Sposò Oineo e sette giorni dopo il parto[2] le fu predetto dalle Moire che il figlio Meleagro sarebbe morto quando il ciocco di legno che stava bruciando nel focolare si fosse consumato[5] e così, per salvaguardare la vita del figlio, Altea prese il ciocco dal fuoco e lo depositò in una cassa[2].
Meleagro, divenuto grande organizzò la caccia al cinghiale calidonio ed una volta uccisa la bestia ne regalò la pelle ad Atalanta ma, a causa di questo gesto, entrò in contrasto con i figli di Testio (i suoi zii Tosseo e Plesippo[6], o Ideo, Linceo e Plessippo[7]) e li uccise[2].
Così, alla notizia dell'assassinio dei suoi fratelli, Altea gettò nel fuoco il ceppo che aveva conservato e lo lasciò bruciare e quando si fu esaurito Meleagro morì immediatamente[2][6].
Solo a quel punto Altea si rese conto del gesto compiuto e lacerata dal rimorso si tolse la vita[2][6].
Opere ispirate
Il figlio. Testo teatrale di Maura Del Serra ispirato al mito di Altea, in "Oggi e domani", 10, 1992, pp.79–88 (Premio internazionale "Flaiano" 1992)
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