Nitteo (in greco antico Nυκτεύς Nyktèus) è un personaggio della mitologia greca ed il suo nome deriva da νύξ che significa notte.
Nitteo | |
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Nome orig. | Nυκτεύς |
Sesso | maschio |
Luogo di nascita | Eubea |
Professione | reggente di Tebe |
Era figlio della ninfa Clonia del contadino Ireo (a sua volta figlio di Poseidone e della pleiade Alcione[1][2]).
Originario dell'Eubea, dovette abbandonarla dopo aver ucciso Flegias (il figlio del dio Ares), per poi rifugiarsi a Tebe, città in cui ottenne il trono.
Fratello di Lico, Nitteo fu re di Tebe, sposo di Polisso e padre di Antiope[3] e Nittimene, quest'ultima venne tramutata in civetta dalla dea Atena[4] per evitare che intrattenesse una relazione incestuosa con il padre, innamorato di lei[5].
Antiope invece venne sedotta nella notte da Zeus e scoperta la gravidanza scappò a Sicione e si sposò con il re della città Epopeo.
Nitteo alla notizia del matrimonio si uccise per la disperazione, lasciando il compito al fratello di andare a riprendere la figlia e vendicare la sua morte. Lico così catturò Antiope, abbandonò sul monte Citerone i figli della nipote nati dal rapporto con Zeus, Anfione e Zeto ed uccise Epopeo[6][7].
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Predecessore | Re di Tebe nella mitologia greca | Successore |
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Polidoro | (reggente di Labdaco) | Lico (reggente di Labdaco) |