Il paese di cuccagna è un romanzo della scrittrice partenopea di adozione Matilde Serao, dapprima apparso a puntate (1889-1891) sul quotidiano «il Corriere di Napoli», e pubblicato in volume nel 1891 dall’editore Treves di Milano.
«Il popolo napoletano, che è sobrio, non si corrompe per l’acquavite, non muore di delirium tremens; esso si corrompe e muore pel lotto. Il lotto è l’acquavite di Napoli.» |
(Matilde Serao, 1884[1]) |
Il paese di cuccagna | |
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Autore | Matilde Serao |
1ª ed. originale | 1890 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | sociale |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Napoli |
Personaggi | Carlo Cavalcanti, marchese di Formosa |
Coprotagonisti | Bianca Maria Cavalcanti, Dottor Antonio Amati |
Altri personaggi | Pasqualino De Feo, detto l’Assistito, Gennaro Parascandolo, Donna Caterina Esposito, Donna Concetta Esposito, Cesare Fragalà, Luisella Fragalà, Dottor Trifari, Chiarastella, la fattucchiera, Don Crescenzo, Ninetto Costa |
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Il romanzo è suddiviso in venti capitoli che rappresentano una vera e propria denuncia della rovina morale e sociale della città di Napoli, perseguitata dal gioco del lotto. Attraverso le vicende di varie figure di ogni estrazione sociale, si assiste settimana dopo settimana alla caduta di intere famiglie prede del miraggio implacabile dell’ottenimento di una vincita milionaria al gioco d’azzardo. Il paese di cuccagna è un grande affresco del capoluogo campano, immortalato alla fine dell’’800, con cui Matilde Serao continua e completa il percorso iniziato con Il ventre di Napoli e proseguito con Terno secco.
Titoli dei capitoli:
Nel 2019 ne è stato tratto uno spettacolo teatrale prodotto dal Teatro Stabile di Napoli, scritto, musicato e diretto da Paolo Coletta, con Michelangelo Dalisi, Gennaro Di Colandrea, Carlo Di Maio, Ivana Maione, Alfonso Postiglione, Antonella Romano, Federica Sandrini, Eduardo Scarpetta, Antonella Stefanucci, Anna Rita Vitolo[3].
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