L'integrazione è un romanzo del 1960 scritto da Luciano Bianciardi.
L'integrazione | |
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Autore | Luciano Bianciardi |
1ª ed. originale | 1960 |
Genere | Romanzo |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Grosseto e Milano, anni 1950 |
Protagonisti | Luciano |
Coprotagonisti | Marcello, Anna |
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«Fra queste due Italie per diverso motivo depresse [...] la nostra Italia di mezzo non riesce a trovare la mediazione. Star lì è comodo quanto vuoi, ma non serve a nulla. Io credo che noi due siamo venuti quassù proprio per questo, per tentare la mediazione. [...] Quassù noi siamo venuti allo stesso modo che se si fosse preso il treno per Matera. In una zona depressa siamo venuti, credilo pure, e ben più difficile della Lucania: perché là la depressione salta subito agli occhi, mentre qui si maschera da progresso, da modernità. [...] Sta a noi batterci per il sollevamento, per il risorgimento, diciamolo pure, di questa Italia, anche di questa Italia.» |
(Marcello al fratello Luciano, Capitolo II) |
Si tratta del secondo romanzo scritto dall'autore maremmano e può essere visto anche come il secondo di una «trilogia della rabbia» iniziata con Il lavoro culturale e culminata con La vita agra, il suo capolavoro.
Il romanzo narra la storia di due fratelli intellettuali, Marcello e Luciano, che si trasferiscono dalla città toscana di Grosseto nella metropoli milanese, con il compito di compiere una "mediazione" tra l'Italia di mezzo e l'Italia del Nord. Il romanzo è una critica dell'industria culturale ed editoriale milanese, ma italiana in generale, del periodo del boom economico.
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