Viaggio allucinante (Fantastic Voyage) è un film del 1966 diretto da Richard Fleischer.
Viaggio allucinante | |
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Titolo originale | Fantastic Voyage |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1966 |
Durata | 100 min |
Rapporto | 2,35:1 |
Genere | fantascienza |
Regia | Richard Fleischer |
Soggetto | dal racconto di Otto Klement e Jerome Bixby |
Sceneggiatura | Harry Kleiner (adattamento: David Duncan) |
Musiche | Leonard Rosenman |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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La Bantam Books commissionò a Isaac Asimov la scrittura di un romanzo omonimo a partire dalla sceneggiatura del film. Il libro uscì però sei mesi prima della pellicola e per questo viene ritenuto erroneamente che il film sia tratto dal racconto di Asimov.
Gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica (chiamata nel film The Other Side, cioè gli Avversari) hanno sviluppato contemporaneamente una tecnologia che permette di ridurre le dimensioni di qualunque oggetto materiale a dimensioni anche microscopiche ma per una durata limitata di 60 minuti.
Uno scienziato di nome Jan Benes, operante oltre la cortina di ferro, ha scoperto come estendere illimitatamente la persistenza del processo. Con l'aiuto della CIA, Benes riesce a fuggire in Occidente ma rimane gravemente ferito in un attentato. Ridotto in stato di coma da un embolo cerebrale, viene sottoposto a un intervento chirurgico da parte del Governo statunitense ansioso di salvarlo per poter conoscere le nuove scoperte sulla miniaturizzazione persistente[1].
Per eseguire l'intervento un gruppo di scienziati ed esperti, il capitano Bill Owens, il dottor Michaels, il chirurgo Peter Duval e la sua assistente, Cora Peterson, affiancati dall'agente Grant, entra in un sottomarino che viene miniaturizzato alle dimensioni di una cellula e iniettato nell'arteria carotide nel corpo di Benes.
A causa dei limiti della miniaturizzazione, il gruppo ha solamente un'ora per trovare e rimuovere l'embolo prima che il sottomarino inizi a ingrandirsi e venga riconosciuto dal sistema immunitario e distrutto.
Durante la missione si presentano diversi contrattempi. Una fistola tra carotide e giugulare costringe il sottomarino a un imprevisto passaggio per una valvola cardiaca - durante il quale viene indotto un temporaneo arresto cardiaco da una équipe esterna - e quindi a una risalita per gli alveoli polmonari, dove avviene un rifornimento di ossigeno, fino a una sosta nell'orecchio interno, durante il quale il laboratorio deve rimanere in assoluto silenzio per evitare scosse pericolose all'equipaggio miniaturizzato.
A un tratto il laser viene trovato danneggiato ed è necessario mettere fuori uso la radio per utilizzarvi dei componenti per la riparazione. Diviene evidente che uno dei membri dell'equipaggio è un sabotatore. Giunti alla base del cervello, nei pressi dell'embolo, Grant, Duval e la Peterson scendono dal sottomarino incominciando a operare. Nel frattempo il dottor Michaels stordisce Owens e prende i comandi dirigendo lo scafo verso l'embolo per cagionare la morte di Benes ma Grant lo colpisce con il laser mettendolo fuori uso. Il sottomarino viene aggredito da una cellula fagocitica e Grant trae in salvo il capitano Owens ma Michaels, imprigionato tra i rottami, viene fagocitato. I superstiti fuggono attraverso un nervo ottico. L'équipe medica, supponendo la distruzione del sottomarino e l'eventuale fuga per la via più breve, per mezzo di una grossa lente individua la squadra a ridosso di una ghiandola lacrimale e la preleva con un vetrino. Oramai in salvo, i singolari esploratori si vedono ritornare rapidamente alle dimensioni originali.
«Spettacolare nell'accurata ricostruzione gigantesca dell'organismo umano, voluta dal regista Fleischer anche per sensibilizzare il pubblico dei più giovani alla incredibile complessità del corpo umano, il soggetto si riallaccia al tema del viaggio nell'infinitesimale, già presente nella letteratura fantastica ("La ragazza nell'atomo d'oro" di Ray Cummings del 1919) e nei fumetti (il "Viaggio in una moneta" di Brick Bradford [...]). Vi ritornerà anche il cinema nel 1987 con Salto nel buio di Joe Dante.» |
(Fantafilm[2]) |
Nel film l'equipaggio si salva lasciando il sottomarino e il sabotatore all'interno del corpo, oramai "distrutti" da un globulo bianco. Isaac Asimov sostenne, più plausibilmente, che il sottomarino, seppure demolito, avrebbe continuato a ingrandirsi uccidendo Benes, così nel suo racconto tratto dal film l'equipaggio viene tratto fuori dal corpo con tutta la nave. Nel 1987 Asimov ha scritto un secondo romanzo dal titolo Destinazione cervello (Fantastic Voyage II: Destination Brain), per fornire una propria versione dal punto di vista scientifico. Non si tratta di una continuazione bensì di una storia indipendente e parallela ambientata in un'Unione Sovietica della metà del ventunesimo secolo. Asimov non poteva prevedere che l'Unione Sovietica sarebbe caduta pochi anni dopo.
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