Viaggio allucinante (Fantastic Voyage) è un romanzo di fantascienza del 1966 di Isaac Asimov, trasposizione letteraria dell'omonimo film di Richard Fleischer, uscito nello stesso anno. Il romanzo fu scritto a partire dalla sceneggiatura cinematografica di Harry Kleiner, adattata da David Duncan, che era a sua volta basata sulla storia omonima di Otto Klement e Jerome Bixby.
Viaggio allucinante | |
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Titolo originale | Fantastic Voyage |
Autore | Isaac Asimov |
1ª ed. originale | 1966 |
1ª ed. italiana | 1966 |
Genere | romanzo |
Sottogenere | fantascienza |
Lingua originale | inglese |
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Il romanzo, commissionato ad Asimov dalla Bantam Books, venne pubblicato 6 mesi prima dell'uscita del film, per questo viene ritenuto erroneamente che il film sia tratto dalla storia di Asimov, e non viceversa.
Asimov non fu mai pienamente soddisfatto del romanzo, del quale si limitò a modificare alcune madornali incongruenze scientifiche, e non lo sentì mai pienamente suo. Questo lo portò, nel 1987, a scrivere un secondo romanzo sull'argomento, Destinazione cervello (Fantastic Voyage II: Destination Brain), per fornire una propria versione della storia rivista dal punto di vista scientifico. Non si tratta comunque di una continuazione, ma di una storia indipendente e parallela ambientata in Unione Sovietica, con personaggi differenti.
In questo romanzo non viene mai nominato nessun paese (i personaggi parlano di "noi" e di "loro" per riferirsi alle due parti). Solo in un caso si nomina un paese, quando, Michaels per descrivere la complessità del sistema circolatorio, lo paragona alla carta stradale degli Stati Uniti (capitolo IV "Le istruzioni")
C'è una situazione di stallo da oltre cinquant'anni. Ci sono due parti che si contrappongono e nessuna delle due ha i mezzi tecnici e scientifici per sopravanzare l'altra. Entrambe le parti cercano la vittoria finale sulla controparte. Benes è uno scienziato dell'altra parte che passa a questa parte. È tanto bravo e tanto in gamba che, da solo, è riuscito a tener testa, con le sue scoperte, a una vera e propria batteria di scienziati e fisici di questa parte.
Benes, ha deciso di cambiar bandiera e questo provoca due stati d'animo sugli uomini di questa parte. Il primo è quello che, forse, la vittoria finale è vicina. Il secondo è che, forse, l'equilibrio è stato rotto e Benes (ritenuto da tutti un moderato) cerca, con il suo passaggio a questa parte, di riportare l'equilibrio perduto.
Tutti, da questa parte, aspettano con ansia e trepidazione che l'aereo, un vecchio modello, con a bordo Benes, atterri. Ci sono alcuni che sospettano che Benes, non sia Benes, ma un suo sosia inviato da questa parte per fare dello spionaggio. L'aereo atterra, Grant consegna Benes alla scorta che lo porterà dentro una base segreta e dopo si dirige verso casa per prendersi il suo meritato riposo.
Nel tragitto tra l'aeroporto e la base segreta, l'auto dove viaggia Benes e la scorta vengono attaccati. L'attacco viene portato attraverso un'auto lanciata a folle velocità. L'auto del kamikaze si scontra con l'auto dove viaggia Benes. Benes rimane ferito alla testa, forse ha riportato una commozione cerebrale.
Grant viene svegliato in piena notte, e portato in una base segreta governativa. Una volta arrivato alla base segreta Grant nota che sulle tute c'è una sigla, la CMDF e che sta per Combined Miniature Deterrent Force (Forze Deterrenti Combinate in Miniatura).
Entrambe le parti hanno la tecnologia della miniaturizzazione. Una delle limitazioni consiste nel fatto che non è possibile tenere miniaturizzato un oggetto, oltre un certo tempo, dipendente dal grado di miniaturizzazione. Dopo questo tempo l'oggetto miniaturizzato tende a ritornare alle sue dimensioni originali in modo spontaneo. Sembra che Benes sia riuscito a superare questa grande limitazione ottenendo una miniaturizzazione a tempo indefinito.
Benes, dall'incidente stradale, ha riportato una serie di ferite lievi, ma il vero problema è un embolo al cervello che non è possibile distruggere dall'esterno. Per questo motivo viene deciso di operarlo dall'interno. Viene organizzato, in tutta fretta, un equipaggio con la missione di entrare nel corpo di Benes e distruggere l'embolo. L'equipaggio che parteciperà a questa avventura sarà composto da: Owens al comando del sommergibile, Michaels navigatore, Duval e Peterson medici che eseguiranno l'operazione e Grant come supervisore generale. Il sommergibile che useranno per questa missione è il Proteus, un sommergibile a propulsione nucleare.
Viene portato il Proteus nella sala per la miniaturizzazione. L'equipaggio entra nel sommergibile, eseguono un controllo di tutti i sistemi, e dopo comunicano, al personale all'esterno, che va tutto bene. Dopo che saranno miniaturizzati avranno sessanta minuti di tempo per poter operare il dottor Benes distruggendo l'embolo che ne pregiudica la vita.
Per poter miniaturizzare il Proteus occorrono quattro fasi distinte. La prima fase riduce il sommergibile sino a pochi centimetri di lunghezza. La seconda fase consiste nel prendere il Proteus con delle pinze meccaniche e depositarlo delicatamente in una provetta contenente una soluzione salina. A questo punto l'equipaggio del Proteus, come da piano predisposto, aziona alcuni comandi per potersi immergere completamente nella soluzione salina.
Ora può partire la terza fase della miniaturizzazione. La provetta contenente la soluzione salina, il Proteus, ed il suo equipaggio vengono miniaturizzati alla dimensione prestabilita (poco più grande di un batterio). Viene inserito l'ago e lo stantuffo, e grazie alla rilevazione della radioattività, emessa dai motori a propulsione nucleare, si riesce a portare il Proteus dentro l'ago della siringa. Ora può partire la quarta ed ultima fase prevista, iniettare la più piccola quantità di soluzione salina miniaturizzata, con il Proteus, nella carotide di Banes.
Tutte queste operazioni hanno già fatto consumare quattro dei sessanta preziosi minuti che hanno a disposizione. Ora sono nell'arteria che porta il sangue al cervello, proprio dove devono andare per poter provare a salvare il dottor Benes. Tra poco dovranno svoltare (la carotide si divide in due grosse diramazioni N.d.C.), ma prima di trovare la biforcazione trovano una fistola che le risucchia inesorabilmente in una vena. Oramai la missione è fallita, non c'è più nessuna possibilità di portare a termine la missione.
Carter, che dalla sala dell'ospedale supervisiona l'attività della squadra miniaturizzata, viene ridestato da un allarme. Il Proteus si trova in una vena con destinazione il cuore. Carter si mette in contatto con il sommergibile e, nonostante l'equipaggio richieda di esser estratto, gli ordina di proseguire. La missione non è fallita. Viene fermato il cuore, in modo da far passare il Proteus, e dopo che è passato viene riattivato.
Ora il Proteus ed il suo equipaggio sono diretti verso il polmone e, quando arrivano agli alveoli, scatta un allarme nel sommergibile. La loro scorta d'aria miniaturizzata, indispensabile per poter respirare, sta uscendo all'esterno. Tutto l'equipaggio è nel panico, ma Grant prende le redini della situazione. Insieme agli altri organizza un piano per poter aspirare l'aria attraverso i polmoni di Benes, miniaturizzarla con il miniaturizzatore che è a bordo del sommergibile ed immagazzinarla. Mentre stanno montando i vari pezzi per questo piano d'emergenza si rendono conto che anche il laser, che servirà per distruggere l'embolo, è guasto.
Il laser è cascato, si sono rotti alcuni pezzi elettronici che lo compongono. Nelle varie fasi per il rifornimento d'aria incontrano alcuni problemi pratici che vengono risolti brillantemente. In questa c'è un incidente (o un sabotaggio), una fune si slega e Grant rischia di non poter rientrare nel Proteus.
Per poter operare il dottor Benes è indispensabile, secondo Peter Lawrence Duval, il laser. Decidono di smontare la radio, che li collega all'esterno, e di utilizzare i vari pezzi per poter riparare il laser. Dall'esterno li possono comunque sempre seguire seguendo la scia della radioattività dei loro motori nucleari.
Riempiti nuovamente i serbatoi d'aria decidono che la miglior strada per andare verso l'embolo sia quella di passare tra le due pleure (pleura parietale e polmonare). Mentre sono in viaggio Cora e Peter si occupano di riparare il laser che era stato danneggiato. Alcuni membri dell'equipaggio, ma anche alcuni membri all'esterno, incominciano a sospettare che tutti questi incidenti (perdita d'aria, laser guasto, fune che si slega) che avvengono sul sommergibile Proteus siano opera di un sabotatore.
Il Proteus entra nei vasi linfatici e anche lì ci sono delle insidie da superare. Per poter raggiungere l'embolo (il tempo sta passando inesorabilmente) decidono che la via più breve passa attraverso l'orecchio interno. Dalla sala operatoria si rendono conto, visto che seguono il Proteus passo-passo grazie alla scia radioattiva, che stanno andando verso l'orecchio. Cercano di non far nessun rumore, ma succede l'imprevisto, un'infermiera fa cadere un paio di forbici.
Il Proteus ed il suo equipaggio subiscono le conseguenze di questo improvviso rumore. Anche in questo caso Grant dà prova di tutto il suo sangue freddo e di tutta la sua grande preparazione fisica nel salvare la signorina Cora dall'assalto degli anticorpi, richiamati da alcuni piccoli danni ai tessuti che Cora ha provocato. Superato questo ennesimo problema si dirigono velocemente verso l'embolo. Mancano nove minuti e poi incominceranno a deminiaturizzarsi spontaneamente. Arrivati all'embolo una parte dei dentriti circostanti è visibilmente non percorsa da impulsi elettrici, causa la presenza dell'embolo stesso.
Il romanzo prosegue, i nostri eroi scoprono l'agente nemico che ha sabotato, in tutti i modi possibili, la missione, Michaels. Riescono a distruggere l'embolo e a salvare la vita a Benes. Riescono ad uscire dal corpo di Benes indenni, con tutta la nave. C'è anche una piccola storia sentimentale tra due personaggi.
Nel romanzo Asimov decise, contrariamente a come succede nella sceneggiatura del film, di far uscire l'equipaggio dal corpo ospite con tutta la nave.
Sulla falsariga del romanzo di Asimov, Kevin J. Anderson ha scritto nel 2001 Viaggio alieno (Fantastic Voyage: Microcosm), dove la storia è ambientata non all'interno di un corpo umano ma del corpo di un extraterrestre abbattuto dall'aviazione russa.
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