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Zeder è un film horror del 1983, diretto dal regista Pupi Avati e da lui sceneggiato con il fratello Antonio e Maurizio Costanzo. Ne sono protagonisti Gabriele Lavia e Anne Canovas.

Zeder
Il risveglio del morto, dal trailer
Paese di produzioneItalia
Anno1983
Durata95 min
Genereorrore, fantascienza
RegiaPupi Avati
SoggettoPupi Avati
SceneggiaturaPupi Avati, Maurizio Costanzo, Antonio Avati
ProduttoreAntonio Avati, Gianni Minervini, Enea Ferrario
Distribuzione in italianoGaumont
FotografiaFranco Delli Colli
MontaggioAmedeo Salfa
MusicheRiz Ortolani
ScenografiaGiancarlo Basili, Leonardo Scarpa
Interpreti e personaggi
  • Gabriele Lavia: Stefano
  • Anne Canovas: Alessandra
  • Paola Tanziani: Gabriella Goodman
  • Cesare Barbetti: Dr. Meyer
  • Bob Tonelli: Uomo di Chartres
  • Ferdinando Orlandi: Giovine / falso Don Luigi Costa
  • Enea Ferrario: Mirko
  • Adolfo Belletti: Don Emidio
  • John Stacy: Prof. Chesi
  • Alessandro Partexano: Tenente Guido Silvestri
  • Marcello Tusco: Dr. Melis
  • Aldo Sassi: Don Mario
  • Enrico Ardizzone: Benni
  • Carlo Schincaglia: Don Luigi Costa
  • Pina Borione: Anziana alla ricerca della S.ra Hubert
  • Pino Tosca: controfigura di Don Luigi Costa
  • Veronica Moriconi: Gabriella Goodman ragazza
  • Imelde Marani: Bambinaia di Gabriella ragazza
  • Andrea Montuschi: Ispettore Bouffet
  • Paolo Bacchi: membro dell'equipe di ricerca
Doppiatori originali
  • Roberta Greganti: Alessandra
  • Gianni Bonagura: Mr. Big
  • Silvio Spaccesi: Giovine
  • Corrado Gaipa: professor Chesi
  • Sergio Di Giulio: Mirko il benzinaio

Trama


Francia, Chartres, 1956. Un'anziana signora si avvicina ad una lussuosa villa, di sera, chiamando a gran voce la sua occupante, la signora Hubert. Ad un tratto accadono inspiegabili fenomeni nel cortile della villa, tra cui vasi che iniziano a muoversi come spinti da forze invisibili e calcinacci che cadono. Alle spalle dell'anziana donna compare una misteriosa figura. La donna, trovata uccisa con una ferita alla gola, viene sottoposta ad autopsia da due medici, risultando la terza vittima uccisa in quel modo da due anni a quella parte.

Il dottor Meyer porta con sé dentro alla villa una ragazza, Gabriella, con apparenti poteri psichici. Tornano però gli strani fenomeni paranormali, e Meyer decide di portare la ragazza nello scantinato, dove questa cade in trance. Meyer capisce che ciò che stava cercando è proprio lì, e abbandona la ragazza nella cantina: attaccata da qualcosa di misterioso e gravemente ferita, Gabriella viene portata d'urgenza all'ospedale e dichiarata fuori pericolo, necessitando però dell'amputazione della gamba. Successivamente Meyer dichiara di aver "trovato Paolo Zeder", e fa scavare nello scantinato dove trova una bara con delle ossa: tra le dita scheletriche della mano viene rinvenuta la scarpetta appartenuta a Gabriella.

Bologna, 1982. Stefano, giovane scrittore di romanzi, riceve in regalo dalla moglie Alessandra nel giorno del loro anniversario una macchina per scrivere usata. Nel provarla scopre che al suo interno contiene ancora un vecchio nastro, e dalla bobina ne legge e trascrive i contenuti, venendo a conoscenza di una serie di ricerche riguardanti dei misteriosi "terreni K". Incuriosito, inizia così a indagare con l'aiuto del professore di storia delle religioni Chesi: secondo la teoria, elaborata agli inizi del XX secolo da un certo Paolo Zeder, alcuni terreni sparsi per il mondo aventi particolari caratteristiche chimiche comuni costituirebbero una porta tra il mondo reale e l'aldilà, consentendo ai morti in essi seppelliti di tornare in vita. Aiutato da un amico poliziotto, Guido Silvestri, Stefano viene a conoscenza del fatto che la macchina per scrivere era appartenuta a un certo Luigi Costa, un prete cattolico. Stefano va nella canonica, dove chiede al parroco, don Mario, di poter parlare con don Luigi Costa: viene informato che don Luigi aveva abbandonato i voti tempo addietro in seguito alla diagnosi di un cancro, notizia che l'avrebbe sottoposto ad uno stress tale da fargli perdere la testa e conducendolo a strane ricerche sul sovrannaturale.

La ricerca porta Stefano a spostarsi in vari luoghi dell'Emilia Romagna sulle tracce di Luigi Costa, a cominciare dalla casa della sorella non vedente a Rimini: la donna gli rivela la morte del fratello per poi allontanarlo bruscamente. Nella camera dello spretato, Stefano scopre che Guido Silvestri era già stato lì per un sopralluogo, avendovi trovato una spilla che Alessandra aveva regalato a Guido. Spiando la sorella di Costa, la vede salire in auto con l'uomo che si era spacciato per don Luigi nella canonica: Alessandra li segue all'interno del cimitero di Rimini, dove la donna cieca viene portata davanti a una tomba a piangere il defunto fratello: Alessandra nota però che il nome sulla lapide non è quello di don Luigi. Lei e Stefano vanno dunque a fare visita al dottor Melis, che fornisce loro informazioni sul reale luogo di sepoltura di Costa.

Stefano, sceso a ispezionare la cripta dove era realmente stato sepolto l'ex prete, scopre che è vuota. Giunto al Lido di Spina, dove sorgono un'ex colonia estiva - la stessa dove Luigi Costa aveva prestato servizio come sacerdote - e una necropoli etrusca, scopre che in realtà molte altre persone sono interessate al terreno K che probabilmente si trova sotto la colonia. Il terreno è stato acquistato da un'équipe di scienziati francesi, guidata dal professor Meyer e di cui fanno parte lo stesso Chesi, il dottor Melis, l'uomo che Stefano aveva incontrato in canonica e Gabriella. L'entourage sta conducendo una serie di esperimenti all'interno della colonia, non facendosi scrupoli a depistare o eliminare chiunque sia d'intralcio alle ricerche. Tra le persone uccise vi sono (forse) il tenente Guido Silvestri e un'allieva del professor Chesi che aveva cercato di mettersi in contatto con Stefano.

Spinto dalla curiosità e dalla ricerca della verità, Stefano si introduce all'interno della pericolante ex colonia estiva per scoprire il terribile segreto dei terreni K. Vi trova una sala con schermi che improvvisamente si accendono, mostrando un corpo in una bara: quello di don Luigi Costa. Stefano affida la videocassetta con la sconvolgente scoperta ad Alessandra, che sul treno per Bologna viene inseguita dall'uomo della canonica, trovando poi rifugio nell'amico di famiglia, il dottor Melis. Stefano torna alla colonia e ritrova sugli schermi l'immagine del cadavere di Costa, che improvvisamente apre gli occhi e comincia a ridere. Si imbatte anche nel cadavere decapitato dell'uomo della canonica e in Gabriella che, mortalmente ferita, lo prega di disseppellire il corpo di don Luigi. Viene poi attaccato dal redivivo Luigi Costa a cui riesce a sfuggire. Tornato nel motel dove alloggiava, Stefano trova Alessandra morta nella propria stanza. Distrutto dal dolore, decide di seppellirla nel terreno K della colonia. Poco tempo dopo la vede riapparire, e corre ad abbracciarla ma, dopo poco, inizia a urlare.


Distribuzione


Il film è stato presentato in anteprima nel luglio 1983 al Mystfest di Cattolica riscuotendo grande successo di pubblica e di critica e a Torino il 10 agosto 1983 durante una rassegna estiva della produzione Gaumont avvenuta nel cortile di Palazzo Reale.[1][2][3]


Data di uscita


Alcune date di uscita internazionali nel corso degli anni sono state:


Divieti


In Italia la pellicola è stata vietata ai minori di 14 anni.[7]


Incassi


Il film ha incassato un totale di 334 milioni di lire italiane.[8]


Curiosità


Anche se le sequenze di apertura sono ambientate a Chartres, le riprese in realtà furono effettuate a Villa Flora a Bologna.[9]


Note


  1. Ai «Punti» arrivano grandi film, in La Stampa, n. 169, 1983, p. 23.
  2. Cinema Punti Verdi: A Palazzo Reale in anteprima Zeder, in Stampa Sera, n. 215, 1983, p. 24.
  3. Spettacolo,cultura e varietà - Punti Verdi Zeder in anteprima, in La Stampa, n. 188, 1983, p. 14.
  4. Cinema e Teatri in Liguria - Prime Visioni Genova, in La Stampa, n. 201, 1983, p. 18.
  5. Prime visioni a Roma, in L'Unita, n. 201, 1983, p. 15.
  6. (EN) Movie Guide, in Detroit Free Press, 8 maggio 1984, p. 41.
  7. Zeder, su Cinedatabase, Rivista del cinematografo. URL consultato il 12 luglio 2016.
  8. Roberto Curti, Italian Gothic Horror Films, 1980-1989, McFarland, 2019, ISBN 1476672431.
  9. Villa Flora, su Dizionario del turismo cinematografico, 23 giugno 2015. URL consultato il 23 novembre 2022.

Voci correlate



Bibliografia


Luca Servini, Pupi Avati. Il cinema dalle finestre che ridono, Piombino, Il Foglio Letterario, 2017, ISBN 978-8876066603.


Collegamenti esterni


Portale Cinema
Portale Fantascienza

На других языках


[en] Zeder

Zeder is a 1983 Italian horror film directed by Pupi Avati, starring Gabriele Lavia. The story is about a young novelist's discovery of the writings of a late scientist who had found a means of reviving the dead.
- [it] Zeder

[ru] Зедер — голоса с того света

«Зедер», также известный как «Зедер — голоса с того света» (англ. Zeder, также англ. Revenge of the Dead — «Месть Мертвеца») — итальянский фильм ужасов 1983 года режиссёра Пупи Авати.



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