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Andromeda (in greco antico: Ἀνδρομέδα, Androméda o Ἀνδρομέδη, Andromédē) è una figura della mitologia greca, figlia di Cefeo e di Cassiopea[1], sovrani d'Etiopia.

Andromeda
Andromeda incatenata, dipinto di Gustave Doré
SessoFemmina

Il mito


Le disgrazie di Andromeda cominciarono il giorno in cui sua madre sostenne di essere più bella delle Nereidi,[2] un gruppo di ninfe marine particolarmente seducenti. Queste, offese, decisero che la vanità di Cassiopea aveva decisamente superato i limiti e chiesero a Poseidone, il dio del mare, di punirla. Per punizione, Poseidone mandò un mostro terribile (alcuni dicono anche un'inondazione) a razziare le coste del territorio del re Cefeo. Sbigottito per le devastazioni, con i sudditi che reclamavano una sua reazione, l'assediato Cefeo si rivolse all'Oracolo di Ammone per trovare una via d'uscita. Gli fu detto che per quietare il mostro doveva sacrificare la sua figlia vergine: Andromeda.

Ecco che allora l'innocente Andromeda fu incatenata a una costa rocciosa per espiare le colpe della madre, che dalla riva guardava in preda al rimorso. Mentre Andromeda se ne stava incatenata alla rupe battuta dalle onde, pallida di terrore e in lacrime per la fine imminente, l'eroe Perseo, fresco dell'impresa della decapitazione della Gorgone Medusa, capitò da quelle parti. Il suo cuore fu rapito alla vista di quella fragile bellezza in preda all'angoscia.

Il poeta latino Ovidio nel suo libro Metamorphoses ci dice che Perseo in un primo momento scambiò Andromeda per una statua di marmo. Ma il vento che le scompigliava i capelli e le calde lacrime che le scorrevano sulle guance gli rivelarono la sua natura umana. Perseo le chiese come si chiamasse e perché fosse incatenata lì. Andromeda, completamente diversa dalla sua vanitosa madre, in un primo momento, per timidezza, neanche gli rispose; anche se l'attendeva una morte orribile fra le fauci bavose di un mostro, avrebbe preferito, per modestia, nascondere il viso tra le mani se non le avesse avute incatenate a quella roccia.

Perseo continuò a interrogarla. Alla fine, per timore che il suo silenzio potesse essere interpretato come ammissione di colpevolezza, gli raccontò la sua storia, che interruppe improvvisamente, lanciando un urlo di terrore alla vista del mostro che, avanzando fra le onde, muoveva verso di lei. Prima di entrare in azione, Perseo chiese ai genitori di Andromeda la mano della fanciulla, poi si lanciò contro il mostro, lo uccise con la sua spada, liberò l'estasiata Andromeda e ne fece la sua sposa. Anni dopo Andromeda gli diede sei figli, compreso Perse, progenitore dei Persiani, e Gorgofone, madre di Tindaro e Icario, entrambi re di Sparta.


Influenza culturale


L'episodio della liberazione di Andromeda sarebbe avvenuto a Ioppe (odierna Giaffa). Flavio Giuseppe racconta nel libro terzo della Guerra Giudaica che ai suoi tempi si mostravano ancora le catene, rimaste sulle rupi marine, dove la fanciulla era legata.

Nonostante le origini etiopiche, Andromeda è stata immortalata nelle opere pittoriche post-classiche perlopiù con la pelle bianca.


Pittura



Letteratura



Astronomia



Musica



Albero genealogico di Andromeda


Zeus
Danae
Perseo
Andromeda
Perse
Alceo
Hipponome
Elettrione
Anasso
Stenelo
Nicippe
Mestore
Anaxo
Anfitrione
Alcmena
Zeus
Licimnio
Euristeo
Ificle
Megara
Eracle
Deianira
Ebe
Iolao
Tre figli
Illo
Macaria
Altri

Note


  1. (EN) Apollodoro, Biblioteca II, 4.3, su theoi.com. URL consultato il 10 maggio 2019.
  2. Secondo un'altra versione del mito, Cassiopea aveva invece affermato che era sua figlia Andromeda ad essere più bella delle Nereidi.

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- [it] Andromeda (mitologia)

[ru] Андромеда (мифология)

Андроме́да (др.-греч. Ἀνδρομέδη) — в греческой мифологии[2][3] дочь эфиопского царя Кефея и Кассиопеи.[4]



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