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Cars - Motori ruggenti (Cars) è un film d'animazione del 2006 co-scritto e diretto da John Lasseter; prodotto dai Pixar Animation Studios, in co-produzione con Walt Disney Pictures (il primo dopo l'acquisizione della Pixar da parte di quest'ultima) e distribuito dalla Buena Vista International.

Disambiguazione – Se stai cercando il videogioco, vedi Cars - Motori ruggenti (videogioco).
Cars - Motori ruggenti
I cittadini di Radiator Springs riuniti nel tribunale durante il processo a Saetta McQueen in una scena del film
Titolo originaleCars
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno2006
Durata116 min
Rapporto2,39:1
Genereanimazione, commedia, avventura, sportivo
RegiaJohn Lasseter, Joe Ranft (co-regia)
SoggettoJohn Lasseter, Joe Ranft, Jorgen Klubien
SceneggiaturaDan Fogelman, Kiel Murray, Phil Lorin, John Lasseter, Joe Ranft, Jorgen Klubien
ProduttoreDarla K. Anderson
Casa di produzionePixar Animation Studios, Walt Disney Pictures
Distribuzione in italianoBuena Vista International Italia
FotografiaJeremy Lasky, Jean-Claude Kalache
MontaggioKen Schretzmann
Effetti specialiSteve May
MusicheRandy Newman
ScenografiaWilliam Cone, Bob Pauley
StoryboardJoe Ranft (sup.), Steve Purcell, Dan Scanlon, J. Garrett Sheldrew, Brian Fee, Rob Gibbs, Max Brace, Brenda Chapman, Matthew Luhn, David Skelly
Character designGary Schultz, Jay Shuster, Anthony Christov, Nat McLaughlin
AnimatoriScott Clark, Doug Sweetland
Doppiatori originali
  • Owen Wilson: Saetta McQueen
  • Larry the Cable Guy: Carl Attrezzi "Cricchetto"
  • Bonnie Hunt: Sally Carrera
  • Paul Newman: Doc Hudson
  • Tony Shalhoub: Luigi
  • Guido Quaroni: Guido
  • Michael Wallis: Sceriffo
  • Cheech Marin: Ramon
  • Jenifer Lewis: Flo
  • Paul Dooley: Sergente
  • George Carlin: Fillmore
  • Katherine Helmond: Lizzie
Doppiatori italiani
  • Massimiliano Manfredi: Saetta McQueen
  • Marco Messeri: Carl Attrezzi "Cricchetto"
  • Sabrina Ferilli: Sally Carrera
  • Cesare Barbetti: Doc Hudson
  • Marco Della Noce: Luigi
  • Alex Zanardi: Guido
  • Vittorio Di Prima: Sceriffo
  • Eugenio Marinelli: Ramon
  • Barbara Castracane: Flo
  • Rodolfo Bianchi: Sergente
  • Ennio Coltorti: Fillmore
  • Francesca Palopoli: Lizzie
Logo originale del film

Si tratta del 7º lungometraggio - nonché il più lungo - della casa cinematografica Pixar.

La pellicola è dedicata alla memoria di Joe Ranft, co-autore e co-regista, deceduto in seguito ad un incidente stradale nell'agosto 2005 a 45 anni.[1] Il film ha avuto due sequel: Cars 2 (2011) e Cars 3 (2017), oltre che una serie di cortometraggi dedicati.

Accolto positivamente dalla critica e dal pubblico, la pellicola ha ricevuto importanti riconoscimenti e due nomination agli Oscar 2007 come miglior film d'animazione (poi andato a Happy Feet) e per la miglior canzone (Our Town, scritta e composta da Randy Newman).


Trama


Saetta McQueen è una giovane auto da corsa che partecipa per la prima volta alla "Piston Cup", prestigioso campionato automobilistico degli Stati Uniti d'America. Il suo sogno è quello di diventare il primo pilota a vincere la competizione da esordiente e ottenere la prestigiosa sponsorizzazione Dinoco. I suoi più diretti rivali sono "The King", pluricampione alla sua ultima stagione, visto da Saetta come un maestro e un idolo, e Chick Hicks, eterno secondo, che spesso ricorre a scorrettezze e vigliaccherie pur di vincere. All'ultima gara della stagione, i tre tagliano il traguardo nello stesso istante: la commissione decide di organizzare una gara di spareggio tra loro la settimana successiva in California.

Dopo aver girato uno spot pubblicitario per il suo sponsor ed essere stato piantato in asso dal suo team, che non sopporta più il suo atteggiamento egocentrico, Saetta sale a bordo del rimorchio del suo camion personale Mack e parte per la California. A un certo punto del viaggio Mack si sente stanco e vorrebbe riposarsi, ma Saetta gli impone di proseguire. Mack, assonnato, viene circondato da quattro auto truccate che, dopo averlo fatto addormentare suonando una ninna-nanna, gli danno un colpo al rimorchio, facendo sbandare il camion. Un modellino cade e schiaccia il pulsante di apertura del portellone: Saetta, anch'esso addormentato, viene sbalzato fuori dal rimorchio, ritrovandosi contromano in autostrada. Inseguendo un camion pensando che sia Mack, si perde e finisce sulla Route 66. Credendo che gli scoppiettii della marmitta dello Sceriffo che lo insegue siano spari, scappa e si ritrova per caso in una cittadina nel bel mezzo del nulla. Dopo che gli si attacca addosso una recinzione di filo spinato, finisce per sradicare la statua di Stanley, il fondatore della città in cui si trova, il cui picchetto rompe tutta la strada, e termina la sua corsa appeso a un palo del telefono.

Il mattino dopo Saetta si sveglia prigioniero in un recinto, bloccato da una ganascia. Qui incontra Carl Attrezzi, per gli amici "Cricchetto", un carro attrezzi arrugginito e senza cofano, che gli dice che il luogo dove si trovano è la cittadina di Radiator Springs, nella contea di Carburator. Durante il suo processo nel tribunale della cittadina conosce anche l'avvenente Porsche 911 Sally, l'avvocatessa della città, che convince il severo giudice Doc Hudson Hornet a fargli riparare la strada, mentre il giudice inizialmente intendeva semplicemente cacciarlo via dalla città. Saetta, furioso, viene così agganciato a una pesante asfaltatrice di nome Bessie, affinché sconti la sua pena.

Saetta, inizialmente arrogante, si affeziona poco a poco agli abitanti della cittadina, e nel corso di tre giorni anche il lavoro di asfaltatura a cui è stato condannato non gli sembra poi più così pesante. Una notte il giudice affida a Cricchetto l'incarico di sorvegliare Saetta e i due vanno insieme a rovesciare trattori addormentati, divertendosi moltissimo; quando Saetta gli parla della Piston Cup e dei benefici di un nuovo sponsor, il carro attrezzi gli dice che sogna da sempre di salire a bordo di un elicottero sponsorizzato e Saetta gli promette che cercherà di accontentarlo. La mattina successiva Sally e Saetta fanno un giro insieme verso le montagne, in cui raggiungono il Mozzo della Ruota, un albergo per auto chiuso ed abbandonato da molto tempo. Sally racconta che un tempo viveva e lavorava come avvocato a Los Angeles, dove però si sentiva scontenta, motivo per cui lasciò la California e finì per trovare la pace che desiderava a Radiator Springs. Sally racconta poi a Saetta il passato di Radiator Springs: quarant'anni prima l'autostrada Interstate 40 non esisteva e l'unica strada percorribile era la Route 66, che seguiva il paesaggio, quindi la cittadina aveva molti clienti e turisti, ma tutto cambiò a metà degli anni 1980, quando venne costruita l'autostrada vicino a Radiator Springs, che venne così tagliata fuori, scomparendo poi dalle mappe. Senza più clienti in arrivo, alcuni dei precedenti abitanti chiusero definitivamente i loro negozi e lasciarono la cittadina, mentre gli abitanti rimasti trascorsero gli anni a contare l'uno sull'altro, attendendo con pazienza dei clienti.

Gli abitanti di Radiator Springs sono ormai convinti della bontà di Saetta, tranne Doc, il quale, come lo stesso Saetta ha scoperto, ebbe un glorioso passato da corridore finito, però, in modo tragico: è infatti il grande Hudson Hornet, che vinse consecutivamente ben tre Piston Cup all'inizio degli anni 1950 per poi avere un tremendo incidente nel 1954, a seguito del quale si ritirò essendo stato messo in disparte, quindi iniziò a considerare le auto da corsa egoiste ed indifferenti ai sentimenti altrui.

Il giorno dopo Saetta finisce di riparare la strada, ma prima di andarsene decide di fare una serie di acquisti presso i negozi della città, diventandone così il primo cliente a distanza di molti anni, e di fare una sorpresa a Sally una volta scesa la sera, rivelando di aver fatto aggiustare per l'occasione le insegne al neon agli abitanti. Doc, non riuscendo a sopportare la presenza in città dell'auto da corsa, contatta la stampa e segnala che Saetta si trova a Radiator Springs. Di lì a poco, un'enorme folla di giornalisti invade la città e sopraggiunge anche Mack, che carica Saetta sul rimorchio e lo porta alla gara. Sally scopre tutto e accusa il giudice di essere stato egoista e di agire secondo ciò che è meglio per lui anziché ciò che è meglio per gli altri. Gli abitanti, tristi per la partenza del loro nuovo amico, spengono tutte le luci e vanno a dormire, lasciando un pensieroso Doc da solo davanti al semaforo.

Saetta affronta la gara con poco entusiasmo, essendo anche lui triste per non aver potuto salutare gli abitanti di Radiator Springs: pensando soprattutto a Sally, si distrae e si ritrova con un giro di svantaggio. Improvvisamente dai box sente le voci di tutti i suoi amici, in particolare di Doc, che hanno deciso di aiutarlo a vincere la gara facendogli da squadra, con Doc stesso che fa da caposquadra. Rinfrancato, Saetta recupera, giro dopo giro, il terreno perso e, grazie anche all'uso di alcune manovre insegnate dagli abitanti di Radiator Spings, riesce a portarsi in vantaggio. Ormai Saetta sta vincendo, ma all'ultimo giro Chick dà un forte spintone a "The King" e lo manda fuori pista facendogli subire un grave incidente; Saetta vede sugli schermi l'auto sfasciata e, ricordandosi dell'ammirazione che nutriva per essa nonché dell'incidente di Doc, tra l'incredulità del pubblico, inchioda davanti al traguardo, rinunciando così alla vittoria in favore di Chick, quindi esce di pista, recupera generosamente "The King" e lo spinge oltre il traguardo permettendogli così di finire la sua ultima gara. Nessuno è compiaciuto della vittoria di Chick, a cui viene sbattuta sul cofano la Piston Cup nel mezzo di una pioggia di insulti, mentre Tex, il proprietario della Dinoco, offre comunque a Saetta la possibilità di diventare il nuovo volto aziendale. Saetta però decide di rinnovare la fiducia al suo vecchio sponsor, che in fondo gli ha dato una grossa opportunità: l'unica cosa che chiede a Tex è di permettere a Cricchetto di fare un giro su un loro elicottero privato, mantenendo la promessa che gli aveva fatto e mostrandogli dall'alto Radiator Springs con il suo nuovo svincolo autostradale. Proprio a Radiator Springs viene posta la scuderia di Saetta, stabilitosì lì per vivere con Sally ed i nuovi amici. In questo modo non solo la città riprende ad essere indicata sulle mappe, ma si ritrova ad avere nuovamente molti frequentatori, come ai suoi tempi d'oro, ed anche il Mozzo della Ruota riapre i battenti.


Personaggi



Produzione



Sviluppo


La prima idea di un film sulle automobili nacque nel 1998, quando la produzione di A Bug's Life era quasi completata. Jorgen Klubien aveva scritto le prime bozze della sceneggiatura di un film d'animazione chiamato The Yellow Car, una storia originale in parte ispirata alla fiaba Il brutto anatroccolo. L'idea era quella di un'automobile gialla elettrica che viveva in un mondo di automobili a gas. L'idea era nata dalla scarsa accoglienza che i suoi connazionali avevano avuto in confronto alla CityEl. Alcuni disegni e personaggi originali sono stati sviluppati nel 1998 e i produttori hanno pensato che The Yellow Car poteva essere il prossimo lungometraggio Pixar dopo A Bug's Life, suggerendo di farlo uscire il 4 giugno 1999. Tuttavia, il progetto venne accantonato in favore di Toy Story 2. L'idea venne ripresa successivamente portando alcune modifiche alla sceneggiatura, come l'aggiunta di alcuni personaggi importanti come Carl Attrezzi o Doc Hudson.

John Lasseter ebbe l'ispirazione per la storia durante un viaggio su strada con la famiglia nel 2000. Tornato dal viaggio, Lasseter contattò Michael Wallis, uno storico della Route 66. Wallis ha quindi guidato undici animatori Pixar su delle Cadillac bianche noleggiate in due diversi viaggi su strada lungo il percorso per ricercare il film. Nel 2001, il titolo provvisorio del film era Route 66, ma si optò per il titolo "Cars" per evitare di confonderlo con l'omonima serie degli anni '60. Inoltre, inizialmente il numero di Saetta McQueen era "57" (riferimento al 1957, l'anno di nascita di John Lasseter), ma si decise di cambiarlo e di mettergli "95" (riferimento al 1995, l'anno di uscita di Toy Story).

La Ferrari doppiata da Michael Schumacher nell'ultima scena è una F430, modello concesso in anteprima alla Pixar dalla casa automobilistica italiana prima ancora che uscisse nei concessionari.


Promozione


Dopo che il primo teaser ne annunciava l'uscita per la fine del 2005, successivamente la data di uscita fu posticipata al 9 giugno 2006 per gli Stati Uniti, mentre in Italia uscì il 23 agosto.

Il trailer della pellicola, uscito nel 2005, contiene molte scene create appositamente, che non compaiono nella versione finale del film.


Distribuzione


Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 9 giugno 2006. In Italia dal 23 agosto.


Edizione italiana


La direzione del doppiaggio e i dialoghi italiani sono a cura di Carlo Valli, per conto della Cast Doppiaggio srl.[3] La versione italiana può vantare importanti doppiatori non di professione, come Marco Messeri, Sabrina Ferilli, i piloti Alex Zanardi, Jarno Trulli, Giancarlo Fisichella ed Emanuele Pirro, il comico Marco Della Noce (noto per il personaggio del meccanico ferrarista Oriano Ferrari), i telecronisti RAI della Formula 1 Gianfranco Mazzoni e Ivan Capelli ed il cronista motociclistico Giovanni Di Pillo, oltre a importanti figure del doppiaggio italiano, come Massimiliano Manfredi, Cesare Barbetti, Pino Insegno, Michele Kalamera, Barbara Castracane e molti altri.


Curiosità sull'ed. italiana

In tutte le versioni la Ferrari F430 che compare verso la fine del film è stata doppiata da Michael Schumacher. Nella scena in cui compare l'Autodromo Internazionale di Los Angeles, il cronista Bob Cutlass esordisce con «Un cordiale saluto a tutti gli appassionati», la stessa frase con cui Gianfranco Mazzoni, doppiatore del personaggio nella versione italiana, è solito aprire le telecronache dei Gran Premi di Formula 1. Mentre nella versione inglese Luigi (la Fiat 500 gialla) parla con un forte accento italiano e Guido (il muletto azzurrino) parla esclusivamente in lingua italiana (incomprensibile a gran parte del pubblico americano), nella versione italiana Luigi (Marco Della Noce) parla con un forte accento emiliano mentre Guido (Alex Zanardi) parla esclusivamente in dialetto bolognese (incomprensibile a gran parte del pubblico italiano) e per i suoi dialoghi, nel DVD, non sono presenti i sottotitoli. Nelle altre versioni Guido è doppiato da Danilo De Girolamo.


Accoglienza



Incassi


Nel 2006 il film si è piazzato al secondo posto nella classifica degli incassi negli Stati Uniti con 244 082 982 dollari[4] e al sesto posto nel mondo con 461 983 149$[5] con un budget stimato di 120 milioni di $.


Critica


Sul sito aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha un tasso di gradimento del 74% con il consenso: "Cars - Motori ruggenti offre prelibatezze visive che compensano la sceneggiatura un po' debole, aggiungendo un diversivo soddisfacente per i più giovani" basata su 197 recensioni.[6]


Riconoscimenti



Sequel e spin-off


Il sequel, intitolato semplicemente Cars 2, è uscito nel giugno del 2011, con la conferma del ritorno alla regia di Brad Lewis[8].

Nel 2013 è uscito uno spin-off dal titolo Planes e nel suo sequel Planes 2 - Missione antincendio del 2014.

Con la medesima ambientazione del lungometraggio è stato ricavato il cortometraggio Carl Attrezzi e la luce fantasma.

Nel 2014, la Pixar annuncia la produzione di Cars 3, uscito il 16 giugno 2017 negli USA.


Serie televisiva


Da Cars è stata creata una serie animata di 15 episodi chiamata Cars Toons, nella quale il protagonista è Cricchetto.

Una serie basata sul film è stata annunciata da Pete Docter (il direttore creativo della Pixar) nel dicembre 2020. La serie televisiva d'animazione sarà incentrata su McQueen e Cricchetto ed uscirà nel 2022.


Note


  1. (EN) Variety Staff, Variety Staff, Pixar exec dies in car accident, su Variety, 19 agosto 2005. URL consultato il 18 giugno 2021.
  2. Top Gear magazine announces the 100 sexiest cars of all time - SportsCarForums.com, su sportscarforums.com. URL consultato il 15 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 marzo 2013).
  3. AntonioGenna.net presenta: IL MONDO DEI DOPPIATORI - ZONA CINEMA: "Cars - Motori ruggenti", su antoniogenna.net. URL consultato il 18 giugno 2021.
  4. Domestic Box Office For 2006, su boxofficemojo.com. URL consultato il 12 febbraio 2021.
  5. 2006 Worldwide Box Office, su boxofficemojo.com. URL consultato il 12 febbraio 2021.
  6. (EN) Cars - Motori ruggenti, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC. URL consultato il 4 settembre 2017.
  7. (EN) 5th Annual VES Awards, su visualeffectssociety.com. URL consultato il 20 settembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2013).
  8. Walt Disney Pictures Offers 10 Releases by 2012, su canmag.com, CanMag, 8 aprile 2008. URL consultato il 3 aprile 2014.

Altri progetti



Collegamenti esterni


Portale Animazione
Portale Cinema
Portale Disney

На других языках


[de] Cars (Film)

Cars ist ein Animationsfilm von Pixar aus dem Jahre 2006. Es ist der erste Film, an dem Regisseur John Lasseter seit Toy Story 2 (1999) wieder als Regisseur und nicht nur als Produzent mitgearbeitet hat. Offizieller Kinostart in Deutschland war der 7. September 2006.

[en] Cars (film)

Cars is a 2006 American computer-animated sports comedy film produced by Pixar Animation Studios and released by Walt Disney Pictures. The film was directed by John Lasseter from a screenplay by Dan Fogelman, Lasseter, Joe Ranft, Kiel Murray, Phil Lorin, and Jorgen Klubien and a story by Lasseter, Ranft, and Klubien, and was the final film independently produced by Pixar after its purchase by Disney in January 2006. Set in a world populated entirely by anthropomorphic talking cars and other vehicles, it follows on a hotshot rookie race car who, on the way to the biggest race of his life, gets stranded in a run down town and learns a thing or two about friendship, family, and the things in life that are truly worth waiting for.

[es] Cars

Cars (titulada Cars: Una aventura sobre ruedas en Hispanoamérica) es una película de animación por computadora de 2006, producida por Pixar Animation Studios y lanzada por Walt Disney Studios Motion Pictures. Dirigida y coescrita por John Lasseter, es la última película producida por Pixar antes de ser comprada por Disney. Ambientada en un mundo poblado enteramente por automóviles y otros vehículos, la película cuenta con las voces de Owen Wilson, Paul Newman, Larry the Cable Guy, Bonnie Hunt, Tony Shalhoub, Cheech Marin, Michael Wallis, George Carlin, Jenifer Lewis, Michael Keaton y John Ratzenberger. La película fue acompañada por el cortometraje One Man Band para su proyección en salas de cine.
- [it] Cars - Motori ruggenti

[ru] Тачки

«Тачки» (англ. Cars) — американская полнометражная анимационная комедия 2006 года режиссёра Джона Лассетера, поставленная на студии Pixar. Фильм был посвящён сорежиссёру Джо Рэнфту, который погиб на 45-м году жизни в автомобильной аварии 16 августа 2005 года. Мультфильм вышел на экраны спустя 10 месяцев после гибели аниматора.



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