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Un posto al sole (A Place in the Sun) è un film del 1951 diretto da George Stevens.

Un posto al sole
Locandina del 1959
Titolo originaleA Place in the Sun
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1951
Durata122 min
Dati tecniciB/N
Generedrammatico
RegiaGeorge Stevens
SoggettoTheodore Dreiser
SceneggiaturaHarry Brown, Michael Wilson
Casa di produzioneParamount Pictures
Distribuzione in italianoParamount
FotografiaWilliam C. Mellor
MontaggioWilliam Hornbeck
Effetti specialiGordon Jennings
MusicheDaniele Amfitheatrof David Buttolph Gerard Carbonara Aaron Copland Robert Emmett Dolan Rudolph G. Kopp Frank Loesser Leonid Raab Frank Skinner Franz Waxman Roy Webb Victor Young
ScenografiaHans Dreier, Walter H. Tyler (art director)
Emile Kuri (set decorator)
CostumiEdith Head
TruccoWally Westmore
Interpreti e personaggi
  • Montgomery Clift: George Eastman
  • Shelley Winters: Alice Tripp
  • Elizabeth Taylor: Angela Vickers
  • Raymond Burr: procuratore distrettuale Frank Marlowe
  • Anne Revere: Hannah Eastman
  • Keefe Brasselle: Earl Eastman
  • Fred Clark: Bellows
  • Herbert Heyes: Charles Eastman
  • Shepperd Strudwick: Anthony "Tony" Vickers
  • Frieda Inescort: sig.ra Ann Vickers
  • Kathryn Givney: Louise Eastman
  • Douglas Spencer: barcaiolo
  • Walter Sande: Art Jansen
  • Ted de Corsia: giudice R.S. Oldendorff
  • John Ridgely: medico legale
  • Lois Chartrand: Marsha
  • Paul Frees: Rev. Morrison
  • Kasey Rogers: Miss Harper
  • Josephine Whittell: Margaret
  • Eric Wilton: maggiordomo dei Vickers
  • Ian Wolfe: dottor Wyeland
Doppiatori italiani
  • Giulio Panicali: George Eastman
  • Lydia Simoneschi: Alice Tripp
  • Germana Calderini: Angela Vickers
  • Mario Besesti: Frank Marlowe
  • Giovanna Scotto: Hannah Eastman
  • Pino Locchi: Earl Eastman
  • Emilio Cigoli: Anthony "Tony" Vickers
  • Giorgio Capecchi: Bellows
  • Gaetano Verna: Charles Eastman
  • Tina Lattanzi: Louise Eastman
  • Cesare Polacco: barcaiolo
  • Stefano Sibaldi: Art Jansen
  • Lauro Gazzolo: dottor Wyeland

Trama


Un giovane di provincia, George Eastman, di umili origini ma ambizioso e di bell'aspetto, inizia a lavorare presso una fabbrica di costumi da bagno di proprietà del facoltoso zio. Si dedica scrupolosamente al suo lavoro con la speranza di avere dallo zio un posto di maggiore responsabilità e prestigio. In seguito si lega sentimentalmente (e segretamente, dato che le disposizioni aziendali vietano rapporti sentimentali fra dipendenti maschili e femminili, pena il licenziamento) all'operaia Alice Tripp, che rimane però incinta. Contemporaneamente George ha conosciuto anche una ragazza dell'alta società, Angela Vickers, dolce, ingenua e viziata e i due s'innamorano. Il giovane si sente quindi in trappola e carico di dubbi e, alla ricerca di una soluzione impossibile, inizia sempre più a maturare in lui l'idea di liberarsi della scomoda collega per potersi poi dedicare solo ad Angela, la quale è completamente all'oscuro di tutto ciò. Alice è molto infelice poiché vorrebbe regolarizzare la loro unione prima della nascita del bambino e durante un picnic in barca sul lago, organizzato all'imbrunire appositamente da George, i due litigano e la barca si ribalta facendoli cadere in acqua. Purtroppo la ragazza non sa nuotare, come il giovane già sapeva. Alla fine, arrestato e processato, verrà condannato per omicidio premeditato alla sedia elettrica e giustiziato.


Commento


Il protagonista mostra una doppia identità morale: follemente innamorato di una donna ma contemporaneamente senza scrupoli nel volersi liberare di una povera ragazza che a sua volta sogna solo l'amore e un padre per suo figlio. George non riesce ad accettare le conseguenze della sua superficiale, effimera sensualità nei confronti della collega, ma essa viene presentata peraltro quale un riflesso spontaneo dell'allontanamento dal suo ambiente e della solitudine; il suo desiderio di scalata sociale, inoltre, viene reso quasi comprensibile dalle scene che rinviano alla sua fanciullezza indigente di figlio di integralisti protestanti votati alla solidarietà sociale nelle forme della condivisione della povertà e quasi dell'accattonaggio, donde la sua ricerca di riscatto anche nelle forme del distacco, tormentato, come si nota nelle scene della telefonata alla madre, dalla dirittura morale e spirituale. La passionalità del giovane protagonista e l'abbandono innamorato dell'ereditiera sono rappresentati in modo che lo spettatore fatichi a individuare gli aspetti subdoli e inquieti che caratterizzano George e la sottintesa ingiustizia della disuguaglianza sociale che fa di Angela il paradigma di un miraggio altrimenti irraggiungibile e dunque degno di qualsiasi prezzo, di qualsiasi ulteriore iniquità. Ciò forse è dovuto sia alla sofferta sensibilità di Montgomery Clift, capace di infondere nello spettatore il senso profondo della disperata malinconia e dei persistenti rimorsi del peraltro spietato George, sia all'interpretazione di una Liz Taylor – in crescita rispetto ai film precedenti – grazie all'interazione recitativa con un Clift introspettivo. Nella parte di Angela, infatti, l'attrice incanta con la sua bellezza e dolcezza protettiva, suscitando nello spettatore un moto di tutela nei confronti di George. La sua esecuzione è percepita "ingiusta", e solo con difficoltà – motivata anche dall'istintiva antipatia ingenerata dal formalistico procuratore (interpretato da Raymond Burr) – come conseguenza di un atto profondamente voluto dall'inconscio del giovane. Il film appartiene al genere noir e in esso si alternano scene da giallo-giudiziario e scene intrise di una grande malinconia (in particolare nella seconda parte del film); attenzione è inoltre dedicata al ritratto psicologico; sebbene quindi maggiormente equilibrato e poliedrico, anticiperà il melodramma anni cinquanta e sessanta.


Produzione


Montgomery Clift alla première
Montgomery Clift alla première

Il film è ispirato al romanzo Una tragedia americana (An American tragedy) scritto da Theodore Dreiser nel 1925 e al dramma An American Tragedy di Patrick Kearney a loro volta ispirati alla storia vera dell'omicidio di Grace Brown da parte di Chester Gillette nel 1906.

È un riadattamento di Una tragedia americana di Josef von Sternberg del 1931.


Riconoscimenti


Nel 1991 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[2]

Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al novantaduesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi.[3]


Citazioni


Il film viene citato, utilizzando filmati di repertorio, in Le dee dell'amore (The Love Goddesses) documentario di Saul J. Turell del 1965.


Note


  1. (EN) Official Selection 1951, su festival-cannes.fr (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2013).
  2. (EN) National Film Registry, su loc.gov, National Film Preservation Board. URL consultato il 4 gennaio 2012.
  3. (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.

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Collegamenti esterni


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[en] A Place in the Sun (1951 film)

A Place in the Sun is a 1951 American drama film based on the 1925 novel An American Tragedy by Theodore Dreiser and the 1926 play, also titled An American Tragedy. It tells the story of a working-class young man who is entangled with two women: one who works in his wealthy uncle's factory, and the other a beautiful socialite. Another adaptation of the novel had been filmed once before, as An American Tragedy, in 1931. All these works were inspired by the real-life murder of Grace Brown by Chester Gillette in 1906, which resulted in Gillette's conviction and execution by electric chair in 1908.[1]
- [it] Un posto al sole (film)

[ru] Место под солнцем (фильм, 1951)

«Место под солнцем» (англ. A Place in the Sun) (1951) — чёрно-белая драма режиссёра Джорджа Стивенса с Монтгомери Клифтом, Шелли Уинтерс и Элизабет Тейлор в главных ролях, основанная на романе Теодора Драйзера «Американская трагедия»(1925) и сценической адаптации, выполненной Патриком Кирни (1926). Первая экранизация была снята в 1931 году.



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