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Venere in pelliccia o Le malizie di Venere è un film erotico diretto da Massimo Dallamano, tratto dal romanzo Venere in pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch.

Venere in pelliccia
Laura Antonelli in una scena del film
Paese di produzioneGermania Ovest, Italia, Svizzera
Anno1969
Durata87 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico, erotico
RegiaMassimo Dallamano
SceneggiaturaInge Hilger, Fabio Massimo
ProduttoreLuggi Waldleitner
Casa di produzioneRoxy-Film, Vip Produktion
FotografiaSergio D'Offizi
MontaggioHans Zeiler
MusicheGian Piero Reverberi
ScenografiaAlida Cappellini
Interpreti e personaggi
  • Laura Antonelli: Wanda de Dunaieff
  • Régis Vallée: Severin
  • Werner Pochath: Manfred
  • Loren Ewing: Bruno
  • Renate Kasché: Gracia
  • Mady Rahl: Helga
  • Josil Raquel: Carmen
  • Michael Kroll: il pittore
  • Fred Newman: il giardiniere
Le malizie di Venere
Laura Antonelli in una scena del film
Paese di produzioneGermania Ovest, Italia, Svizzera
Anno1975
Durata83 min
Rapporto2,35:1
Generedrammatico, erotico
RegiaMassimo Dallamano
Paolo Heusch (scene aggiunte)
SceneggiaturaInge Hilger, Fabio Massimo
ProduttoreLuggi Waldleitner
Casa di produzioneRoxy-Film, Vip Produktion
FotografiaSergio D'Offizi
MontaggioHans Zeiler
MusicheGian Piero Reverberi
ScenografiaAlida Cappellini
Interpreti e personaggi
  • Laura Antonelli: Wanda
  • Rex Duval: Xavier
  • Werner Pochath: Andrea
  • Loren Ewing: Bruno
  • Renate Kasché: Gracia
  • Mady Rahl: Helga
  • Wolf Ackva: ufficiale giudiziario
  • Peter Heeg: lo psichiatra
  • Josil Raquel: Carmen
  • Giacomo Furia: avvocato
  • Michael Kroll: il pittore
  • Fred Newman: il giardiniere
  • Venantino Venantini: Hippie al processo
Doppiatori italiani
  • Vittoria Febbi: Wanda
  • Cesare Barbetti: Xavier
  • Luciano De Ambrosis: Bruno
  • Giorgio Piazza: Presidente della corte
  • Arturo Dominici: Avvocato
  • Gianni Marzocchi: Hippie al processo

Uscito in Germania Ovest nel 1969 con il titolo Venus im Pelz, in Italia la pellicola non passò il visto censura a causa delle scene di sesso ritenute troppo scabrose. Il film, spogliato delle scene più forti, venne ripresentato nel 1973 con il titolo Venere nuda ma anche questa versione tagliata venne bloccata e l'opera non venne distribuita nei cinema.

Il film poté uscire nelle sale cinematografiche italiane in forma pesantemente censurata e rimaneggiata solamente nel 1975 con il titolo Le malizie di Venere (titolo ideato appositamente per sfruttare l'ondata di notorietà che aveva colto la Antonelli dopo il successo di Malizia due anni prima).[1]


Trama



Venere in pelliccia - Versione 1969


Durante una vacanza estiva, il giovane e ricco Severin (Régis Vallée) incontra la bella Wanda de Dunaieff (Laura Antonelli), una fotomodella ninfomane, e se ne innamora perdutamente. Dopo avere spiato la ragazza da un buco nella parete della sua stanza mentre fa l'amore con un giovane inserviente, tra i due nasce un legame di profonda complicità erotica che sfocia ben presto in un rapporto vittima-carnefice. Severin chiede a Wanda di punirlo, di umiliarlo sempre più, percuotendolo, trattandolo come un servo ed infine tradendolo con altri uomini davanti ai suoi occhi. Dopo essersi sposati, i due si trasferiscono in una villa sul mare insieme ad una coppia di cameriere lesbiche.

Un giorno, durante un giro in macchina, Wanda scorge un motociclista (Loren Ewing) e decide di portarselo a casa. L'energumeno, di nome Bruno, rompe il delicato equilibrio instauratosi nella coppia. Wanda diventa sempre più insofferente e rancorosa nei confronti del marito, arriva anche a farlo malmenare ripetutamente da Bruno, il quale non si limita soltanto a godersi sessualmente Wanda e anche le due domestiche, ma si installa nella villa come un vero e proprio padrone di casa.

Non reggendo più questa situazione, Severin decide di andarsene. Sulla strada scorge una prostituta che assomiglia in maniera impressionante a Wanda. Decide di appartarsi con lei in una camera d'albergo, ma preso da un raptus tenta di strangolarla, proiettando sulla donna tutto il rancore represso verso la moglie. Quando però la donna gli confessa di sentirsi attratta dalla sua violenza, egli la abbraccia e le chiede di farlo felice: si sdraia sul letto e si fa frustare con la cinghia dei pantaloni.


Le malizie di Venere - Versione 1975


In carcere con l'accusa di avere assassinato un uomo con la complicità della moglie ora misteriosamente scomparsa anch'essa, Xavier (Régis Vallée) rivive nel corso del processo tutte le fasi della propria tormentata storia d'amore con la compagna, una libertina dalle spiccate tendenze sadiche, alla quale l'uomo aveva sacrificato tutto se stesso. Xavier si autoaccusa del delitto di Bruno, un brutale motociclista che aveva invaso la loro privacy violentando la moglie Wanda (Laura Antonelli) e le due domestiche di casa, ma la giuria non è convinta della sua colpevolezza e sospetta voglia coprire qualcuno.

L'imputato prosegue nel suo racconto. Dopo aver conosciuto Wanda in un albergo sul lago di Ginevra ed essersene innamorato, si trasferisce con lei in una grande villa. In un gioco erotico che eccita entrambi, Xavier si finge il suo autista. Nel corso del dibattimento giudiziario si apprende che Wanda aveva numerosi amanti, tra i quali il padrone di una scuderia e un pittore, con grande disperazione di Xavier, che tormentato dalla gelosia continuava comunque a restare con lei. Emerge sempre più il rapporto di dipendenza dell'uomo verso Wanda: la donna, noncurante del marito, continuava nei suoi scoperti tradimenti, ospitando anche nella villa il suo ultimo amante, Bruno.

Dalla testimonianza di una delle due cameriere della villa (l'altra è morta suicida) si arriva al racconto della tragica notte dell'orgia. Protagonisti Wanda, Bruno, le due domestiche e Xavier incatenato. Dopo ogni genere di depravazione a base di sesso, droga, alcol, gioghi, museruole e catene; Wanda esasperata aveva ucciso Bruno accoltellandolo a morte. Xavier assolto, ritorna nell'albergo dove aveva conosciuto Wanda, ma lì nessuno sa niente della donna. La cerca ovunque, nei locali notturni di Parigi fino in Spagna dove incontra una prostituta di nome Perla assolutamente identica a Wanda. Si apparta con la ragazza, ma riconoscendo in lei la moglie, la uccide strangolandola.


Produzione e censura


Dirette dal regista Massimo Dallamano sotto lo pseudonimo di "Max Dillman",[1] le riprese del film iniziarono nel 1968 in Spagna, ma a causa di problemi con la censura, la lavorazione del film dovette spostarsi in Germania Ovest.[2] Il film, che in questa versione nella trama ricalcava abbastanza fedelmente il romanzo di von Sacher-Masoch, uscì in Germania Ovest, ma venne bloccato dalla censura in Italia.


Differenze tra le due versioni


Nella forma originaria (Venere in pelliccia) la pellicola venne realizzata nel 1969 ma, questa versione, non fu mai proiettata in Italia. I tentativi di sottoporlo, in varie versioni più o meno censurate, ebbero infatti esito negativo. La produzione decise così di stravolgere il montaggio, realizzando - con la regia di Paolo Heusch - una nuova cornice narrativa con scene aggiunte ex-novo, che davano alla trama dell'opera un'impronta da film giallo. Tolti tutti i principali riferimenti "scabrosi" al romanzo di von Sacher-Masoch presenti nella versione originale, il film poté finalmente uscire nelle sale italiane con ben sei anni di ritardo dopo la realizzazione. Così trasfigurata, la pellicola non riscosse particolare successo di pubblico e critica. Venne distribuito col titolo Le malizie di Venere ed in Italia è circolata solo quest'ultima versione, datata 1975.

Nella versione intitolata Le malizie di Venere il finale del film cambia: in tale versione (l'unica circolata in Italia) Wanda, al termine del film, viene uccisa e risulta, peraltro, essere l'assassina di Bruno, assassinato dalla donna in preda a un raptus durante un'orgia. Il film diventa, quindi, un giallo erotico.

In tale seconda versione l'attore protagonista fu accreditato come Rex Duval e, il nome del personaggio interpretato, cambiò da Severin in Xavier. Anche il personaggio interpretato da Werner Pochath, uno degli amanti di Wanda, nella seconda e definitiva versione del film, cambiò nome da Manfred a Andrea. Il cognome di Wanda (de Dunaieff) nella seconda definitiva versione del film non viene reso noto.


Note


  1. Giusti, Marco. Dizionario dei film italiani stracult, Sperling & Kupfer, 1999, pag. 825-826
  2. Documentario presente negli extra del DVD Venere in pelliccia/Le malizie di Venere, Nocturno Cinema, 2011.

Collegamenti esterni


Portale Cinema
Portale Erotismo

На других языках


[de] Venus im Pelz (1969, Dallamano)

Venus im Pelz (Alternativtitel Devil in the Flesh) ist ein deutsch-italienischer Spielfilm von Regisseur Massimo Dallamano aus dem Jahr 1969. In der Hauptrolle agiert die italienische Schauspielerin Laura Antonelli, die dadurch erstmals einem größeren Publikum bekannt wurde. Der Film basiert auf der gleichnamigen Novelle des österreichischen Schriftstellers Leopold von Sacher-Masoch aus dem Jahr 1870. Die Handlung wurde jedoch in die Gegenwart verlegt.

[en] Venus in Furs (1969 Dallamano film)

Venus in Furs (Italian: Venere in pelliccia) (also known as Devil in the Flesh) is a 1969 Italian erotic drama film directed by Massimo Dallamano. Based on the novel Venus in Furs by Leopold von Sacher-Masoch, the film was first released in 1969 in Germany under the title Venus im Pelz.[1] In Italy, the film did not pass the censorship examination because of the sex scenes deemed too rough and all attempts to overcome the censorship's remarks, with various cut versions, were unsuccessful.[1]
- [it] Venere in pelliccia (film 1969)

[ru] Венера в мехах (фильм Массимо Далламано, 1969)

«Венера в мехах» (итал. Venere in pelliccia) — итальянско-немецкая эротическая драма режиссёра Массимо Далламано. Фильм является осовремененной экранизацией романа Леопольда фон Захер-Мазоха 1870 года «Венера в мехах». Фильм был снят в 1969 году и выпущен специально для немецкого проката. В 1973 году фильм впервые вышел в Италии, но сразу же конфискован властями. В 1975 году, после больших цензурных изменений, он был снова выпущен в Италии под названием Le malizie di Venere[1].



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