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Totò, Peppino e la... malafemmina è un film del 1956 diretto da Camillo Mastrocinque.

Totò, Peppino e la... malafemmina
Totò e Peppino nella scena della dettatura della lettera
Paese di produzioneItalia
Anno1956
Durata102 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,20:1
Generecommedia, comico
RegiaCamillo Mastrocinque
SoggettoNicola Manzari
SceneggiaturaSandro Continenza, Nicola Manzari, Edoardo Anton, Francesco Thellung
ProduttoreIsidoro Broggi, Renato Libassi
Casa di produzioneD.D.L.
Distribuzione in italianoCineriz
FotografiaMario Albertelli, Claudio Cirillo
MontaggioGisa Radicchi Levi
MusichePippo Barzizza - Lelio Luttazzi - Totò
ScenografiaAlberto Boccianti
Interpreti e personaggi
  • Totò: Antonio Caponi
  • Peppino De Filippo: Peppino Caponi
  • Teddy Reno: Gianni
  • Dorian Gray: Marisa Florian
  • Vittoria Crispo: Lucia Caponi
  • Mario Castellani: Mezzacapa
  • Nino Manfredi: Raffaele
  • Luisa Ciampi: Giulietta
  • Edoardo Toniolo: Remo
  • Linda Sini: Gabriella
  • Emilio Petacci: nonno col mal di denti
  • Franco Rimoldi: vigile urbano
  • Lamberto Antinori: un amico
  • Gino Ravazzini: amministratore del teatro
  • Gianna Cobelli: Marianna
  • Donatella Randisi: Mariangela
  • Salvo Libassi: Marassi
  • Gianni Partanna: maitre del Gran Milan
  • Delia Orman: moglie di Mezzacapa
  • Renato Montalbano: ospite al party di Remo
  •  ? : Giannino[1]
Doppiatori originali
  • Pino Locchi: Gianni
  • Andreina Pagnani: Marisa Florian
  • Lydia Simoneschi: Gabriella
  • Nando Gazzolo: vigile urbano
  • Stefano Sibaldi: amministratore del teatro

Trama


Antonio Caponi e suo fratello Peppino vivono in campagna in provincia di Napoli, sono proprietari terrieri e di cultura contadina: Antonio è il primogenito, donnaiolo e spendaccione spesso a danno del più giovane, il sottomesso e avaro Peppino. Entrambi sono alle prese con il ben più ricco confinante Mezzacapa, ai danni del quale combinano puntualmente qualche scherzo pesante, come rompere i vetri delle sue finestre di casa con un sasso.

Gianni, il figlio della loro sorella vedova Lucia, nel corso dei suoi studi di medicina a Napoli si innamora, dopo un rocambolesco incontro, di Marisa, prima ballerina di una Compagnia di avanspettacolo. Giulietta, la giovane figlia del padrone di casa dove Gianni viene ospitato quando per studio si trova a Napoli e dove Marisa e Gianni si incontrano la prima volta è segretamente infatuata di lui e per ripicca spedisce una lettera alla madre Lucia, informandola che il figlio trascura gli studi per colpa di una sconosciuta donna. Per amore, Gianni decide di seguire Marisa a Milano, dove la sua Compagnia deve esibirsi e questo all'insaputa del resto della famiglia.

I tre fratelli, temendo che Marisa sia fonte di scandalo e cattiva reputazione e che possa distogliere Gianni dagli studi, decidono di raggiungere il giovane a Milano. Consultano quindi l'odiato Mezzacapa sull'ambiente milanese, poiché in giovinezza il vicino aveva svolto il servizio militare proprio a Milano. Raggiunta quindi la metropoli lombarda, si mettono sulle tracce di Gianni per persuaderlo a tornare a Napoli e cercarcando anche di convincere Marisa a lasciarlo, scrivendo alla ragazza una lettera accompagnata in una scatola contenente tutti i risparmi. Alla fine, però, è proprio Lucia ad accorgersi della bontà dei sentimenti dei due giovani – e dell'onestà di Marisa – i quali alla fine hanno la meglio e convolano a nozze.


Produzione



La scena della lettera


Secondo la testimonianza di Teddy Reno, in seguito confermata in parte anche da Ettore Scola (che lavorava in qualità di aiuto regista) la nota scena della lettera fu semi improvvisata. In origine non era riportata nel copione che non convinceva del tutto i due attori, i quali, durante le riprese, stravolgevano spesso e volentieri le scene da girare. Nella versione definitiva, inoltre, si nota che Peppino scrive la seconda metà della lettera sull'ultima riga sovrascrivendola più volte, probabilmente non prevedendo un testo così lungo[2]. Scola aggiunse che lui, autore di rilievo di alcune gag, lavorando nel cast tecnico del film, propose la scena.[3]


Luoghi delle riprese



L'interpretazione di Malafemmena


Nel film Teddy Reno interpreta il brano di Totò, Malafemmena.


Distribuzione


Il film è stato distribuito in Italia da Cineriz.[4]


Accoglienza


Il film riscosse un grande successo di pubblico, raggiungendo i 4 milioni e mezzo di spettatori.[5]


Critica


Il film, alla sua uscita, ebbe delle solenni stroncature, come nel caso dell'Avanti!:

«Una farsa grossolana urlata in dialetto napoletano dalla prima all'ultima scena [...]. È avanspettacolo e fumetto della peggior qualità, né la presenza di bravi attori come Totò e Peppino De Filippo si fa avvertire, almeno sul piano della buona recitazione.»

(Avanti![6][7])

Con il passare del tempo è divenuto tuttavia un classico della comicità, rivalutato dalla critica:

«La canzone omonima è una delle più belle di Totò, anche qui tenuto a freno dalla censura democristiana. La scena della dettatura della lettera è da antologia. La sintonia di Totò e Peppino è qui perfetta.»

(Il Morandini[5])

«Un vero e proprio cult movie a tratti persino surreale e infarcito di gag che hanno fatto storia: la scrittura della lettera, l'arrivo a Milano vestiti da cosacchi, il colloquio col vigile. Ispirato alla canzone del Principe Malafemmina, il film era stato progettato come un vehicle per Teddy Reno, ma la parte di Totò e De Filppo fu man mano sempre più gonfiata.»

(FilmTv.it[8])

Curiosità


Il trattore utilizzato nella celebre scena in cui Totò e Peppino finiscono contro un muro dell'odiato vicino Mezzacapa è un Nuffield Universal 4, trattore agricolo di costruzione inglese.

Osserva, correttamente, Paolo Isotta, che "la letteratura non si accorge che i due si chiamano, in realtà, Capone; ma per via delle continue violenze da loro fatte all'ortografia, alla grammatica e alla sintassi, essendo, loro, due, pronunciano il cognome al plurale, Caponi". (cfr.:Paolo Isotta - San Totò - pag.185).


Citazioni e omaggi



Note


  1. Il ruolo attribuito a Corrado Tedeschi è stato da lui stesso negato
  2. Totò, Peppino e la... malafemmina, su RaiCinema.it (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2009).
  3. Stefano Bartezzaghi, Come dire, Mondadori, 2011, ISBN 88-520-2067-5.
  4. Totò, Peppino e la... malafemmina, su Comingsoon.it. URL consultato il 7 agosto 2017.
  5. Laura Morandini, Luisa Morandini e Morando Morandini, Il Morandini 2009. Dizionario dei film, Zanichelli, 2008, p. 1527, ISBN 978-88-08-12257-5.
  6. Vice, Avanti!, 9 settembre 1956.
  7. Totò, Peppino e la... malafemmina, su Cinedatabase, Rivista del cinematografo. URL consultato il 26 maggio 2017.
  8. Totò, Peppino e la... malafemmina, su FilmTv.it, Tiche Italia s.r.l..
  9. Aldo Spiniello, "La fidanzata di papà", di Enrico Oldoini, su Sentieri Selvaggi, 17 novembre 2008. URL consultato il 3 agosto 2018.

Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Toto, Peppino, and the Hussy

Toto, Peppino, and the Hussy (originally Totò, Peppino e la... malafemmina) is an Italian comedy film directed by Camillo Mastrocinque in 1956. It stars the comedy duo of Totò and Peppino De Filippo. The film also stars the popular singer Teddy Reno, and features Reno singing some of his songs as well as Malafemmena, Totò's most famous work as a songwriter.
- [it] Totò, Peppino e la... malafemmina

[ru] Тото, Пеппино и распутница

Тото, Пеппино и распутница (итал. Totò, Peppino e la… malafemmina) — итальянская комедия. Фильм 1956 года с Тото в главной роли.



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