldi e Maurizio Mattioli in una scena del film
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1999
Durata119 min
Generecommedia
RegiaNeri Parenti
SoggettoNeri Parenti, Enrico Vanzina, Carlo Vanzina, Fausto Brizzi e Marco Martani
SceneggiaturaNeri Parenti, Enrico Vanzina, Fausto Brizzi e Marco Martani
ProduttoreAurelio De Laurentiis
FotografiaGianlorenzo Battaglia
MontaggioAlberto Gallitti
MusicheBruno Zambrini
ScenografiaMaria Stilde Ambruzzi
CostumiVera Cozzolino
Interpreti e personaggi
  • Massimo Boldi: Silvio Galliani
  • Christian De Sica: Cesare Proietti
  • Diego Abatantuono: Vito La Monica, detto "Zebrone"
  • Enzo Iacchetti: Carlo Colombo
  • Nino D'Angelo: Gennaro Scognamiglio
  • Maurizio Mattioli: Nando
  • Angelo Bernabucci: Fabio
  • Diego Armando Maradona: se stesso
  • Peppe Quintale: Ferdinando
  • Patrizia Loreti: Maria Luigia, detta "Topa Gigia"
  • Massimo Ferrante: Zebrino
  • Andrea Moretti: Zebrino
  • Antonio Allocca: Zio Gaetano
  • Alessandra Bellini: Marta Proietti
  • Giulio Brunetti: Fabrizio Colombo
  • Bruno Gambarotta: Giudice
  • Victor Poletti: Callisto Culatello
  • Alessandro Bettocchi: Pierpaolo Culatello
  • Giorgio Roma: Poldo Culatello
  • Erika Bernardi: hostess
  • Antonio Spinnato: barelliere
  • Enzo Marcelli: Inserviente del circolo sportivo
  • Franco Neri: Proprietario centro scommesse
  • Peppe Lanzetta: Barracuda
  • Paolo Ricci: Ragazzo della biglietteria
  • Mario Bianco: cameriere
  • Maurizio Mosca: se stesso
  • Idris: se stesso
  • Massimo Caputi: se stesso
  • Giacomo Bulgarelli: se stesso
  • Ela Weber: se stessa
  • Giampiero Galeazzi: se stesso
  • Fabio Fazio: se stesso
  • Franco Baresi: se stesso
  • Pasquale Bruno: se stesso

Trama


Il film racconta in chiave ironica la passione calcistica di alcuni tifosi, e scorre seguendo quattro diversi filoni narrativi che si svolgono intervallandosi, tutti legati a un particolare incontro.[1]


Atalanta – Napoli


Il ladruncolo napoletano Gennaro Scognamiglio, appena scarcerato, s'introduce in un ricco attico insieme all'amico Ferdinando al fine di saldare, con i proventi del furto che sta commettendo, un suo pesante debito che gli permetterà di salvare dalla strada sé stesso e la sua famiglia, composta da moglie e quattro figli, due maschi, Diego e Armando, e due femmine, Mara e Dona. Trovato un decoder satellitare in salotto, Gennaro e Ferdinando finiscono per seguire la partita del loro amato Napoli contro l'Atalanta. La voce si sparge in fretta, e, alla fine, per seguire la partita nel salotto dell'abitazione si riunisce quasi mezzo quartiere, tra cui due agenti di polizia, ignari del fatto di trovarsi lì dentro a seguito di un'effrazione.

Alla fine della partita, vinta 1-0 dai partenopei, Gennaro e Ferdinando si rimettono al lavoro e svuotano l'attico, salvo poi scoprire che esso appartiene proprio al loro idolo Diego Armando Maradona.[2]

Con una scusa, i due riescono a rimettere a posto tutti i beni sottratti al calciatore, il quale solo alla fine scoprirà le loro intenzioni iniziali. Maradona è colpito dalla loro ammirazione nei suoi confronti e si adopera per risolvere il problema economico di Gennaro, permettendo al suo usuraio, anch'egli tifoso del Napoli e ammiratore di Maradona, di fare autografi e foto con lui, e di rivenderseli.


Lazio – Inter


Due futuri consuoceri, il chirurgo Cesare Proietti, laziale, e il pilota dell'Alitalia Carlo Colombo, interista, si ritrovano divisi dalla loro fede calcistica in occasione dell'incontro che vede affrontarsi le loro squadre, rovinando la giornata dei loro giovani figli appena fidanzati, Marta Proietti e Fabrizio Colombo; per protesta contro i padri, troppo impegnati nei loro diverbi calcistici e che, inoltre, hanno innescato una rissa allo Stadio Olimpico, una volta rincontrati in veste di tifosi, i due innamorati fuggono di casa, dopo aver spiegato loro di essersi fidanzati e che Marta è incinta. A quel punto, i due litiganti si riappacificano e cercano anche di farsi perdonare dai propri figli.


Milan – Roma


Questo episodio è il remake del terzo episodio del film Fratelli d'Italia, del 1989, con gli stessi attori protagonisti e lo stesso regista.

Il tassista milanese Silvio Galliani, sfegatato sostenitore del Milan, gioca una schedina a sistema del Totocalcio, non accorgendosi che essa riporta il pronostico "2" sulla partita che vede la sua squadra del cuore opposta alla Roma al Meazza nel posticipo serale. Quando, alla fine degli incontri della domenica pomeriggio, si accorge di aver fatto 12, è costretto a scegliere tra tifare per la vittoria del Milan o sperare nella sua sconfitta per incassare una vincita miliardaria con il 13.

Si imbatterà in due pericolosi ultras romanisti, Fabio e Nando, che, venuti a Milano per seguire dal vivo la partita, gli procureranno innumerevoli guai. Alla fine, la Roma vince 3-1 l'incontro con tripletta di Totti, ma Galliani non ne trarrà vantaggio, perché nell'esultanza del goal del temporaneo vantaggio del Milan aveva stracciato la schedina.


Parma – Juventus


Uno sfegatato tifoso juventino, Vito La Monica, detto "Zebrone", dopo aver combinato l'ennesimo pasticcio e aver minacciato di suicidarsi dopo la sconfitta interna 0-1 della Juventus contro la Fiorentina a causa di un rigore, a suo dire, inesistente, viene bandito da tutti gli stadi per tre anni, ma riesce comunque a vedere la trasferta juventina a Parma, introducendosi nell'appartamento di Maria Luigia (alias Topa Gigia), ma ribattezzata come Pamela Anderson, una giovane signora invaghita di lui le cui finestre affacciano sullo stadio Tardini. La bella donna è però dirimpettaia dei terribili fratelli Culatello, tre cattivissimi tifosi del Parma, banditi anch'essi dagli stadi.

I Culatello rapiscono "Zebrone" e lo rinchiudono nella sede del loro club, dove gli rubano la sua sciarpa bianconera già appartenuta a Platini, e lo costringono a proclamare frasi ingiuriose contro la sua squadra davanti a una videocamera. Ma, improvvisamente, si sviluppa un incendio nei locali e "Zebrone", prima di fuggire, getta tra le fiamme la videocamera e, nel tentativo di salvare la sciarpa dal fuoco, soccorre involontariamente uno dei fratelli Culatello, rimasto intrappolato tra le fiamme, per poi riaggredirlo una volta in salvo. La Juventus vince con il punteggio di 1-0, grazie a una rete irregolare che scatenerà nuove liti tra gli ultras.


Riprese


Tra gli esterni del film figurano:

Le stagioni calcistiche di serie A e B che compaiono nelle riprese sono quelle del 1998-99, ma all'interno del film figurano riferimenti a incontri e situazioni della stagione successiva, quella in cui il film fu distribuito nelle sale.


Curiosità



Note


  1. Roberto Nepoti, La poetica del supercafone, su repubblica.it, 5 ottobre 1999.
  2. Alessandra Rota, C'è Maradona in curva sud, in la Repubblica, 30 settembre 1999, p. 53.
  3. Christian De Sica: "Grazie al cinema sono della Lazio", LN, 16 dicembre 2016.
  4. Tifosi (1999): trama e spiegazione, frasifilms.com.

Voci correlate



Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Tifosi (film)

Tifosi (also known as Fans) is a 1999 Italian comedy film directed by Neri Parenti.[1]
- [it] Tifosi

[ru] Болельщики (фильм)

«Болельщики» (итал. Tifosi) — итальянский комедийный фильм, снятый режиссёром Нери Паренти в 1999 году.



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