Voto di castità è un film del 1976 diretto da Joe D'Amato.
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Voto di castità | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1976 |
Durata | 95 min |
Genere | commedia, erotico |
Regia | Joe D'Amato |
Soggetto | Luigi Montefiori |
Sceneggiatura | Luigi Montefiori |
Casa di produzione | Mago Film |
Distribuzione in italiano | Dear International Film |
Fotografia | Giuseppe Berardini |
Montaggio | Bruno Maugeri |
Musiche | Roberto Pregadio |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Un anziano libertino, ex proprietario di una casa di tolleranza, piuttosto che lasciare la sua eredità al nipote che vuole farsi prete, destina i suoi averi ad un ospizio per vecchie prostitute.
Inizialmente il film doveva intitolarsi Il seminarista e vennero prodotte alcune locandine con questo titolo.[1][2] Fu presentato al Ministero dello Spettacolo il 23 aprile 1976, ma venne bocciato per la presenza di scene erotiche, di rapporti eterosessuali o omosessuali e perché incentrato sul desiderio sessuale di un figlio verso la madre. La pellicola venne rimontata in modo da eliminare i riferimenti all'omosessualità del protagonista, venne aggiunto un prologo e il personaggio della madre venne trasformato in una semplice affidataria grazie ad un lavoro di ridoppiaggio.[1] Il film così modificato venne presentato al Ministero il 13 agosto con il nuovo titolo Voto di castità ed ottenne il nulla osta il 17 settembre.[1][3] Ciononostante le pellicole vennero sequestrate quasi subito per ordine del questore di Milano. Il 28 febbraio 1977 il Tribunale di Milano ne ordinò il dissequestro.[1]
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