Viva l'Italia è un film del 2012 diretto da Massimiliano Bruno, alla sua seconda regia.
Viva l'Italia | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 2012 |
Durata | 100 min |
Rapporto | 2,35:1 |
Genere | commedia |
Regia | Massimiliano Bruno |
Soggetto | Massimiliano Bruno e Edoardo Falcone |
Sceneggiatura | Massimiliano Bruno e Edoardo Falcone |
Produttore | Fulvio e Federica Lucisano |
Casa di produzione | Italian International Film, Rai Cinema in collaborazione con Banca Popolare di Sondrio |
Distribuzione in italiano | 01 Distribution |
Fotografia | Alessandro Pesci |
Montaggio | Patrizio Marone |
Musiche | Giuliano Taviani e Carmelo Travia |
Scenografia | Sonia Peng |
Interpreti e personaggi | |
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Michele Spagnolo è un importante uomo politico, leader del partito Viva l'Italia, che ha approfittato del suo ruolo anteponendo sempre i suoi interessi personali a quelli del paese. Fra le altre cose, in una militanza politica di trent'anni, ha sistemato i suoi tre figli Riccardo, Valerio e Susanna attraverso varie raccomandazioni.
Valerio è direttore del personale di un'azienda che opera nella ristorazione, ma è una persona ingenua ed anche privo del benché minimo spirito manageriale: la sua unica preoccupazione è collezionare fotografie delle stagiste, ignorando che la moglie lo tradisce e il figlio lo odia.
Riccardo, capace, orgoglioso e integro, con interessi politici, è medico in un reparto di geriatria piuttosto malconcio, dove i macchinari non funzionano, l'igiene scarseggia e i pazienti sono pochi: tutto questo a causa di Roberto d'Onofrio, primario del reparto, che è interessato esclusivamente a dirottare i pazienti verso la sua clinica privata.
Susanna è un'attrice di fiction televisive, negata per la recitazione e con un difetto di pronuncia. Tony, il suo manager presunto gay, riesce a farla recitare nei più improbabili spot, togliendo il posto a candidate ben più meritevoli. Susanna è perseguitata da tre anni da uno stalker, così il padre assume una guardia del corpo che la difenda: si tratta di Marco, proprio uno di quegli attori mancati che Susanna costantemente scavalca.
Mentre si sta intrattenendo con l'amante, Michele viene colpito da un ictus; per sua fortuna non è grave, ma rimane danneggiata quella parte del cervello responsabile dei freni inibitori: questa inattesa franchezza porta Michele, sin dall'ospedale dove è ricoverato, a mettere in chiaro che lui passa avanti alle persone che fanno la fila, per finire in una convention del suo partito col dire che la famiglia - uno dei capisaldi del suo agire politico - è per lui in realtà una rottura di scatole. Così oltre a compromettersi politicamente, rivela alla moglie di averla tradita centinaia di volte (500 per la precisione).
Per i tre figli tuttavia, quello che sembra essere un incubo, diventa invece l'inizio di un percorso di rinascita: Valerio, perso l'appeal derivato dall'appoggio del padre, viene messo in secondo piano in azienda. Prova a cercare l'appoggio della moglie e del figlio, ma scopre che lei lo tradisce con un suo collega e questo lo manda su tutte le furie andandosene di casa e rompendo la moto del figlio che lo aveva umiliato ad un concerto rap; decide poi di conquistare Valentina, una dipendente della sua azienda di cui si è innamorato però lei è già impegnata. Ma il tradimento della moglie lo ha reso un uomo più furbo e capace di lavorare nell'azienda, mettendo nel sacco tutti i suoi colleghi che lo consideravano un incapace.
Susanna, grazie all'aiuto di Marco, segue lezioni da una logopedista per acquisire una dizione corretta e affronta diversi provini. Abbandona inoltre il suo manager Tony che per farla restare sulla cresta dell'onda le propone comparsate televisive, servizi fotografici di dubbio gusto, e persino un matrimonio di facciata.
Riccardo viene a sapere che anche lui era stato raccomandato da suo padre nel concorso per un contratto di medico a tempo indeterminato in ospedale, laddove si era classificato secondo, ma il padre l'aveva fatto sopravanzare di un posto. Lo scontro tra i due è forte, ma è lo spunto per Riccardo per fare e dimostrare ancora qualcosa. In effetti, una volta ottenuto il posto, si era adagiato nel suo ruolo, rifiutando un lavoro negli Stati Uniti e accettando passivamente quello che gli capitava. Così arriva allo scontro finale con il primario D'Onofrio, portando alla luce la falsificazione del referto di una sua paziente deceduta.
Michele partecipa a sorpresa a "La verità ti fa male", uno spettacolo televisivo dove esorta i cittadini ad una maggiore e più conscia partecipazione politica, e si dichiara disposto a raccontare ai magistrati tutte le malefatte della casta politica di cui è stato complice, proponendosi come primo "pentito politico" della storia italiana e dove propone l'introduzione dell'articolo 140 della Costituzione, che reciterebbe "Tutti i cittadini hanno il diritto di conoscere la verità".
Le riprese del film sono iniziate il 14 maggio 2012 e si sono svolte principalmente a Roma[1]. La scena del mare è stata girata a Sabaudia. Un episodio è ambientato tra le macerie de L'Aquila.
Il 4 ottobre 2012 è stato pubblicato il primo trailer del film[2].
La distribuzione del film è curata dalla 01 Distribution, che ha distribuito la pellicola nelle sale italiane a partire dal 25 ottobre 2012[3].
Il film ha incassato nelle sale italiane 5.297.000 euro [4].
La prima visione televisiva della pellicola era prevista per il 9 gennaio 2015 su Rai 1, tuttavia è stato sostituito da uno speciale di Porta a Porta a causa dei fatti parigini accaduti in quei giorni; la messa in onda è stata dunque posticipata all'8 febbraio seguente. Il film è stato poi replicato sempre in prima serata sulla stessa rete il 26 febbraio 2016 ed è stato trasmesso in seguito su Rai 3 (25 gennaio 2019 e 31 gennaio 2020), su Nove (3 aprile 2019 e 27 giugno 2022) e Rai Movie (14 luglio 2020), sempre in prima serata.
Per pubblicizzare il film e far sapere al pubblico della sua realizzazione, è stato creato un diario dal set, che mostra il cast durante le riprese e non, curato dallo stesso regista Massimiliano Bruno[5].
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