I quattro cantoni (titolo originale Prisoner's Base) è il quindicesimo romanzo giallo di Rex Stout con Nero Wolfe protagonista, è stato edito in Italia anche con il titolo "Palla avvelenata".
I quattro cantoni | |
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Titolo originale | Prisoner's Base |
Autore | Rex Stout |
1ª ed. originale | 1952 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | giallo |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | New York |
Protagonisti | Nero Wolfe |
Coprotagonisti | Archie Goodwin |
Altri personaggi | Priscilla Eads, Sarah Jaffee |
Serie | Nero Wolfe |
Preceduto da | Non ti fidare |
Seguito da | Nero Wolfe e i ragni d'oro |
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«In quel luminoso pomeriggio di giugno, l'atmosfera, in casa di Nero Wolfe, era così elettrica che mandava scintille. Non ne parlo per farvi notare il cattivo carattere e le pessime abitudini del mio principale, ma perché la casa c'entra con la storia. Fu quell'atmosfera a procurarci una pensionante.» |
(Traduzione di Ida Omboni) |
New York, estate del 1952. La giovane Priscilla Eads, che a breve erediterà il controllo di una società tessile, la Softdown si presenta una sera nella casa di Nero Wolfe chiedendo ad Archie Goodwin di poter essere ospitata. Wolfe, come sempre contrario a tutto ciò che non rientra fra le tradizioni della casa, decide di mettere l'ospite inatteso alla porta.
Gli eventi assumono un risvolto drammatico, perché nel corso della notte Priscilla viene uccisa nella sua casa da qualcuno che ha anche ucciso in strada la cameriera della ragazza per impadronirsi delle chiavi.
La mattina dopo, visto che non ci sono possibili clienti, Wolfe dichiara di non essere interessato al caso, tuttavia Archie si sente responsabile per l'accaduto e vuole indagare. La prima mossa del "braccio destro" di Nero Wolfe è presso la sede della società, irrompendo a sorpresa in una riunione dei soci che stanno discutendo fra loro proprio dell'omicidio, e che, come da testamento del padre di Priscilla, si sarebbero suddivise le quote azionarie della società, non avendo la Eads raggiunto l'età in cui le avrebbe ereditate.
Durante la riunione interviene la polizia, e il tenente Rowcliff arresta Goodwin con l'accusa di aver interpretato un personaggio della legge.
Goodwin resta in arresto fino a che non interviene Wolfe, personalmente anche lui convocato dalla polizia, e che dichiara di prendere Goodwin stesso come cliente.
Iniziano così le indagini, e Goodwin incontra prima Sarah Jaffee, giovane ereditiera di parte della azienda e amica d'infanzia di Priscilla, e poi Andreas "Andy" Fomos, marito di Margaret, la cameriera uccisa. A questo punto si presenta a casa di Wolfe Albert M. Irby, rappresentante di Eric Hagh, ex marito di Priscilla Eads, il quale sostiene di avere un documento scritto da Priscilla che testimonia il suo diritto ad ottenere la metà dei beni della stessa. Wolfe convince Sarah Jaffee a minacciare i rappresentanti della Softdown di una causa legale, ottenendo così di poter riunire tutti i soggetti interessati, compreso Eric Hagh giunto dal Sud America per un confronto.
Alcune ore dopo il termine della riunione serale, Sarah Jaffee telefona a Goodwin per chiedergli se ha trovato le chiavi di casa; questi, insospettito, le dice di cercare di mettersi al sicuro e la raggiunge, trovandola però anch'essa strangolata. Colpito emotivamente, a questo punto Goodwin decide di affiancare le forze dell'ordine nell'indagine, lasciando Wolfe a indagare per conto proprio. Non trovando il bandolo della matassa, viene chiesto a Wolfe di poter ripetere nello studio la riunione serale precedente per ricostruire gli avvenimenti. Wolfe accetta e tutti i protagonisti tornano nella casa di arenaria.
Durante la riunione a cui è presente anche Saul Panzer, che ha aiutato Wolfe nell'indagine, l'investigatore espone le sue conclusioni: l'omicidio della cameriera non era solo legato al furto delle chiavi, ma anche all'eliminazione di una testimone, come anche quello di Priscilla. Wolfe rivela che le sue indagini lo hanno portato a conoscenza che il vero Hagh era morto anni prima, e che il soggetto che ne ha preso il nome era un impostore che voleva far valere il documento di Priscilla per arricchirsi, ma che aveva dovuto eliminare le due donne che potevano riconoscerlo, come pure la Jaffee a cui Priscilla aveva mandato una foto del suo vero marito e che aveva fatto l'errore di mostrare di aver capito che l'uomo che si presentava non corrispondeva, senza però rendere pubblica la conclusione. L'impostore dal nome di Siegfred Muecke viene arrestato dalle forze dell'ordine presenti ponendo fine al caso.[1]
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