Tobia al caffè è un film italiano diretto da Gianfranco Mingozzi del 2000.
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Tobia al caffè | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 2000 |
Genere | commedia |
Regia | Gianfranco Mingozzi |
Soggetto | da un racconto di Marco Lodoli |
Sceneggiatura | Marco Lodoli, Silvia Brambilla, Angelo Orlando, Gianfranco Mingozzi |
Produttore | Mariella Li Sacchi |
Fotografia | Luigi Verga |
Montaggio | Alfredo Muschietti |
Musiche | Nicola Piovani |
Scenografia | Guido Josia |
Costumi | Luigi Bonanno |
Interpreti e personaggi | |
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Il film è ambientato nel elegante caffè Il Quattro Palme frequentato secondo tradizione da intellettuali, amanti della musica lirica e della poesia. Tobia è un ragazzino figlio di un ingegnere quando i genitori muoiono, Tobia, ormai grande, trova in Giuseppe, uno dei camerieri, il vero punto di riferimento. Quando nel caffè entra un gruppo di giovani, Tobia tra loro vede la giovane Annette, ne è colpito, le regala un anello che però non le entra e allora lei lo rifiuta. Il padrone del caffè muore per infarto. Lentamente i tempi cambiano. La crisi incombe, e nella sala vengono ospitate alcune televendite. Quando si avvicina il fallimento, Tobia decide di rilevare il locale. Una sera alcuni barboni si presentano alla porta. Giuseppe vorrebbe cacciarli, ma Tobia decide di aprire e di accoglierli. Tutti insieme festeggiano il compleanno di Tobia. Arriva anche Annette. Tobia la vede e scappa. Giuseppe lo insegue.
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