L'ispettore Ginko è un personaggio del fumetto Diabolik creato dalle sorelle Giussani. È lo storico avversario del protagonista della serie.[1][2]
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Questa voce o sezione su un'opera di fantasia tratta elementi di un mondo immaginario senza adeguati riferimenti al mondo reale.
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Ginko | |
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Nome orig. | Ispettore Ginko |
Lingua orig. | Italiano |
Autori |
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Editore | Astorina |
1ª app. | 1º novembre 1962 |
1ª app. in | Diabolik n. 1 (Il re del terrore) |
Interpretato da |
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Voci italiane |
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Sesso | Maschio |
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Nella storia fuori serie, "Ginko: prima di Diabolik", scritta da Sandrone Dazieri, Tito Faraci e Mario Gomboli e disegnata da Giuseppe Palumbo, viene narrata la vita del personaggio prima di conoscere Diabolik, quindi prima dell'avvio della serie a fumetti regolare.[3]
Ginko cambiò il proprio nome dopo che suo padre, un giudice corrotto, fu arrestato. Il suo nome originario non è stato mai rivelato. Si trasferì a Chateauroque, una cittadina nello stato di Clerville, e divenne un agente di polizia, vessato dalle prepotenze dei colleghi, dei superiori e dalle lamentele della sua fidanzata, Annalisa, che lo riteneva più legato al suo mestiere che alla loro storia.
Durante una mostra di gioielli, nella quale venne esposto il Cuore di Demone, un rubino di inestimabile valore, Ginko e il suo migliore ed unico amico Mercier scoprirono un tombino nel parco. Ginko, ritenendo che potesse servire da via di fuga per eventuali ladri, decise di esplorarlo e Mercier, seppur riluttante, lo seguì. I due si trovarono di fronte a una coppia di ladri. Nello scontro che seguì Mercier si fece male e Ginko lo soccorse, dando però così modo ai ladri di fuggire.
In seguito all'accaduto, dopo un giorno costellato di rimproveri e soperchierie, Ginko scoprì nel proprio appartamento Guglielmo Polè, ex ispettore mandato in pensione, ma che continuò poi ad indagare in via assolutamente non ufficiale. Polè mostrò a Ginko due suoi colleghi malmenare uno spacciatore per scucirgli una forte percentuale sul ricavato. Ciò convinse Ginko a seguire Polè nella sua crociata personale contro la corruzione. Da quel giorno la vita di Ginko si sdoppiò: di giorno si occupava di correggere i rapporti che i suoi colleghi gli affibbiavano, di notte veniva addestrato da Polè in attività che ben presto gli sarebbero tornate molto utili, come l'abilità di scassinare le casseforti.
Come prima missione, Ginko recuperò dall'archivio un rapporto sull'omicidio di una donna: la stessa che, tempo prima, aveva accusato pubblicamente il barone Pascal, potentissima eminenza grigia di Chateauroque, di essere un assassino. Polè presentò a Ginko Sergio Fontaine, suo alleato, che parlò al futuro ispettore di un laser e dei suoi sospetti circa Pascal, che, secondo lui, stava per vendere i progetti dell'arma ad altre nazioni. Ginko, quindi, riuscì ad introdursi nella casa di Pascal durante una festa dove scoprì che Annalisa lo aveva tradito con Josiet, suo rivale e maggior oppressore al distretto. Introdottosi nell'ufficio di Pascal, scoprì però che i progetti relativi al laser erano scomparsi e come se non fosse stato abbastanza, il volto di Ginko fu fotografato dal sistema antifurto, così da mettere il suo superiore e Josiet, suo fedele leccapiedi, sulle sue tracce. Ginko fuggì, ammazzando anche un poliziotto nella fuga, diventando un ricercato. Per non coinvolgere Polè cercò asilo da Mercier, che invece lo denunciò a Josiet che, a sua volta, lo uccise; Ginko però ricambiò e lo uccise, vendicando l'amico che lo aveva denunciato solo per evitare che fosse ucciso brutalmente.
Ginko scoprì che il vero piano di Fontaine non era quello di aiutare Polè ma di soffiare a Pascal l'affare con la potenza straniera. Dopo averlo soggiogato, lui e Polè mandarono a monte il traffico tra Pascal e gli acquirenti: nella sparatoria Polè venne ferito ma sopravvisse. Ginko fu promosso e chiese di essere trasferito a Clerville; prima di andare via, visitò l'amico Polè, che gli regalò la sua auto, la Citroen DS "Squalo", che l'ispettore userà fino alle storie datate 1988. Nello stesso giorno Annalisa lo lasciò, non prima di averlo schiaffeggiato.
Solo dopo molti anni Ginko scoprirà che l'autore del furto dei progetti del laser alla villa di Pascal fu proprio Diabolik. Le loro strade si erano incrociate prima ancora che i due avversari si fronteggiassero per la prima volta, in Oriente.
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Si presenta come l'antitesi del protagonista e, anche se destinato a essere sconfitto in ogni episodio, non risulta perdente in quanto il suo avversario riesce a vincere solo perché, diversamente da lui, ha la disponibilità di avanzati mezzi tecnologici e maschere che ne celano perfettamente le fattezze e, soprattutto, a differenza di Ginko, non ha leggi e regolamenti che lo limitino. Ginko è un poliziotto integerrimo con una forza di volontà notevole tanto da non rinunciare mai, nonostante le innumerevoli sconfitte, non si ritira mai dalla sua lotta contro Diabolik. Nell'episodio Il grande ricatto (1964), incontra la duchessa Altea di Vallenberg, della quale si innamora contraccambiato, divenendo poi fidanzati senza però mai sposarsi perché Ginko è ossessionato dalla sua lotta contro Diabolik per potersi dedicare completamente all'amore per Altea e, inoltre, non vuole coinvolgerla nelle proprie imprese perché è convinto, erroneamente, che lei non sarebbe in grado di accettare la sua vita.[4]
Il Ginko degli inizi fu ispirato da Sherlock Holmes, sia fisicamente che psicologicamente. Oltre ad essere un genio della deduzione, risolutore dei più intricati casi di cronaca nera (come si legge in una vignetta del primo numero), appariva come un uomo di circa quarant'anni alto, emaciato, dal naso dritto e fumatore di pipa: caratteristiche, queste, che erano appartenute al celeberrimo investigatore di Baker Street.[senza fonte]
La cravatta a strisce rosse e nere diagonali di Ginko, che mai abbandonerà nel corso degli anni, è un omaggio fatto da Angela Giussani al marito Gino Sansoni, appassionato tifoso del Milan. Lo stesso nome Ginko deriva proprio da quello dell'editore Sansoni, scelto sempre da Angela per omaggiare suo marito, con l'aggiunta della lettera K che caratterizza anche gli altri protagonisti della serie.[5]
Come altri personaggi dei fumetti, la figura dell'ispettore Ginko è stata usata anche nell'ambito della comunicazione sociale.
Il personaggio compare anche nella serie animata Diabolik.
Ginko è il nome del personaggio principale della serie anime Mushishi
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Il personaggio ha avuto diverse incarnazioni cinematografiche.
Il personaggio compare anche nel videogioco Diabolik: The Original Sin, del 2007.
Altri progetti
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