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Maigret (stesso titolo originale francese, pubblicato in traduzione italiana anche con i titoli Maigret e il nipote ingenuo e Il nipote ingenuo) è un romanzo poliziesco di Georges Simenon con protagonista il commissario Maigret.

Maigret
Titolo originaleMaigret
Altri titoliMaigret e il nipote ingenuo
Il nipote ingenuo
AutoreGeorges Simenon
1ª ed. originale1934
1ª ed. italiana1934
GenereRomanzo
SottogenereGiallo
Lingua originalefrancese
AmbientazioneMeung-sur-Loire e Parigi
Protagonisticommissario Maigret
CoprotagonistiPhilippe Lauer, nipote del commissario
AntagonistiEugène Berniard
Altri personaggiGermain Cageot, Fernande
SerieRomanzi con Maigret protagonista
Preceduto daLa chiusa n. 1
Seguito daMaigret e il sergente maggiore

Con questa inchiesta, la diciannovesima dedicata al celebre commissario, Simenon tenterà, invano, di liberarsi dell'ingombrante personaggio di Maigret per diventare uno scrittore colto: pochi mesi prima aveva infatti firmato un contratto che lo avrebbe legato all'editore Gallimard sino al 1945[1][2].
Ma il personaggio del commissario parigino tornerà già due anni dopo, nel 1936, nel racconto La chiatta con i due impiccati (La péniche aux deux pendu) primo della serie di racconti dedicati a Maigret e pubblicati come feuilleton su riviste e quotidiani per essere in seguito raccolti in volume. Per un nuovo romanzo invece i lettori dovranno aspettare il 1942, anno di pubblicazione de I sotterranei del Majestic.


Trama


Rue Pierre-Fontaine (Parigi)
Rue Pierre-Fontaine (Parigi)

Maigret è ormai in pensione da qualche anno, nella sua casa di Meung-sur-Loire. Una mattina viene svegliato dal nipote, Philippe Lauer, figlio della sorella della signora Maigret, che da qualche mese lavora al Quai des Orfèvres. Il nipote racconta che il commissario Amadieu, che aveva preso il posto di Maigret a capo della Brigata speciale, gli aveva assegnato il compito di sorvegliare Pepito Palestrino, titolare del Floria in rue Fontaine, che doveva essere arrestato la mattina seguente per una storia di droga finita con un omicidio. Philippe racconta che mentre era nascosto al Floria ha sentito degli spari che uccidono Pepito. In preda al panico, Philippe fugge ma si imbatte in un uomo che in seguito testimonierà contro il nipote di Maigret. Il commissario decide quindi di tornare a Parigi per togliere dai guai il nipote inesperto e ingenuo. Il compito di Maigret non è semplice: Philippe infatti viene riconosciuto dal testimone (Audiat) e viene tenuto in custodia cautelare. Maigret comprende subito che il colpevole è Germain Cageot (59 anni), soprannominato il Notaio: si tratta di un ex impiegato di studio legale, diventato capo di una banda di trafficanti che regna nella zona di Montmartre e che si assicura la protezione della polizia agendo da informatore della Buon Costume. Il Floria stesso è in realtà di sua proprietà e Palestrino non era altro che un suo prestanome. L'omicidio si sarebbe svolto nell'ambito di un regolamento di conti che tra Cageot ed alcuni suoi uomini che stavano cominciando volere una fetta di torta più grande (prima un certo Barnabe e poi Palestrino). Grazie all'iniziale aiuto della prostituta Fernande, Maigret comincia ad indagare nei locali dove si muove la banda di Cageot che è composta da un giovane e bel marsigliese di nome Eugene Bernard, Louis il padrone del Tabac-Fontaine, Audiat (che ha testimoniato contro suo nipote), Joseph Audiard (ex cameriere), Colin (gestore di una casa di tolleranza). Il suo compito però è reso difficile dal fatto che deve lavorare senza mezzi né autorità legale e deve fronteggiare anche l'ostilità del suo successore – il commissario Amadieu. Maigret cerca di mettere pressione sulla banda ed in particolare su Audiat, che sembra l'anello debole della banda, ma diventa anche oggetto di una trappola nella quale per poco non ci rimette la pelle. Riesce anche a fare comparire la banda al completo al Quai des Orfevres per un confronto, ma l'interrogatorio viene condotto da Amadieu senza la reale volontà di ottenere una confessione. A questo punto diventa decisivo l'intervento del direttore della polizia a favore dell'ex Commissario che consente a quest'ultimo di potere contare sulla leale collaborazione di Amadieu e di sbrogliare la complicata matassa. Maigret si reca a casa di Cageot e riesce a tenere sollevata la cornetta del telefono in modo che la polizia possa mettersi all'ascolto della loro conversazione. Poi riesce a spingere Cageot ad ammettere la sua responsabilità – come mandante – negli omicidi di Barnabe, Palestrino ed anche Audiat (avvelenato la notte prima). La confessione – ascoltata da Lucas dall'altro capo del filo – porta all'arresto di Cageot. Eugene e Fernande fuggono a Istanbul. Philippe Lauer si dimette dalla polizia e ritorna a vivere in Alsazia.


Edizioni


Il romanzo è stato scritto presso la villa Les Roberts, sull'isola di Porquerolles, nell'arcipelago delle Isole di Hyères (Francia) nel gennaio del 1934 e pubblicato per la prima volta nel marzo dello stesso anno[3] a chiudere il contratto con l'editore Fayard. In precedenza era apparso come feuilleton sul giornale "Le Jour" dal n° 49 al n° 73 del 1934 (20 febbraio-15 marzo, in 24 puntate). Sullo stesso giornale, il giorno precedente l'inizio del romanzo, apparve un articolo Maigret reprend du service, poi incluso nel volume La vraie naissance de Maigret (1992).

In Italia è apparso per la prima volta nel 1934, con il titolo Maigret e il nipote ingenuo, pubblicato da Mondadori nella collana "I gialli economici" (n° 25)[4]. Sempre per lo stesso editore è stato ripubblicato (anche con il titolo Il nipote ingenuo[5]), e in altre collane o raccolte tra gli anni trenta e novanta[6] (dal 1968 nella traduzione di Sarah Cantoni, e dal 1988 in quella di Rosalba Buccianti). Nel 1998 il romanzo è stato pubblicato presso Adelphi con il titolo Maigret, tradotto da Elena Callegari, nella collana dedicata al commissario (parte de "gli Adelphi", al n° 136).


Film e televisione


Tre sono stati gli adattamenti del romanzo per la televisione:


Note


  1. (FR) Notice bibliographique (sezione Remarque(s)) [collegamento interrotto], su simenon.ch. URL consultato il 3 gennaio 2010.
  2. Eskin, op. cit., p. 144
  3. Secondo l'elenco stilato dalle diverse segretarie di Simenon il romanzo pare che fosse già scritto nel giugno del 1933, sempre a Porquerolles.
  4. Eskin, op. cit., p. 404
  5. Nella raccolta A tavola con Maigret (1988), comprendente anche Il porto delle nebbie.
  6. Le edizioni dei "Maigret"

Bibliografia



Voci correlate



Collegamenti esterni


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