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Dracula è un romanzo epistolare scritto dall'irlandese Bram Stoker nel 1897, ispirato alla figura di Vlad III, principe di Valacchia, ed è uno degli ultimi esempi di romanzi gotici.

Dracula
Titolo originaleDracula
La copertina della prima edizione
AutoreBram Stoker
1ª ed. originale1897
1ª ed. italiana1922
Genereromanzo
Sottogeneregotico, horror, epistolare
Lingua originaleinglese
AmbientazioneTra il 3 maggio e il 6 novembre 1890, Transilvania e Inghilterra

Riprendendo il mito del vampiro aristocratico, distante dall'immagine del vampiro presente nel folklore, lanciato nella letteratura da John William Polidori, Stoker realizza un romanzo dalle atmosfere cupe, in cui il terrore e la minaccia assillano i protagonisti, in un crescendo di emozioni che conduce alla scoperta dell'orrore rappresentato dal tetro vampiro.


Trama


«All'interno c'era un vecchio, alto, sbarbato ma con lunghi baffi bianchi, vestito di nero dalla testa ai piedi: neppure una nota di colore in tutta la sua persona»

(da Dracula, capitolo II, Diario di Jonathan Harker [continuazione])

La vicenda è narrata con una raccolta epistolare dei vari personaggi principali che inizia il 3 maggio 1890 con il giovane avvocato Jonathan Harker, inviato in Transilvania dal suo capo, Peter Hawkins, per curare l'acquisto di un'abitazione a Londra fatto da un nobile transilvano, il Conte Dracula.

L'inizio del viaggio del giovane è però all'insegna del contatto con il mondo superstizioso e pauroso della gente locale, che cerca di scoraggiarlo dall'andare dal Conte, che tuttavia si rivela essere un distinto nobiluomo che ha deciso di trasferirsi in Inghilterra.

Con il passare dei giorni alcuni particolari diventano terrificanti, fino alla scoperta dell'oscuro segreto del Conte: egli è in realtà un raccapricciante mostro che si nutre del sangue dei viventi. In una parola è un vampiro, che si accinge ad azzannare la vecchia Inghilterra per prolungare ancora la sua insana esistenza.

A questo punto, quando ormai sembra giunta l'ultima ora per Harker, l'azione si sposta in Inghilterra, con lo scambio di lettere tra Mina Murray, fidanzata di Harker e Lucy Westenra, una sua cara amica. Iniziamo così a conoscere gli altri protagonisti: John Seward, medico e direttore di un manicomio, Mina, e Lucy, corteggiata da Seward, dal texano Quincey P. Morris e da Sir Arthur Holmwood, col quale si fidanzerà.

Mina, quindi, in attesa del ritorno di Jonathan, va a soggiornare a Whitby con Lucy e la sua famiglia: è questo l'inizio di una serie di fatti strani. Sul diario di Mina, infatti, vengono registrati, oltre ad una serie di comportamenti anomali da parte dell'amica, anche il rocambolesco arrivo a Whitby, in un giorno di tempesta, di una nave il cui capitano è stato ritrovato morto e legato al timone.

Al diario, per meglio descrivere l'accaduto, è allegato il servizio di un anonimo giornalista che descrive l'arrivo nel porto della nave fantasma, da cui esce un grosso cane nero inferocito, e quindi un estratto dal diario di bordo, che sembra riecheggiare il romanzo di William Hodgson I pirati fantasma, in cui si narra di un terribile demone che infesta la nave naufragata. Dal suo arrivo in poi, contemporaneamente, Renfield, paziente del dottor Seward, inizia a peggiorare, delirando di un fantomatico Signore, mentre Lucy è evidentemente la vittima di un vampiro (porta gli evidenti segni sul collo): tutti indizi dell'arrivo del Conte Dracula in Inghilterra.

Inaspettatamente Mina viene a sapere che Jonathan, riuscito a fuggire dal castello di Dracula, si trova ricoverato a Budapest e lo raggiunge sposandolo presso un ospizio gestito da suore, per poi tornare in Inghilterra. Intanto la salute di Lucy, che iniziava a peggiorare, subisce un terribile attacco. Seward, allora, non vede soluzione migliore se non quella di chiamare da Amsterdam il suo insegnante, l'esimio professore Abraham Van Helsing. All'inizio provano a fermare il deperimento con una serie di trasfusioni di sangue - tutti i protagonisti maschili si prestano alla delicata operazione - ma l'attacco finale di Dracula porta alla morte della ragazza e della madre, che in quella notte finale si trovava nella stanza della figlia e che era già gravemente malata.

La minaccia, però, è solo all'inizio: come Van Helsing sa, Lucy è ormai diventata un vampiro a sua volta, e infatti inizia subito a "cacciare" bambini che giocano nei dintorni del cimitero dove il suo corpo è stato sepolto. La notizia sarebbe passata quasi anonima se non fosse che le vittime sono bambini, ma le poche informazioni che giungono dalla stampa fanno interessare i due studiosi, ovvero Seward e Van Helsing, che esaminano le ferite dell'ultimo bambino: questa prova basta a Van Helsing per convincersi che è ora di agire. Prima, però, deve convincere dell'esistenza di un tale orrore sia il suo allievo che Quincey Morris e, cosa più importante, il buon Arthur, ormai divenuto Lord Godalming dopo la morte del padre. Fatto ciò, in una terribile notte, rinchiudono nella sua tomba il corpo di Lucy, per poi tornare il giorno dopo e distruggere definitivamente la non morta mediante un paletto di legno piantato sul cuore che sarà proprio Arthur a usare, come ultimo gesto di pietà verso la sua amata.

A questo punto, grazie al controllo sulle carte e la corrispondenza di Lucy, Van Helsing entra in contatto con Mina e ha la possibilità di leggere il diario del marito sul suo soggiorno in Transilvania. L'incontro con Mina non è fondamentale solo per capire finalmente chi è l'avversario che si deve affrontare, ma soprattutto per l'aiuto che lei e il marito daranno all'impresa: proprio grazie alla coraggiosa giovane, infatti, si inizieranno a mettere insieme tutti i piccoli segnali, i piccoli indizi che Stoker ha disseminato, primo fra tutti l'anomalo comportamento di Renfield, che in un ultimo momento di lucidità cercherà di avvisare i nostri eroi del pericolo imminente. I protagonisti penetrano nella proprietà di Dracula a Carfax e benedicono le casse di terra che il vampiro aveva portato dalla Transilvania per riposarvi. Ma quella stessa notte il Conte penetra nel manicomio, uccide Renfield e vampirizza Mina, per farla sua sposa per l'eternità.

Così Van Helsing, Harker, Seward, Lord Godalming e Morris stringono i tempi e, utilizzando delle ostie consacrate (che Van Helsing si era portato da Amsterdam), sterilizzano tutti gli altri nascondigli londinesi del Conte che si vede così costretto a fuggire con l'unica cassa di terra che aveva tenuto nascosta per sé.

Il gruppo decide di mettersi all'inseguimento del Conte, per distruggerlo definitivamente e salvare l'anima di Mina e si recano a Varna, in attesa della nave su cui viaggia la cassa. Dracula, però, riesce ad evitarli e risale lungo il fiume che costeggia da vicino il suo castello: per prenderlo in trappola i cacciatori si dividono in tre gruppi: Jonathan e Lord Godalming, Seward e Quincey Morris, Van Helsing e Mina.

La sfida finale si svolge sulle montagne dove sorge il castello, il 6 novembre 1890, ed è narrata dal diario di Mina. Dopo che Van Helsing ha sterilizzato il luogo e ucciso le spose di Dracula, il professore e Mina si ritrovano con il resto della compagnia ad assediare il gruppo di zingari che scorta la cassa del vampiro. Alla fine, dopo una strenua lotta con gli zingari, poco prima del tramonto, Jonathan e Quincey, morente, sferrano i colpi letali a Dracula, che diventa polvere, non senza un sorriso di sollievo sulle sue stesse labbra. Quest'episodio, e l'intera storia, si concludono con la morte di Quincey Morris, dovuta a una ferita subita in combattimento.


Fonti storiche e letterarie


Lo stesso argomento in dettaglio: Panico sui vampiri del New England e Caso Mercy Brown.
Vlad III Dracula, noto anche come Vlad Țepeș Dracul (1431-1476)
Vlad III Dracula, noto anche come Vlad Țepeș Dracul (1431-1476)

Nel suo capolavoro, Stoker compie un'approfondita ricerca storica e folcloristica per creare un personaggio che doveva incarnare tutti gli stereotipi negativi dello "straniero".

Così, quando all'inizio del romanzo, il conte Dracula traccia la sua genealogia, in essa Stoker mette Attila, re degli Unni, i vichinghi "giunti dall'Islanda" (che permettono quindi a Dracula di invocare più volte in suo aiuto le divinità nordiche di Thor e Odino), i Székely, fiera nazione ungherese a cui era dato l'incarico di difendere i confini orientali del Regno d'Ungheria, e - naturalmente - Vlad Țepeș Dracul tanto denigrato dalla pubblicistica transilvana ungherese-sassone.

Stoker quindi stravolge l'origine etnica del Dracula valacco, storicamente esistito come Vlad Țepeș Hagyak, e ne fa un esponente di quel "Nordicum" barbarico, "vagina gentium" dominato da popolazioni, celtiche, turche, unne, ugro-finniche, iraniche, germaniche e slave, che tanto aveva impaurito nei secoli i popoli dell'Europa mediterranea[1]. Si dice che il conte avesse degli eredi che hanno cambiato il nome.

Il ritrovamento di alcuni articoli di giornale tra i documenti di Stoker, ha fatto presumere che in realtà lo scrittore fosse stato ispirato non dalle vicende del principe Vlad III, bensì da un fatto accaduto, e documentato, alcuni anni prima della pubblicazione del romanzo, nel New England nella cittadina di Exeter, nel Rhode Island: il cosiddetto Panico sui vampiri del New England. Nel 1892 la morte della diciannovenne Mercy L. Brown sconvolse la famiglia e la cittadina di Exeter. La ragazza morì per una malattia che colpì e portò al decesso, qualche anno prima, sia la madre Mary che la sorella Mary Olive; tale malattia causava sintomi quale pallore e mancanza di appetito. In seguito quella malattia venne identificata dalla scienza come tubercolosi, ma allora si parlò di vampirismo. Quando, subito dopo, anche il fratello di Mercy venne colpito dalla stessa malattia, il paese iniziò a credere che uno dei membri della famiglia si fosse trasformato in vampiro dopo il decesso; tale sospetto portò alla riesumazione dei corpi delle tre donne, e quello di Mercy venne trovato intatto, a differenza degli altri due che erano invece ormai decomposti. Inoltre la ragazza aveva lo stomaco gonfio, sangue alla bocca e unghie e capelli cresciuti, e al momento dell'apertura della bara emise un suono gutturale. Considerando che Mercy era deceduta da pochissimo tempo, mentre la madre e la sorella erano morte qualche anno prima, tutto questo è ampiamente spiegabile col processo di decomposizione: la pelle, seccandosi, si restringe e fa apparire le unghie e i capelli più lunghi, mentre la decomposizione degli organi interni crea gas nella cassa toracica che si gonfia facendo risalire i liquidi attraverso l'esofago. L'apertura della bara, poi, creò una differenza di pressione che fece fuoriuscire i gas presenti all'interno del corpo attraverso la bocca, creando il suono gutturale. Il padre di Mercy, vedendo ciò, mise un paletto di legno nel petto e bruciò il corpo facendo bere le ceneri al figlio, ma anche questo morì qualche mese dopo. I fatti vennero riportati dai giornali dell'epoca e alcuni di questi ritagli sono stati trovati dagli appunti di Stoker. Considerando che la vicenda risale al 1892, ben 5 anni prima della scrittura del romanzo, si può ragionevolmente pensare che questi, più che la vita del principe Vlad III, abbiano influenzato lo scrittore.[2].

Per un personaggio come quello di Dracula nessuna regione d'Europa poteva meglio adattarsi che la Transilvania, terra che fino alle pulizie etniche del XX secolo era un crogiolo inestricabile di nazioni, popoli, religioni e credenze provenienti da tutti gli angoli del continente europeo e asiatico. Posta all'estremo confine della "civiltà occidentale" ove si collocano molte delle più orientali tra le città in stile mitteleuropeo, con i tipici edifici romanici, gotici (vedi per esempio il Castello Hunyad o la città di Segesvár) e barocchi, con i suoi alti monti della catena dei Carpazi, abitata già da nobili nazioni guerriere come i Daci, i Goti, gli Unni e gli Ungari, la Transilvania[3] si adattava bene a fare da sfondo alle storie del romanzo gotico di Stoker.

Sul substrato storico e ambientale transilvano si innestano quindi bene gli elementi folclorici usati da Stoker, che sono molti perché il mito del vampiro è molto vecchio e le leggende sui succhiasangue e sui morti viventi sono antiche e terribili, alimentate dalla superstizione e spesso dall'ignoranza.

L'innesto principale del Dracula di Stoker è comunque sulla figura storica del principe Vlad III di Valacchia (2 novembre 1431-dicembre 1476), che governava la regione immediatamente a sud della Transilvania, la Valacchia appunto, terra di confine tra le terre della Corona di Santo Stefano e l'Impero ottomano. Vlad III di Valacchia era figlio di Vlad II e si sa che fu investito dell'Ordine del Dragone da Sigismondo di Lussemburgo, re d'Ungheria e imperatore del Sacro Romano Impero, di cui derivò l'appellativo del figlio Draculea, ovvero figlio del Dragone (il termine 'drac' sta a significare anche 'demonio', pertanto Draculea può, a buona ragione, essere tradotto anche come figlio del demonio).

La figura di Vlad III, vissuto in un'epoca e in condizioni non certo facili, ha ereditato un'aura storica tutt'altro che lusinghiera, essendo divenuto famoso come il despota sanguinario Vlad Țepeș Hagyak, ovvero Vlad l'impalatore. Furono soprattutto i Transilvani, ed in particolare i Sassoni, a ritrarre e diffondere un'immagine di Vlad III particolarmente macabra, a causa dei suoi ripetuti attacchi alle ricche città della Transilvania e la sua instabilità nel rispettare le alleanze con il re d'Ungheria (che lo tenne prigioniero per dieci anni nei pressi di Budapest, a Visegrád). Secondo le cronache dell'epoca, infatti, il supplizio appreso durante la prigionia turca che Vlad III preferenzialmente infliggeva ai nemici, era quello dell'impalatura.

Per quanto riguarda invece il tema del vampirismo, esso fu affrontato già da Goethe nel 1797 nella sua ballata La sposa di Corinto (Die Braut von Korinth). Successivamente, nel 1819, su un periodico inglese (il New Monthly Magazine) venne pubblicato un racconto intitolato The Vampire, recante la firma di George Gordon Byron. In realtà il vero autore era John William Polidori, medico personale e intimo amico di Lord Byron, e l'idea del racconto aveva preso forma già nel 1816: nell'estate di quell'anno infatti Lord Byron ospitava a Villa Diodati (la sua villa sul Lago di Ginevra) Percy Bysshe Shelley, la sua futura moglie Mary Wollstonecraft Godwin, divenuta in seguito Mary Shelley, e lo stesso John Polidori. La compagnia, costretta in casa dalla pioggia, si dilettava nel leggere storie tedesche di fantasmi, quando insieme decisero di scrivere ciascuno un racconto dell'orrore. Il maltempo non si protrasse a lungo, e gli unici a tener veramente fede al loro impegno furono Mary e Polidori: la prima col suo Frankenstein, il secondo dando vita al vampiro Lord Ruthven. Fu così che la figura di Lord Ruthven ispirò largamente il Dracula di Stoker, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto fisico.

Tra le altre fonti letterarie, o comunque tra i romanzi che stilisticamente si avvicinano all'opera di Stoker e che pertanto potrebbero averlo influenzato nella scelta dello stile e del racconto, è da annoverare innanzitutto La Pietra di Luna di Wilkie Collins, raccontato, come Dracula, da un alternarsi di narratori che vanno, vengono e ritornano a più riprese. Un'altra storia del genere è Carmilla, un racconto del 1872 di Sheridan Le Fanu. La protagonista omonima è il vampiro femminile più conosciuto nella letteratura, e la sua figura, ricca di fascino e sensualità, ha anticipato di circa vent'anni la figura del Dracula di Stoker.

Il romanzo, al pari del Frankenstein di Mary Shelley, si compone di passi tratti dai diari e dalle lettere dei protagonisti.

La storia, come molte storie di altri autori, nasce da un incubo che Stoker ebbe dopo una scorpacciata di gamberi fatta in compagnia dello storico e amico ungherese Ármin Vámbéry, che lo guidò e lo aiutò durante la stesura, soprattutto nella descrizione dei luoghi, uno dei punti di forza del romanzo.


Altri media



Cinema


Lo stesso argomento in dettaglio: Dracula nella cinematografia.
Bela Lugosi nei panni di Dracula in una foto di scena del film omonimo del 1931
Bela Lugosi nei panni di Dracula in una foto di scena del film omonimo del 1931

Tra le numerose pellicole vi sono adattamenti - più o meno fedeli - del romanzo di Stoker (come il Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola), storie originali (addirittura insieme ad altri "mostri", come in Dracula contro Frankenstein (1972), opere in cui compaiono personaggi a lui legati (come in La figlia di Dracula del 1936), Il figlio di Dracula (1943), Le spose di Dracula (1960), Mamma Dracula (1980) o addirittura Zoltan il cane di Dracula (1978), e molti altri), film in cui compare semplicemente come personaggio, generalmente come "cattivo" (come, per esempio, in La maschera del demonio del 1960) e addirittura parodie, tra le quali Fracchia contro Dracula (1985) e Dracula morto e contento (1995); non mancano le pellicole erotiche (Scarlet Countess del 2001) e hard (Dracula del 1994 di Mario Salieri).

Secondo una stima approssimativa sono 160 i film (al 2004) in cui compare il vampiro ideato da Bram Stoker in un ruolo principale, un numero secondo solo a Sherlock Holmes. Il numero totale di pellicole che includono riferimenti a Dracula supera le 650 (sempre al 2004) secondo il portale online Internet Movie Database.

Gran parte delle storie su Dracula includono non solo il Conte, ma anche il resto dei personaggi ideati da Bram Stoker e delineati nel romanzo: Jonathan e Mina Harker, Van Helsing e Renfield (tra le altre cose, i ruoli di Jonathan Harker e Renfield sono spesso uniti, combinati tra loro o addirittura invertiti, così come quelli di Mina e Lucy, mentre Quincy Morris è quasi sempre omesso completamente).


Televisione



Musical



Editoria



Opere derivate ufficiali



Note


  1. Maurizio Tani, "Dracula in Iceland. An Interview with Marinella Lorinczi", in Nordicum-Mediterraneum, n. 1, 2010
  2. (EN) Mercy Brown: A Real Rhode Island Vampire, su underworldtales.com. URL consultato il 26 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2011).
  3. Károly Kós, La Transilvania (a cura di Roberto Ruspanti), Rubbettino, 2000, ISBN 8872848156
  4. Draculea nel sangue e nell'amore - dal 3 al 5 ottobre 2008 al Florence City Musical Archiviato il 23 maggio 2010 in Internet Archive.

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Controllo di autoritàVIAF (EN) 194144783017853134071 · LCCN (EN) n93100050 · GND (DE) 4304823-7 · BNE (ES) XX2197462 (data) · BNF (FR) cb12312986p (data) · J9U (EN, HE) 987007595162905171
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[es] Drácula

Drácula (en inglés, Dracula; pronunciado /ˈdrækjʊlə/), es una novela de fantasía gótica escrita por Bram Stoker, publicada en 1897. [1][2] Publicada en castellano por Ediciones Hymsa bajo la colección ‘La novela aventura’ en 1935, con portada de Juan Pablo Bocquet e ilustraciones de ‘Femenía’. [3][4][5] [nota 1] Drácula, fue elogiada por Arthur Conan Doyle y es considerada como la novela de terror más hermosa jamás escrita.[6] Hasta el día de hoy no ha dejado de publicarse, ha sido traducida a más de 50 idiomas y ha logrado vender alrededor de 12 millones de copias.[7]
- [it] Dracula (romanzo)

[ru] Дракула (роман)

«Дра́кула» (англ. Dracula) — роман ирландского писателя Брэма Стокера, впервые опубликованный в 1897 году[1]. Главный антагонист — вампир-аристократ граф Дракула.



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