«Pentiti Arlecchino!» disse l'uomo del tic-tac ("Repent, Harlequin!" Said the Ticktockman) è un racconto di fantascienza di Harlan Ellison pubblicato per la prima volta nel numero di dicembre del 1965 della rivista Galaxy Magazine curata dall’autore ed editore Frederik Pohl.[1]
«Pentiti Arlecchino!» disse l'uomo del tic-tac | |
---|---|
Titolo originale | "Repent, Harlequin!" Said the Ticktockman |
Autore | Harlan Ellison |
1ª ed. originale | 1965 |
1ª ed. italiana | 1966 |
Genere | racconto |
Sottogenere | fantascienza, satira, distopia |
Lingua originale | inglese |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
Successivamente è stato incluso da Ellison nella raccolta di racconti Paingod and Other Delusions del 1965.[2]
In Italia è stato pubblicato diverse volte a partire dal 1966[3], all’interno dell’antologia Il vento del sole, col titolo di Pentiti, Arlecchino curata dalla Casa Editrice La Tribuna.[4]
L’opera si è aggiudicata nel 1966 il premio Nebula[5][6][7] premio Hugo,[8] i massimi riconoscimenti della narrativa fantascientifica, inoltre nel 2015 l’opera è stata premiata con il Prometheus Hall of Fame Award[9][10]
Il racconto si apre con una citazione a disobbedienza civile di Henry David Thoreau, introducendo la tematica di schiavitù imposta dal sistema. La storia è uno sguardo satirico su un futuro distopico in cui il tempo è rigorosamente regolato e tutti devono fare tutto secondo un calendario estremamente preciso. In questo futuro, essere in ritardo non è solo un inconveniente, ma anche un crimine; i colpevoli vengono puniti con la sottrazione di tempo della propria esistenza pari al ritardo che hanno causato. Queste punizioni sono eseguite e amministrate dal Master Timekeeper , soprannominato Uomo del Tic-Tac, che utilizza un dispositivo chiamato cardioplate per fermare il cuore di qualsiasi trasgressore che ha perso tutto il tempo rimanente della sua vita a causa di ripetute violazioni.
La storia si concentra su un uomo di nome Everett C. Marm che, travestito da anarchico Arlecchino, si impegna in una bizzarra ribellione contro il L’Uomo del tic-tac. Everett ha una relazione con una ragazza di nome Pretty Alice, che è esasperata dal fatto che l’uomo non sia mai puntuale. L'Arlecchino interrompe il programma accuratamente tenuto della sua società con metodi come distrarre gli operai dai loro compiti inondandoli di migliaia di gelatine multicolori o semplicemente usando un megafono per incoraggiare pubblicamente le persone a ignorare i loro programmi, costringendo l’Uomo del Tic-Tac a tirare fuori le persone il loro lavoro normale per dargli la caccia. Alla fine, l'Arlecchino viene catturato, informato dall’Uomo del Tic-Tac del tradimento di Pretty Alice, stanca dei continui ritardi e volenterosa di tornare nella società puntuale in cui vivono tutti gli altri. Alla richiesta di pentimento delL'Uomo del Tic-Tac, Arlecchino sogghigna sfidandone l’autorità.L’Uomo del Tic-Tac decide di non fermare il cuore dell'Arlecchino, evitando di farne un martire, scegliendo invece di mandarlo in un luogo chiamato Coventry, dove viene convertito in un modo simile a come viene convertito Winston Smith protagonista del romanzo 1984 di George Orwell. L'Arlecchino a cui è stato fatto il lavaggio del cervello riappare in pubblico e annuncia di aver sbagliato prima e che è sempre bello essere puntuali. Alla fine, uno dei subordinati dell’Uomo del Tic-Tac gli riferisce che è in ritardo di tre minuti sul programma, lasciandolo incredulo.
Si tratta di un racconto satirico e distopico, la cui storia viene introdotta con citazioni dal classico lavoro di Henry David Thoreau sulla disobbedienza civile, deridendo gli eccessi e le assurdità dell'irreggimentazione, condannando apertamente come nel saggio le scelte del governo, rappresentate dall’Uomo del Tic-Tac e dalla permissione alla schiavitù a danno di un popolo completamente assoggettato, nel quale l’Arlecchino rappresenta il desiderio di venire meno al rispetto delle leggi quando esse vanno contro la coscienza e i diritti dell'uomo.
«È così che la massa degli uomini serve lo Stato, non come uomini coraggiosi ma come macchine, con il loro corpo. Sono l'esercito permanente, la milizia volontaria, i secondini, i poliziotti, il posse comitatus ecc. Nella maggioranza dei casi non c'è nessun libero esercizio del giudizio e del senso morale, sono al livello del legno, della terra, delle pietre. Suppongo che se facessimo degli uomini di legno sarebbero altrettanto utili. È un tipo d'uomo che non richiede maggior rispetto che se fosse fatto di paglia o di un impacco di sterco. Ha lo stesso valore dei cani e dei cavalli. E tuttavia, normalmente, quegli uomini sono considerati buoni cittadini. Altri - come la maggioranza dei legislatori, dei politicanti, degli avvocati, dei preti e dei tenutari di cariche - servono lo Stato soprattutto in base a ragionamenti astratti; e poiché fanno assai di rado distinzioni morali, hanno la stessa probabilità di servire Dio che, senza volerlo, di servire il diavolo, pur senza volerlo, e Dio. Pochissimi, come gli eroi, i patrioti, i martiri, i riformatori in senso elevato, e gli uomini, servono lo Stato anche con la propria coscienza, e dunque per la maggior parte necessariamente gli si oppongono; e sono comunemente trattati da esso come nemici.» |
(Introduzione di «Pentiti Arlecchino!» disse l'uomo del tic-tac , tratta dal saggio di Henry David Thoreau, Disobbedienza civile) |
Il 15 settembre 2011, poco prima dell’uscita nelle sale cinematografiche negli Stati Uniti del film di Andrew Niccol In Time, avvenuta il 28 ottobre 2011[11] il The Hollywood Reporter aveva pubblicato la notizia che lo scrittore di fantascienza Harlan Ellison, con la sua società The Kilimanjaro Corporation, aveva intentato una causa presso la corte federale di Los Angeles per violazione di copyright. Secondo Ellison il film di Niccol avrebbe troppe similitudini con il suo racconto del 1965, che da tempo stava pensando di adattare per il grande schermo. Nella denuncia veniva chiesto il blocco della distribuzione nelle sale del film (prevista il 28 ottobre), oltre a tutti i profitti derivati dal film in presunta violazione del copyright. La lite si è risolta con la rinuncia a procedere da parte di Harlan Ellison e a tal proposito è stata rilasciata dalle parti in causa la seguente dichiarazione congiunta: "Dopo aver visto il film In Time, Harlan Ellison ha deciso volontariamente di rinunciare all'azione legale. Nessun pagamento o riconoscimento è stato promesso o concesso a Harlan Ellison. Le parti si augurano reciprocamente il meglio e non hanno ulteriori commenti sulla questione".[12]
Arlecchino / Everett C. Marm è un uomo che non aveva il senso del tempo . Appare vestito in modo variopinto, sconvolgendo le attività quotidiane della società in cui vive attraverso scherzi pratici (come inondare i turnisti di gelatine) e la sua generale mancanza di attenzione al tempo. Fisicamente, l'Arlecchino è descritto da Ellison come un uomo minuto, un elfo, con fossette e occhi luminosi. Diventa una sorta di eroe per le classi inferiori, coloro che permettono, attraverso il loro lavoro quotidiano di far funzionare l'intero sistema. Per questo motivo, cattura l'attenzione del Uomo del Tic-tac che invia i suoi servi per scoprirne chi è veramente l’identità.
Come uomo, Everett C. Marm non rappresenta un problema, ma nei panni di Arlecchino, è un pericolo per una società che dipende completamente dalla puntualità e dal buon funzionamento dei suoi macchinari. Il suo anticonformismo generale e le sue azioni anarchiche minacciano le radici su cui si basa l’intera cultura del mondo distopico in cui è ambientato il racconto. Ed effettivamente, incita folle di persone a prendersi del tempo per se stessi, passeggiare per un po' oppure incitandoli a godersi il sole .
Quando si rivolge alla folla, urlando abbasso l’Uomo del Tic-Tac, sta fondamentalmente commettendo un atto di tradimento. Di conseguenza, l'Arlecchino viene catturato e apparentemente sottoposto ad un lavaggio del cervello per poi essere fatto apparire in televisione per ritrattare le precedenti dichiarazioni.
Pretty Alice è la moglie di Everett C. Marm. Viene descritta come una persona che trova confortevole e desiderabile vivere nel conformismo e nella regolarità della società in cui vive. È disgustata dal ruolo di Marm nei panni dell'Arlecchino e non ha pazienza per l'abituale ritardo di Marm. Nel finale, tradisce l'Arlecchino rivelando al Ticktockman il suo vero nome.
L’uomo del tic-tac è il responsabile di controllo del tempo della società. In quanto tale, il suo ruolo è assicurarsi che tutto funzioni senza intoppi e per tempo. Ha anche la capacità di monitorare la puntualità di ogni cittadino nonché detrarre il numero totale di minuti di ritardo dalla vita di ogni individuo. Pertanto, se una persona arriva con cinque minuti di ritardo al lavoro, il Ticktockman sottrae quei cinque minuti dalla vita della persona. Alla fine, il Ticktockman spegne chiunque il cui ritardo diventa cronico o se l’accumulo dei minuti di ritardo diventa troppo alto.
Il personaggio del Ticktockman rappresenta la fusione del dittatore totalitario con la macchina onnipotente; ha sia la volontà che i mezzi per mantenere in funzione il Sistema attraverso la tecnologia che gli consente di accedere a ogni movimento e processo biologico di un individuo, potendone inoltre decidere la vita o la morte. Questo fa del personaggio il villain del racconto.
Poiché il Ticktockman indossa una maschera, è difficile per il lettore determinare se è un essere umano o meno. È altrettanto probabile che si tratti di un robot come un essere umano. Certamente, il rumore che fa "mrmee, mrmee, mrmee" alla fine della storia, quando lui stesso è in ritardo di tre minuti, suggerisce che sia meccanico piuttosto che umano.
![]() |
Questa sezione sull'argomento opere letterarie è ancora vuota. Aiutaci a scriverla!
|
![]() | ![]() |