Un uomo, una donna (Un homme et une femme) è un film del 1966 diretto da Claude Lelouch, vincitore del Grand Prix per il miglior film al 19º Festival di Cannes[1], ex aequo con Signore & signori, e dell'Oscar come miglior film straniero.
Un uomo, una donna
Jean-Louis Trintignant e Anouk Aimée in una scena del film
Nel 1985 Lelouch ne ha realizzato un sequel, Un uomo, una donna oggi, con la stessa coppia di attori. Un terzo film, sempre coi due attori protagonisti, esce in Francia nel maggio 2019 col titolo Les plus belles années d'une vie.
Trama
Anne, giovane segretaria di edizione, ha di recente perso in un incidente su un set cinematografico suo marito, che lavorava come stuntman. Nell'accompagnare sua figlia al collegio da lei frequentato a Deauville incontra Jean-Louis, pilota automobilistico, anch'egli rimasto vedovo a seguito del suicidio di sua moglie e anch'egli con un bambino al collegio. Quando Anne perde l'ultimo treno per tornare a casa, Jean-Louis si offre di accompagnarla e l'attrazione scatta immediatamente.
La relazione matura nel corso dei successivi incontri a Deauville, malgrado i sensi di colpa di Anne, che rimpiange ancora il compagno scomparso. In uno dei suoi viaggi in treno verso casa, Anne viene raggiunta in stazione da Jean-Louis che compie lo stesso percorso in auto, sfidando il treno in velocità. Nell'arrivare in stazione, Anne si stupisce nel vederlo e, sul loro abbraccio, il film si chiude lasciando lo spettatore ad interrogarsi se la storia d'amore avrà un seguito.
Commento
Il film, realizzato con un budget ridottissimo in sole tre settimane di lavorazione, fu presentato in concorso al Festival di Cannes 1966, dove ottenne il Grand Prix come miglior film. L'anno successivo vinse l'Oscar come miglior film straniero.
La cinematografia di Lelouch, per quei tempi geniale e fortemente innovativa per l'utilizzo ad esempio della presa diretta e della camera a mano, per il calibratissimo e coinvolgente utilizzo dei flashback, o anche per la particolare attenzione ad una fotografia di grande effetto, non troppo usuale all'epoca, risultò in seguito molto funzionale al linguaggio degli spot pubblicitari, che attinsero a piene mani da questo film. Pertanto le sequenze di Un uomo, una donna, viste con gli occhi di uno spettatore di oggi, non possono non destare una inevitabile sensazione di déjà vu. Il principale ruolo femminile fu offerto ad Anouk Aimée dopo essere stato rifiutato da Jeanne Moreau e da Elsa Martinelli.[senzafonte]
Il Dizionario Mereghetti, pur riconoscendo che il film sia «diretto con grande abilità», lo definisce «una versione televisiva e pubblicitaria del melodramma classico», la cui storia «zuccherosa e finta» è un «concentrato di tutti i luoghi comuni possibili sull'amore e la solitudine».[2] Il Dizionario Morandini lo definisce esplicitamente un fotoromanzo («il più bel fotoromanzo della storia del cinema (francese)?»[3]), dalla «poetica di carosello pubblicitario»,[3] e cita la definizione del film di un critico francese: «un'autentica impresa di seduzione, un tranquillante su pellicola».[3]
Note
Nel 1986 Lelouch gira l'ideale seguito della storia dove ritroviamo i personaggi di Anne e Jean-Louis, intitolato semplicemente Un uomo, una donna oggi.
La colonna sonora del film è diventata particolarmente celebre, soprattutto per il motivo conduttore Un homme et une femme, tanto da raggiungere i vertici delle classifiche di vendita.[2] Francis Lai ha composto le musiche delle canzoni, i cui testi sono stati invece scritti da Pierre Barouh, che le ha anche cantate insieme a Nicole Croisille e Jean-Claude Briodin, oltre ad interpretare nel film il ruolo di Pierre, defunto marito di Anne. La canzone fu tradotta in italiano da Herbert Pagani nel 1966 con il titolo Un uomo e una donna.
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