Maigret e i testimoni reticenti (titolo originale francese Maigret et les témoins récalcitrantes, pubblicato in traduzione italiana anche coi titoli I testimoni reticenti e Maigret e i testimoni recalcitranti) è un romanzo di Georges Simenon con protagonista il commissario Maigret.
Maigret e i testimoni reticenti | |
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Titolo originale | Maigret et les témoins récalcitrantes |
Altri titoli | I testimoni reticenti Maigret e i testimoni recalcitranti |
Autore | Georges Simenon |
1ª ed. originale | 1959 |
1ª ed. italiana | 1961 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | Giallo |
Lingua originale | francese |
Serie | Romanzi con Maigret protagonista |
Preceduto da | Gli scrupoli di Maigret |
Seguito da | Una confidenza di Maigret |
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Il romanzo è stato scritto dal 16 al 23 ottobre 1958 in Svizzera[1], in un periodo particolarmente turbolento nella vita di Simenon: lo scrittore era infatti alle prese con il divorzio dalla seconda moglie, Denyse Ouimet[2]. Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel marzo dell'anno successivo in Francia, presso l'editore Presses de la Cité.
È il cinquantatreesimo romanzo dedicato al celebre commissario.
Il commissario Maigret deve risolvere un caso di omicidio avvenuto in casa Lachaume, una nota e antica famiglia parigina, produttrice di biscotti. La casa trasuda decadenza, è un mondo altrove, dove il tempo sembra essersi fermato ai tempi in cui il Biscottificio Lachaume era ricco e rinomato in tutta la Francia. La famiglia della vittima, il primogenito Léonard, sembra voler nascondere al commissario molte informazioni riguardo alla dinamica dell'omicidio, creando un vero e proprio muro di gomma tra il commissario e la verità: ma grazie al famoso metodo del commissario e al lavoro della sua squadra, questa verità arriva presto a galla e il finale a sorpresa è drammatico.
Maigret è anziano, piuttosto stanco e vicino alla pensione. Un giovane giudice istruttore, Angelot, decide di volergli stare addosso per tutta la durata dell'inchiesta e Maigret dovrà faticare non poco per seminarlo. Angelot è convinto che il famoso metodo di Maigret non sia così efficace, ma anzi sia ormai superato. Maigret, come suo solito, non si scompone e non trova nemmeno necessario spiegare al giovane giudice che il famoso metodo in realtà non esiste: quando ormai l'inchiesta è conclusa, il commissario lascia che il giudice tenga l'ultimo e risolutivo interrogatorio, che, come già accennato, avrà risvolti drammatici per tutti: per il colpevole, la famiglia Lachaumme, il giudice Angelot, ma non per il commissario Maigret.
Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta presso l'editore Presses de la Cité nel 1958.
In Italia è apparso per la prima volta nel 1961, con il titolo Maigret e i testimoni reticenti, tradotto da Roberto Cantini e pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore nella collana "Romanzi di Simenon" (nº 157). Sempre per lo stesso editore è stato ripubblicato in altre collane o raccolte tra gli anni sessanta e novanta[3] (dal 1992 con la traduzione di Emanuela Fubini). Nel 2006 il romanzo è stato pubblicato presso Adelphi, con il titolo Maigret e i testimoni recalcitranti, tradotto da Ugo Cundari, nella collana dedicata al commissario (parte de "gli Adelphi", al nº 293).
Tre sono gli adattamenti del romanzo per la televisione:
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