Nella mitologia greca Irie era la madre di Cicno. Quest'ultimo per dispetto a Fíllio che lo amava e lo corteggiava, ma non voleva donargli un toro, si getta da una rupe e viene trasformato in cigno; la madre credendolo morto si strugge e diventa un lago della Beozia[1].
Il mito e la fonte principale della storia è narrata da Ovidio nelle Metamorfosi[2]:
(LA)
«Inde lacus Hyries videt et Cycneïa Tempe, |
(IT)
«Vide quindi il lago di Irie e la vallata di Cicno,dove improvvisamente venne ad abitare un cigno: lì infatti un certo Fíllio, per accontentare Cicno, capriccioso fanciullo, aveva ammaestrato degli uccelli e un feroce leone e glieli aveva regalati; e pregato di domare anche un toro, lo aveva domato, ma poi, adirato al veder disprezzato tante volte il suo amore, si rifiutò di darglielo. |
(Ovidio, Le metamorfosi (VII, 371-381)) |
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