Nella mitologia greca Mnesteo è un eroe troiano compagno di Enea.
Mnesteo | |
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Saga | Eneide |
Nome orig. | Mnestheus |
1ª app. in | Eneide di Virgilio |
Sesso | maschio |
Professione | luogotenente di Enea |
Durante i giochi indetti da Enea in onore del padre morto nel libro V dell'Eneide, Mnesteo ottiene il secondo posto alla gara nautica e il terzo a quella di tiro con l'arco.
Detiene poi, insieme a Sergesto e a Seresto, il comando del campo troiano durante l'assenza di Enea, recatosi ad incontrare Evandro. E lo stesso, quando Turno durante una battaglia riesce a penetrare nel campo dei Troiani da solo, incita i compagni in panico a circondarlo. Turno per salvarsi è costretto a tuffarsi nel Tevere.
Sul finire della guerra, Mnesteo ferisce gravemente il rutulo Arcezio.
Virgilio fa risalire a Mnesteo l'origine della gens romana dei Memmii.
Il nome deriva dal verbo μιμνήσκω, che significa ricordarsi.[1]
È riconducibile a Μνῆσος, un'interpretazione dell'antroponimo miceneo ma-na-so.
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