Tombolo, paradiso nero è un film del 1947 diretto da Giorgio Ferroni.
Tombolo, paradiso nero | |
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Paese di produzione | Italia |
Anno | 1947 |
Durata | 95 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | drammatico |
Regia | Giorgio Ferroni |
Soggetto | Indro Montanelli |
Sceneggiatura | Giorgio Ferroni, Indro Montanelli, Glauco Pellegrini, Rodolfo Sonego, Piero Tellini |
Casa di produzione | Fincine |
Distribuzione in italiano | Zenith |
Fotografia | Piero Portalupi |
Musiche | Amedeo Escobar |
Scenografia | Arrigo Equini |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Andrea trova lavoro come magazziniere a Livorno. Sua moglie è morta durante il secondo conflitto mondiale mentre la loro figlia è dispersa.
Un giorno, l'uomo scopre che la sua primogenita è viva e si prostituisce sotto il cospetto de "Il Ciclista", un malvivente ricercato dalla polizia locale.
Si tratta di uno dei primi film scritti da Rodolfo Sonego. L'autore, all'epoca in difficoltà economiche, accettò il lavoro di Ferroni per mantenersi. Lo ha definito un «filmaccio»[1].
La storia è tratta da un articolo scritto da Indro Montanelli.
La maggior parte delle scene esterne sono state girate a Livorno e a Viareggio.
Il film uscì nelle sale italiane il 25 ottobre del 1947. Venne, in seguito, distribuito negli USA.
La pellicola è stata presentata nella retrospettiva Il Cinema Ritrovato della Cineteca di Bologna.[2]
Alfredo Panicucci de L'Avanti recensì Tombolo in modo negativo («Recitazione filodrammatica, sceneggiatura puerile»[3]).
Al contrario, in un articolo del 1947 tratto da L'Operatore, si ritiene che «Il lavoro è ben fatto, sceneggiatura, regia e interpreti meritano un elogio».[4]
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