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Viaggio a Kandahar (Safar-e Qandahār) è un film del 2001 diretto da Mohsen Makhmalbaf.

Viaggio a Kandahar
Nelofer Pazira in una scena del film
Titolo originaleسفر قندهار
Safar-e Qandahār
Lingua originalepersiano, inglese, pashtu, polacco
Paese di produzioneIran, Francia
Anno2001
Durata85 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico
RegiaMohsen Makhmalbaf
SceneggiaturaMohsen Makhmalbaf
Casa di produzioneMakhmalbaf Film House (Iran), Bac Films (Francia), StudioCanal
Distribuzione in italianoBiM Distribuzione
FotografiaEbrahim Ghafori
MontaggioMohsen Makhmalbaf
MusicheMohammad Reza Darvishi
Interpreti e personaggi
  • Nelofer Pazira: Nafas
  • Ike Ogut: Naghadar
  • Hassan Tantaï: Tabib Sahid
  • Sadou Teymouri: Khak
  • Hayatalah Hakimi: Hayat
Doppiatori italiani
  • Sabrina Duranti: Nafas

Girato principalmente in Iran e, segretamente, proprio in Afghanistan durante il regime talebano e con protagonista l'attrice Nelofer Pazira, il film racconta la storia (in parte vera in parte inventata) di una rifugiata afgana di successo in Canada (interpretata da Nelofer Pazira) che ritorna nel suo paese dopo aver ricevuto una lettera dalla sorella, rimasta in Afghanistan dopo la fuga della famiglia, in cui annunciava di volersi togliere la vita in occasione dell'ultima eclisse solare del millennio.

È stato presentato in concorso al 54º Festival di Cannes,[1] dove ha vinto il Premio della giuria ecumenica, e dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 ha attirato l'attenzione di molti spettatori. Per questo film Makhmalbaf ha vinto anche il Federico Fellini Prize dell'UNESCO nel 2001.


Trama


Nafas è una ragazza afgana trasferitasi in Canada, che avendo ricevuto una lettera dalla sorella che minacciava di suicidarsi durante l'eclissi, decide di andare a Kandahar prima che questo accada. Nascosta dietro un burqa, riesce ad attraversare il confine insieme ad una famiglia di rifugiati. Quando sono rapinati dai briganti e la famiglia se ne torna indietro, lei decide di continuare per la sua strada, prima insieme ad un ragazzo da poco espulso da una scuola coranica, poi ad un ex militare e ora medico afroamericano convertito all'Islam e disilluso dal verso che hanno preso le cose con il governo dei talebani.

Durante il film, Nafas si rende sempre più conto del rigore e della severità con cui i talebani trattano le donne e la distruzione della società afgana dopo anni di guerra. La sua guida, che si nasconde dietro ad una barba falsa, le fa notare che l'unico progresso tecnologico ammesso nel Paese è quello delle armi. Man mano che proseguono, Nafas registra le sue impressioni su un registratore portatile nascosto sotto il velo. Vede bambini spogliare cadaveri per sopravvivere, ragazzi che in una scuola coranica apprendono a memoria il Corano in arabo (pur non sapendolo parlare) e poi armano un AK-47, persone che lottano per avere un arto artificiale di cui potrebbero aver bisogno qualora finissero su un campo minato ed un dottore che esamina le pazienti donne attraverso un buco in un paravento, i sintomi delle quali vengono sempre riferiti da un accompagnatore o accompagnatrice.

Nafas non ritrova sua sorella. Quando la sua guida torna indietro, perché non se la sente di entrare a Kandahar, segue le indicazioni di una persona che si era appena fatto consegnare un paio di gambe artificiali dalla Croce Rossa. Nascosti da burqa i due si uniscono ad una festa nuziale che è improvvisamente interrotta dai talebani perché allietata da strumenti musicali e canzoni proibite dalla legge afgana. La sua guida viene scoperta e catturata. La pattuglia talebana concede a Nafas e ad altri partecipanti del corteo il permesso di continuare il cammino. Alla fine del film, Nafas si appresta a entrare in Kandahar al calare del sole. Nell'ultima scena del film, si intravede l'eclissi, il che può essere letto come un segno del fatto che la donna non sia riuscita a far sopravvivere la sorella.


Riconoscimenti



Curiosità



Note


  1. (EN) Official Selection 2001, su festival-cannes.fr. URL consultato il 7 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).

Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Kandahar (2001 film)

Kandahar (Dari: قندهار, "Qandahar") is a 2001 Iranian film directed by Mohsen Makhmalbaf, set in Afghanistan during the rule of the Taliban. Its original Afghan title is Safar-e Ghandehar (سفر قندهار), which means "Journey to Kandahar", and it is alternatively known as The Sun Behind the Moon. The film is based on a partly true, partly fictionalized story of Nafas, a successful Afghan-Canadian woman played by Nelofer Pazira.

[es] Kandahar (película)

Kandahar es una película iraní, dirigida por Mohsen Makhmalbaf y estrenada en el año 2001. La cinta participó en la selección oficial del Festival de Cannes de 2001.
- [it] Viaggio a Kandahar

[ru] Кандагар (фильм, 2001)

Кандага́р (англ. Kandahar) — художественный фильм, частично основанный на реальных событиях, иранского режиссёра Мохсена Махмальбафа, вышедший в 2001 году. Также известен под названиями Safar-e Ghandehar[4] (Путешествие в Кандагар) и The Sun Behind the Moon[4] (Луна закрывает Солнце).



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