Cars - Motori ruggenti (Cars) è un film d'animazione del 2006 co-scritto e diretto da John Lasseter; prodotto dai Pixar Animation Studios, in co-produzione con Walt Disney Pictures (il primo dopo l'acquisizione della Pixar da parte di quest'ultima) e distribuito dalla Buena Vista International.
Joe Ranft (sup.), Steve Purcell, Dan Scanlon, J. Garrett Sheldrew, Brian Fee, Rob Gibbs, Max Brace, Brenda Chapman, Matthew Luhn, David Skelly
Character design
Gary Schultz, Jay Shuster, Anthony Christov, Nat McLaughlin
Animatori
Scott Clark, Doug Sweetland
Doppiatori originali
Owen Wilson: Saetta McQueen
Larry the Cable Guy: Carl Attrezzi "Cricchetto"
Bonnie Hunt: Sally Carrera
Paul Newman: Doc Hudson
Tony Shalhoub: Luigi
Guido Quaroni: Guido
Michael Wallis: Sceriffo
Cheech Marin: Ramon
Jenifer Lewis: Flo
Paul Dooley: Sergente
George Carlin: Fillmore
Katherine Helmond: Lizzie
Doppiatori italiani
Massimiliano Manfredi: Saetta McQueen
Marco Messeri: Carl Attrezzi "Cricchetto"
Sabrina Ferilli: Sally Carrera
Cesare Barbetti: Doc Hudson
Marco Della Noce: Luigi
Alex Zanardi: Guido
Vittorio Di Prima: Sceriffo
Eugenio Marinelli: Ramon
Barbara Castracane: Flo
Rodolfo Bianchi: Sergente
Ennio Coltorti: Fillmore
Francesca Palopoli: Lizzie
Logo originale del film
Si tratta del 7º lungometraggio - nonché il più lungo - della casa cinematografica Pixar.
La pellicola è dedicata alla memoria di Joe Ranft, co-autore e co-regista, deceduto in seguito ad un incidente stradale nell'agosto 2005 a 45 anni.[1] Il film ha avuto due sequel: Cars 2 (2011) e Cars 3 (2017), oltre che una serie di cortometraggi dedicati.
Accolto positivamente dalla critica e dal pubblico, la pellicola ha ricevuto importanti riconoscimenti e due nomination agli Oscar 2007 come miglior film d'animazione (poi andato a Happy Feet) e per la miglior canzone (Our Town, scritta e composta da Randy Newman).
Trama
Saetta McQueen è una giovane auto da corsa che partecipa per la prima volta alla "Piston Cup", prestigioso campionato automobilistico degli Stati Uniti d'America. Il suo sogno è quello di diventare il primo pilota a vincere la competizione da esordiente e ottenere la prestigiosa sponsorizzazione Dinoco. I suoi più diretti rivali sono "The King", pluricampione alla sua ultima stagione, visto da Saetta come un maestro e un idolo, e Chick Hicks, eterno secondo, che spesso ricorre a scorrettezze e vigliaccherie pur di vincere. All'ultima gara della stagione, i tre tagliano il traguardo nello stesso istante: la commissione decide di organizzare una gara di spareggio tra loro la settimana successiva in California.
Dopo aver girato uno spot pubblicitario per il suo sponsor ed essere stato piantato in asso dal suo team, che non sopporta più il suo atteggiamento egocentrico, Saetta sale a bordo del rimorchio del suo camion personale Mack e parte per la California. A un certo punto del viaggio Mack si sente stanco e vorrebbe riposarsi, ma Saetta gli impone di proseguire. Mack, assonnato, viene circondato da quattro auto truccate che, dopo averlo fatto addormentare suonando una ninna-nanna, gli danno un colpo al rimorchio, facendo sbandare il camion. Un modellino cade e schiaccia il pulsante di apertura del portellone: Saetta, anch'esso addormentato, viene sbalzato fuori dal rimorchio, ritrovandosi contromano in autostrada. Inseguendo un camion pensando che sia Mack, si perde e finisce sulla Route 66. Credendo che gli scoppiettii della marmitta dello Sceriffo che lo insegue siano spari, scappa e si ritrova per caso in una cittadina nel bel mezzo del nulla. Dopo che gli si attacca addosso una recinzione di filo spinato, finisce per sradicare la statua di Stanley, il fondatore della città in cui si trova, il cui picchetto rompe tutta la strada, e termina la sua corsa appeso a un palo del telefono.
Il mattino dopo Saetta si sveglia prigioniero in un recinto, bloccato da una ganascia. Qui incontra Carl Attrezzi, per gli amici "Cricchetto", un carro attrezzi arrugginito e senza cofano, che gli dice che il luogo dove si trovano è la cittadina di Radiator Springs, nella contea di Carburator. Durante il suo processo nel tribunale della cittadina conosce anche l'avvenente Porsche 911 Sally, l'avvocatessa della città, che convince il severo giudice Doc Hudson Hornet a fargli riparare la strada, mentre il giudice inizialmente intendeva semplicemente cacciarlo via dalla città. Saetta, furioso, viene così agganciato a una pesante asfaltatrice di nome Bessie, affinché sconti la sua pena.
Saetta, inizialmente arrogante, si affeziona poco a poco agli abitanti della cittadina, e nel corso di tre giorni anche il lavoro di asfaltatura a cui è stato condannato non gli sembra poi più così pesante. Una notte il giudice affida a Cricchetto l'incarico di sorvegliare Saetta e i due vanno insieme a rovesciare trattori addormentati, divertendosi moltissimo; quando Saetta gli parla della Piston Cup e dei benefici di un nuovo sponsor, il carro attrezzi gli dice che sogna da sempre di salire a bordo di un elicottero sponsorizzato e Saetta gli promette che cercherà di accontentarlo. La mattina successiva Sally e Saetta fanno un giro insieme verso le montagne, in cui raggiungono il Mozzo della Ruota, un albergo per auto chiuso ed abbandonato da molto tempo. Sally racconta che un tempo viveva e lavorava come avvocato a Los Angeles, dove però si sentiva scontenta, motivo per cui lasciò la California e finì per trovare la pace che desiderava a Radiator Springs. Sally racconta poi a Saetta il passato di Radiator Springs: quarant'anni prima l'autostrada Interstate 40 non esisteva e l'unica strada percorribile era la Route 66, che seguiva il paesaggio, quindi la cittadina aveva molti clienti e turisti, ma tutto cambiò a metà degli anni 1980, quando venne costruita l'autostrada vicino a Radiator Springs, che venne così tagliata fuori, scomparendo poi dalle mappe. Senza più clienti in arrivo, alcuni dei precedenti abitanti chiusero definitivamente i loro negozi e lasciarono la cittadina, mentre gli abitanti rimasti trascorsero gli anni a contare l'uno sull'altro, attendendo con pazienza dei clienti.
Gli abitanti di Radiator Springs sono ormai convinti della bontà di Saetta, tranne Doc, il quale, come lo stesso Saetta ha scoperto, ebbe un glorioso passato da corridore finito, però, in modo tragico: è infatti il grande Hudson Hornet, che vinse consecutivamente ben tre Piston Cup all'inizio degli anni 1950 per poi avere un tremendo incidente nel 1954, a seguito del quale si ritirò essendo stato messo in disparte, quindi iniziò a considerare le auto da corsa egoiste ed indifferenti ai sentimenti altrui.
Il giorno dopo Saetta finisce di riparare la strada, ma prima di andarsene decide di fare una serie di acquisti presso i negozi della città, diventandone così il primo cliente a distanza di molti anni, e di fare una sorpresa a Sally una volta scesa la sera, rivelando di aver fatto aggiustare per l'occasione le insegne al neon agli abitanti. Doc, non riuscendo a sopportare la presenza in città dell'auto da corsa, contatta la stampa e segnala che Saetta si trova a Radiator Springs. Di lì a poco, un'enorme folla di giornalisti invade la città e sopraggiunge anche Mack, che carica Saetta sul rimorchio e lo porta alla gara. Sally scopre tutto e accusa il giudice di essere stato egoista e di agire secondo ciò che è meglio per lui anziché ciò che è meglio per gli altri. Gli abitanti, tristi per la partenza del loro nuovo amico, spengono tutte le luci e vanno a dormire, lasciando un pensieroso Doc da solo davanti al semaforo.
Saetta affronta la gara con poco entusiasmo, essendo anche lui triste per non aver potuto salutare gli abitanti di Radiator Springs: pensando soprattutto a Sally, si distrae e si ritrova con un giro di svantaggio. Improvvisamente dai box sente le voci di tutti i suoi amici, in particolare di Doc, che hanno deciso di aiutarlo a vincere la gara facendogli da squadra, con Doc stesso che fa da caposquadra. Rinfrancato, Saetta recupera, giro dopo giro, il terreno perso e, grazie anche all'uso di alcune manovre insegnate dagli abitanti di Radiator Spings, riesce a portarsi in vantaggio. Ormai Saetta sta vincendo, ma all'ultimo giro Chick dà un forte spintone a "The King" e lo manda fuori pista facendogli subire un grave incidente; Saetta vede sugli schermi l'auto sfasciata e, ricordandosi dell'ammirazione che nutriva per essa nonché dell'incidente di Doc, tra l'incredulità del pubblico, inchioda davanti al traguardo, rinunciando così alla vittoria in favore di Chick, quindi esce di pista, recupera generosamente "The King" e lo spinge oltre il traguardo permettendogli così di finire la sua ultima gara. Nessuno è compiaciuto della vittoria di Chick, a cui viene sbattuta sul cofano la Piston Cup nel mezzo di una pioggia di insulti, mentre Tex, il proprietario della Dinoco, offre comunque a Saetta la possibilità di diventare il nuovo volto aziendale. Saetta però decide di rinnovare la fiducia al suo vecchio sponsor, che in fondo gli ha dato una grossa opportunità: l'unica cosa che chiede a Tex è di permettere a Cricchetto di fare un giro su un loro elicottero privato, mantenendo la promessa che gli aveva fatto e mostrandogli dall'alto Radiator Springs con il suo nuovo svincolo autostradale. Proprio a Radiator Springs viene posta la scuderia di Saetta, stabilitosì lì per vivere con Sally ed i nuovi amici. In questo modo non solo la città riprende ad essere indicata sulle mappe, ma si ritrova ad avere nuovamente molti frequentatori, come ai suoi tempi d'oro, ed anche il Mozzo della Ruota riapre i battenti.
Personaggi
Saetta McQueen: è il protagonista del film. È una giovane automobile NASCAR da corsa rossa, un astro nascente con l'ambizione e il sogno di diventare la prima auto a vincere la Piston Cup da esordiente e di ottenere i benefici che la vittoria gli porterebbe, primo fra tutti la prestigiosa sponsorizzazione "Dinoco". Inizialmente egocentrico e desideroso solamente di farsi conoscere ed ottenere visibilità, al punto da rifiutare di avere qualcuno che lo aiuti, a causa di una serie di inconvenienti si perde nella sperduta e sonnacchiosa cittadina di Radiator Springs, lungo la Route 66, e cambia radicalmente: incontra Sally, Cricchetto, Doc Hudson, Luigi, Guido, Ramon, Fillmore ed altri personaggi, con cui fa amicizia e che gli fanno comprendere che la vita non è fatta solo di corse, premi e prestigio, ma nella vita sono ben altri i valori che contano. Creatore del suo motto personale ("Ka-Chow"), Saetta è definito da molti un talento naturale che non sbaglia mai un colpo. Il suo cognome è un omaggio a Glenn McQueen, un animatore Pixar morto per melanoma nel 2002.
Carl Attrezzi, detto Cricchetto: un carro attrezzi di Radiator Springs, dove è l'unico addetto al soccorso stradale e in cui gestisce un'officina. Nonostante l'età, a causa della quale ha perso il cofano e si è ritrovato praticamente tutta la carrozzeria ricoperta di ammaccature e ruggine, si vanta di avere il più veloce cavo da traino della contea; alla fine del film, preferisce fare un volo su un elicottero della Dinoco che tornare azzurro come era in origine. È il primo personaggio a stringere amicizia con Saetta, e nel corso della storia gli si dimostra sempre fedele, fino a diventare il suo migliore amico. Il suo intercalare tipico è "Fischia!".
Sally Carrera: avvocato di professione, Sally inizialmente viveva e lavorava a Los Angeles, dove tuttavia non si sentiva del tutto felice, motivo per cui decise di abbandonare la California ed il suo stile di vita frenetico; dopo un lungo viaggio si ruppe proprio a Radiator Springs, dove gli abitanti la ripararono e la accolsero, decidendo infine di restarvi a vivere per la bellezza del paesaggio locale. Di carattere solare e intraprendente, Sally ha assunto il ruolo di avvocato della città, preoccupandosi di curarla e preservarla, allo scopo che essa possa essere nuovamente inserita sulle mappe. Si innamora di Saetta McQueen e ne diventerà la fidanzata. Da un sondaggio della rivista Top Gear, Sally è risultata essere una delle 100 automobili più sexy del cinema.[2]
Doc Hudson: è il medico-meccanico in una piccola clinica-officina a Radiator Springs ed il giudice nel tribunale del traffico di Radiator Springs. Ha avuto un glorioso passato come automobile da corsa, vincendo tre volte di fila la Piston Cup, per poi ritirarsi dopo un terribile incidente in seguito al quale nessuno lo degnò più di considerazione; per tale motivo iniziò ad odiare fortemente le auto da corsa, ritenendole indifferenti ai sentimenti altrui; alla fine del film riuscirà a mettere da parte i suoi pregiudizi e deciderà di aiutare ed allenare Saetta. È ispirato a un pilota realmente esistito, Herb Thomas, che, alla guida di una Fabulous Hudson Hornet, vinse due campionati negli anni cinquanta e poi si ritirò in seguito a un grave incidente. È doppiato nella versione originale da Paul Newman.
Ramon: artista della verniciatura, è il proprietario della Casa della body Art, atelier di carrozzeria a Radiator Springs. Non avendo avuto nessun cliente per molti anni, come gli altri lavoratori di Radiator Springs, ha passato il tempo a ridipingere continuamente sé stesso, probabilmente per non perdere l'abilità professionale, motivo per cui compare ogni volta con una carrozzeria con colori diversi. È il marito di Flo e parla con accento spagnolo. Ha la capacità di sollevarsi da terra grazie a degli ammortizzatori particolari.
Flo: è la proprietaria del distributore-ristorante Café V-8, l'unica stazione di servizio della zona. È la moglie di Ramon, che è la ragione per cui ha deciso di vivere a Radiator Springs. È arrivata lì durante una tournée di ballerine.
Sergente: la sua intera vita ruota intorno al suo passato da militare nella seconda guerra mondiale. Espone una bandiera a stelle e strisce, inizia ogni giornata con la sveglia militare e gestisce un negozio di articoli militari e residuati bellici. È continuamente in contrasto con il suo vicino Fillmore, che mette continuamente in dubbio la sua autorità. Chiama tutti i suoi amici soldato.
Fillmore: è un hippy convinto, vicino di casa del militare Sergente, con il quale è continuamente in conflitto. Inizia ogni giornata ascoltando l'inno nazionale suonato da Jimi Hendrix (in contrasto con la sveglia militare di Sergente) e chiama tutti i suoi amici amico. Fabbrica in casa il suo ottimo "bio-carburante" alternativo, realizzato con componenti naturali. Il suo nome è un riferimento al Fillmore East, un locale che fu teatro di vari concerti rock durante gli anni sessanta e settanta.
Luigi: è un gommista ed è proprietario della Casa delle gomme, che gestisce insieme a Guido. Amichevole e generoso, Luigi è un grande appassionato di corse automobilistiche, anche se segue esclusivamente le Ferrari. La sua targa è 445-108, numeri che corrispondono alla latitudine e alla longitudine della posizione dello stabilimento Ferrari a Maranello.
Guido: è un carrello elevatore, assistente e miglior amico di Luigi, con cui condivide la passione per le Ferrari e il sogno di effettuare, un giorno, un vero pit stop durante una gara, sogno che realizzerà cambiando le gomme in gara a Saetta. Parla solo in italiano nella versione inglese di Cars (il suo nome deriva dal fatto che a dargli voce in tale versione è il doppiatore italiano Guido Quaroni) e solo in dialetto modenese nella versione italiana, in cui è doppiato da Alex Zanardi.
Sceriffo: è un'auto della polizia, responsabile della sicurezza pubblica a Radiator Springs. Il suo intercalare tipico è "Nella mia città non si corre!", che esclama prima di partire all'inseguimento di qualche fuorilegge.
Red: è un camion dei pompieri, grande e grosso ma anche molto timido e sentimentale. Ha le sembianze di un American LaFrance. Ha la passione per i fiori, infatti lo si vede spesso mentre li innaffia con il getto d'acqua.
Lizzie: vedova di Stanley, il fondatore di Radiator Springs, è proprietaria di un negozio di souvenir. È quasi sorda (non comprende mai cosa le si dice) e trema sempre per la vecchiaia.
Mack: è il camion amico e assistente di Saetta, che trasporta verso i luoghi delle gare. È un auto-articolato Mack Super-Liner degli anni ottanta.
Chick Hicks: è l'antagonista principale del film. Da sempre eterno secondo nella Piston Cup dietro Strip Weathers, condivide con Saetta McQueen il sogno di vincere la Piston Cup. A differenza del suo rivale Saetta, però, Chick è abitualmente scorretto, prepotente ed egoista e non rinuncia mai a qualche trucco illecito pur di non fallire nelle gare. Alla fine del film vincerà effettivamente la coppa, dopo la rinuncia di Saetta alla vittoria per salvare Strip Weathers (sbattuto fuori pista proprio da Chick), ma nessuno ne sarà compiaciuto. Somiglia alla Pontiac Grand Prix con cui Richard Petty corse nel campionato NASCAR nel 1983.
Strip Weathers: è l'indiscusso vincitore di innumerevoli Piston Cup, al punto di essere stato soprannominato "il Re" ("The King"), nonché il pilota volto della Dinoco da molti anni. Nonostante i numerosi trionfi, Strip è riuscito a rimanere un'auto dal carattere semplice, consapevole che per essere un vero campione bisogna credere anche nella lealtà e nello spirito di squadra. È gentile con tutti ed è l'idolo di McQueen.
Stanley: come si può leggere sotto la statua a lui dedicata, nel centro di Radiator Springs, Stanley è stato il fondatore della città, nel 1909.
Tex: è il ricco proprietario della "Dinoco", che nel finale del film propone a Saetta di essere il nuovo volto della scuderia, offerta che Saetta umilmente rifiuta, chiedendo all'imprenditore di accontentare solo il desiderio di Cricchetto di volare su un loro elicottero.
Produzione
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Sviluppo
La prima idea di un film sulle automobili nacque nel 1998, quando la produzione di A Bug's Life era quasi completata. Jorgen Klubien aveva scritto le prime bozze della sceneggiatura di un film d'animazione chiamato The Yellow Car, una storia originale in parte ispirata alla fiaba Il brutto anatroccolo. L'idea era quella di un'automobile gialla elettrica che viveva in un mondo di automobili a gas. L'idea era nata dalla scarsa accoglienza che i suoi connazionali avevano avuto in confronto alla CityEl. Alcuni disegni e personaggi originali sono stati sviluppati nel 1998 e i produttori hanno pensato che The Yellow Car poteva essere il prossimo lungometraggio Pixar dopo A Bug's Life, suggerendo di farlo uscire il 4 giugno 1999. Tuttavia, il progetto venne accantonato in favore di Toy Story 2. L'idea venne ripresa successivamente portando alcune modifiche alla sceneggiatura, come l'aggiunta di alcuni personaggi importanti come Carl Attrezzi o Doc Hudson.
John Lasseter ebbe l'ispirazione per la storia durante un viaggio su strada con la famiglia nel 2000. Tornato dal viaggio, Lasseter contattò Michael Wallis, uno storico della Route 66. Wallis ha quindi guidato undici animatori Pixar su delle Cadillac bianche noleggiate in due diversi viaggi su strada lungo il percorso per ricercare il film. Nel 2001, il titolo provvisorio del film era Route 66, ma si optò per il titolo "Cars" per evitare di confonderlo con l'omonima serie degli anni '60. Inoltre, inizialmente il numero di Saetta McQueen era "57" (riferimento al 1957, l'anno di nascita di John Lasseter), ma si decise di cambiarlo e di mettergli "95" (riferimento al 1995, l'anno di uscita di Toy Story).
La Ferrari doppiata da Michael Schumacher nell'ultima scena è una F430, modello concesso in anteprima alla Pixar dalla casa automobilistica italiana prima ancora che uscisse nei concessionari.
Promozione
Dopo che il primo teaser ne annunciava l'uscita per la fine del 2005, successivamente la data di uscita fu posticipata al 9 giugno 2006 per gli Stati Uniti, mentre in Italia uscì il 23 agosto.
Il trailer della pellicola, uscito nel 2005, contiene molte scene create appositamente, che non compaiono nella versione finale del film.
Distribuzione
Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 9 giugno 2006. In Italia dal 23 agosto.
Edizione italiana
La direzione del doppiaggio e i dialoghi italiani sono a cura di Carlo Valli, per conto della Cast Doppiaggio srl.[3] La versione italiana può vantare importanti doppiatori non di professione, come Marco Messeri, Sabrina Ferilli, i piloti Alex Zanardi, Jarno Trulli, Giancarlo Fisichella ed Emanuele Pirro, il comico Marco Della Noce (noto per il personaggio del meccanico ferrarista Oriano Ferrari), i telecronisti RAI della Formula 1 Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli ed il cronista motociclistico Giovanni Di Pillo, oltre a importanti figure del doppiaggio italiano, come Massimiliano Manfredi, Cesare Barbetti, Pino Insegno, Michele Kalamera, Barbara Castracane e molti altri.
Curiosità sull'ed. italiana
In tutte le versioni la Ferrari F430 che compare verso la fine del film è stata doppiata da Michael Schumacher. Nella scena in cui compare l'Autodromo Internazionale di Los Angeles, il cronista Bob Cutlass esordisce con «Un cordiale saluto a tutti gli appassionati», la stessa frase con cui Gianfranco Mazzoni, doppiatore del personaggio nella versione italiana, è solito aprire le telecronache dei Gran Premi di Formula 1. Mentre nella versione inglese Luigi (la Fiat 500 gialla) parla con un forte accento italiano e Guido (il muletto azzurrino) parla esclusivamente in lingua italiana (incomprensibile a gran parte del pubblico americano), nella versione italiana Luigi (Marco Della Noce) parla con un forte accento emiliano mentre Guido (Alex Zanardi) parla esclusivamente in dialetto bolognese (incomprensibile a gran parte del pubblico italiano) e per i suoi dialoghi, nel DVD, non sono presenti i sottotitoli. Nelle altre versioni Guido è doppiato da Danilo De Girolamo.
Accoglienza
Incassi
Nel 2006 il film si è piazzato al secondo posto nella classifica degli incassi negli Stati Uniti con 244 082 982 dollari[4] e al sesto posto nel mondo con 461 983 149$[5] con un budget stimato di 120 milioni di $.
Critica
Sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha un tasso di gradimento del 74% con il consenso: "Cars - Motori ruggenti offre prelibatezze visive che compensano la sceneggiatura un po' debole, aggiungendo un diversivo soddisfacente per i più giovani" basata su 197 recensioni.[6]
Riconoscimenti
2007 - Premio Oscar
Nomination Miglior film d'animazione a John Lasseter
Nomination Miglior canzone (Our Town) a Randy Newman
2007 - Golden Globe
Miglior film d'animazione
2007 - Premio BAFTA
Nomination Miglior film d'animazione a John Lasseter
Nel 2014, la Pixar annuncia la produzione di Cars 3, uscito il 16 giugno 2017 negli USA.
Serie televisiva
Da Cars è stata creata una serie animata di 15 episodi chiamata Cars Toons, nella quale il protagonista è Cricchetto.
Una serie basata sul film è stata annunciata da Pete Docter (il direttore creativo della Pixar) nel dicembre 2020. La serie televisiva d'animazione sarà incentrata su McQueen e Cricchetto ed uscirà nel 2022.
Note
(EN) Variety Staff, Variety Staff, Pixar exec dies in car accident, su Variety, 19 agosto 2005. URL consultato il 18 giugno 2021.
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