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Giuditta è un personaggio biblico, eroina del popolo ebraico. Il suo nome deriva dall'ebraico (יְהוּדִית "lodata" o "ebrea", Yəhudit), ed è la forma femminile del nome Giuda.

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Giuditta (disambigua).
Sebald Beham, Giuditta con la testa di Oloferne (1547)
Sebald Beham, Giuditta con la testa di Oloferne (1547)

Le imprese di Giuditta sono narrate nel libro omonimo che fa parte dei testi deuterocanonici, ovvero esclusi dal canone della Religione Ebraica (e pertanto considerati apocrifi dalle Chiese Protestanti), ma accettati come canonici dalla Chiesa Cattolica e quella Ortodossa.

Dante Alighieri la cita nelle anime beate del XXXII Canto del Paradiso, insieme a Sara ed a Rebecca:

«Ne l’ordine che fanno i terzi sedi,
siede Rachel di sotto da costei
con Bëatrice, sì come tu vedi.

Sarra e Rebecca, Iudìt e colei
che fu bisava al cantor che per doglia
del fallo disse ’Miserere mei’.[1]»


Racconto biblico


Lo stesso argomento in dettaglio: Libro di Giuditta.

Il libro dice che Giuditta liberò la città di Betulia assediata dagli Assiri del re Nabucodonosor. Della sua bellezza si invaghì Oloferne, loro generale, il quale la trattenne con sé al banchetto; vistolo ubriaco, Giuditta gli tagliò la testa con la sua stessa spada e poi ritornò nella città. Gli Assiri, trovato morto il loro condottiero, furono presi dal panico e facilmente messi in fuga dai Giudei.

La storicità di tale personaggio biblico è molto dubbia, così come è errata la descrizione storica degli eventi data dallo stesso Libro di Giuditta che - secondo gli esegeti della École biblique et archéologique française (i curatori della Bibbia di Gerusalemme), concordemente ad altri studiosi cristiani[2] - è caratterizzato da "un'indifferenza totale nei confronti della storia e della geografia".[3] Ad esempio, Oloferne è un nome di origine persiana[Nota 1] e Nabucodonosor, che viene detto regnasse a Ninive sugli Assiri[4], in realtà regnò tra il 605-562 a.C. sui Babilonesi e al suo tempo Ninive era già stata distrutta (nel 612 a.C.) da suo padre Nabopolassar; inoltre, il ritorno dall'Esilio babilonese[5] - che avverrà solo sotto Ciro il Grande nel 538 a.C. - viene descritto come già accaduto[Nota 2]. Anche la città di Betulia - al centro della narrazione - nonostante le precisazioni topografiche e benché sia presentata come città in posizione strategica per il controllo dell'accesso verso la Giudea risulta inesistente[Nota 3] e il tragitto compiuto dall'esercito di Oloferne è una "«sfida» alla geografia" della regione, che era evidentemente sconosciuta all'autore del resoconto.[6]


Nell'arte


Lo stesso argomento in dettaglio: Giuditta e Oloferne (arte).
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Dipinti su Giuditta

Il personaggio di Giuditta è ricorrente nell'iconografia dal Medioevo in poi, come eroina femminile che trionfa sulla prepotenza dell'invasore usando la seduzione e la violenza.


In Italia



Francia, Fiandre, Germania e Paesi Bassi



Note


  1. Osservano gli esegeti dell'interconfessionale Bibbia TOB come "il generale che comanda le truppe di invasione, Oloferne, e il suo eunuco Bagoa portano dei nomi persiani riferiti in testi extrabiblici che narrano una campagna di Artaserse III (359-338)". (Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, pp. 1846-1847, ISBN 88-01-10612-2.).
  2. Anche gli esegeti dell'interconfessionale Bibbia TOB rilevano che "la narrazione presenta parecchie difficoltà storiche. Nabucodonosor, re di Babilonia secondo la storia, appare nel nostro libro come re di Ninive, città che era stata vinta nel 612 dagli eserciti coalizzati di suo padre, Nabopolassar, e dei Medi. Secondo libro di Giuditta, lui, il vincitore e il distruttore di Gerusalemme, lancia le proprie forze in una spedizione in cui queste vengono messe in rotta e massacrate dagli Israeliti che solo da poco sono ritornati dalla prigionia (Gdt4,3; 5,19), mentre, secondo la storia, è proprio Nabucodonosor colui che ha deportato gli abitanti di Gerusalemme". (Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, pp. 1846-1847, ISBN 88-01-10612-2.).
  3. Anche gli studiosi della Bibbia Edizioni Paoline, concordemente a quelli della Bibbia TOB e del "Nuovo Grande Commentario Biblico", confermano che "i luoghi attraversati dall'esercito di Oloferne in marcia verso l’Occidente e la stessa località di Betulia, epicentro dell’azione militare, sono immaginari" (La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, p. 614, ISBN 88-215-1068-9. Cfr anche: Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, p. 1846, ISBN 88-01-10612-2; Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 749, ISBN 88-399-0054-3.).

Riferimenti


  1. Dante Alighieri, Divina Commedia, Paradiso, canto XXXII, v. 7-12.
  2. Cfr ad esempio gli studiosi dell'interconfessionale Bibbia TOB, del cattolico "Nuovo Grande Commentario Biblico", della Bibbia Edizioni Paoline (Bibbia TOB, Elle Di Ci Leumann, 1997, pp. 1846-1847, ISBN 88-01-10612-2; Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, pp. 746-749, ISBN 88-399-0054-3; La Bibbia, Edizioni Paoline, 1991, pp. 614-615, 617-618, ISBN 88-215-1068-9.).
  3. Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, pp. 919-923, ISBN 978-88-10-82031-5.
  4. Giudit1,1, su laparola.net..
  5. Giudit4,1-3; 5,19, su laparola.net..
  6. Bibbia di Gerusalemme, EDB, 2011, pp. 919-923, 947, 950-951, ISBN 978-88-10-82031-5.

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[fr] Judith (Livre de Judith)

Judith est un personnage biblique, héroïne du peuple juif. Son nom dérive de l'hébreu (יְהוּדִית "loué" ou "juif", Yəhudit), et est la forme féminine du nom de Judas.
- [it] Giuditta

[ru] Юдифь

Юди́фь, или Иуди́фь (ивр. ‏יהודית‏‎ [Йехуди́т] — «иудейка»[1]; женский вариант имени Иуда) — персонаж ветхозаветной неканонической или второканонической книги Юдифи, еврейская вдова, спасшая свой родной город от нашествия ассирийцев.



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