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La Suda o Suida (greco: Σοῦδα o Σουίδα[1]) è un lessico e un'enciclopedia bizantina del X secolo.

Suda
Titolo originaleΣοῦδα o Σουίδα
Altri titoliSuida
Pagina iniziale della Suda nell'edizione frobeniana (Basilea, Hieronymus Froben e Nikolaus Episcopius, 1544)
Autoreautori vari
1ª ed. originaleX secolo
Editio princepsMilano, Giovanni Bissoli e Benedetto Dolcibelli, 1499
Generesaggio
Sottogenerelessico, enciclopedia storica
Lingua originalegreco

Struttura e datazione


La denominazione Suda potrebbe derivare dal greco suda, che significa "fortezza". Secondo numerosi studiosi, tuttavia, la forma Suda sarebbe una corruzione di Suidas, ovvero il nome dell'autore dell'enciclopedia, che peraltro ricorre nella prefazione[2]. Paul Maas ironizzò, suggerendo che il titolo fosse in realtà un imperativo latino ("Suda!", ossia "Suda [studiando]! Datti da fare!").[3]

Il lessico contiene 30 000 voci, tratte da molte fonti antiche andate perdute, ordinate alfabeticamente e attinenti a molte discipline: geografia, storia, letteratura, filosofia, scienze, grammatica, usi e costumi.

Non si sa molto della compilazione di quest'opera, a parte il fatto che deve essere stata terminata prima di Eustazio di Tessalonica (XII secolo), che l'ha adoperata frequentemente. Sembra che la compilazione sia da far risalire alla parte finale del X secolo: sotto la voce "Adamo", l'autore dell'enciclopedia dà una breve cronologia del mondo, che termina con la morte dell'imperatore bizantino Giovanni I Zimisce (morto nel 976), mentre sotto la voce "Costantinopoli" appaiono i suoi successori Basilio II e Costantino VIII (il cui regno congiunto durò dal 976 al 1025). I passaggi che si riferiscono al filosofo Michele Psello (XI secolo) sembrano interpolazioni posteriori.


Importanza


Fondamentale per la conoscenza dell'antica storia letteraria greca, conserva preziose notizie su opere andate perdute o conservate parzialmente: tra le sue fonti sono poeti antichi (Omero, Sofocle, Aristofane ecc.), ed eruditi (Esichio di Mileto, Arpocrazione, Costantino Porfirogenito ecc.), attinti attraverso commenti e antologie. La parte che tratta della storia della letteratura classica è, in effetti, spesso l'unica fonte a nostra disposizione sugli autori e le opere e, con i Deipnosophistai, le opere di Plutarco, Diogene Laerzio e la Biblioteca di Fozio costituisce la spina dorsale degli studi sull'universo dei classici greci.

Conservato in diversi manoscritti medievali, il lessico è stato più volte pubblicato dalla fine del XIV secolo nelle tradizionali edizioni accademiche cartacee, di cui la più recente è quella di Ada Adler[4].


Note


  1. SUIDA in "Enciclopedia Italiana", su www.treccani.it. URL consultato il 10 giugno 2022.
  2. Silvio Giuseppe Mercati, Intorno al titolo dei lessici di Suida-Suda e di Papia, in "Byzantion", n. 25-27 (1955-57), pp. 173-193.
  3. Paul Maas, Der Titel des Suidas, in Byzantinische Zeitschrift, vol. 32, n. 1, 1932, p. 1.
  4. Teubner, 5 volumi: 1928-1938, ristampa 1971.

Bibliografia


Edizioni
Studi

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