Addio giovinezza! è un film del 1940 diretto da Ferdinando Maria Poggioli.
Addio giovinezza! | |
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Lingua originale | italiano |
Paese di produzione | Italia |
Anno | 1940 |
Durata | 88 min |
Dati tecnici | B/N |
Genere | commedia |
Regia | Ferdinando Maria Poggioli |
Soggetto | Commedia omonima di Sandro Camasio, Nino Oxilia |
Sceneggiatura | Salvator Gotta, Ferdinando Maria Poggioli e, non accreditato, Giacomo De Benedetti |
Produttore | Giacomo Giannuzzi |
Casa di produzione | SAFIC (Soc. An. Finanziamento Industrie Cinematografiche), ICI (Industrie Cinematografiche Italiane) |
Distribuzione in italiano | ICI |
Fotografia | Carlo Montuori |
Montaggio | F. M. Poggioli |
Musiche | Giuseppe Blanc (musiche dell'epoca 1906-1911 adattate da Salvatore Allegra; edizioni musicali Carisch) |
Scenografia | Gastone Medin |
Costumi | Gino Carlo Sensani |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Si tratta dell'adattamento cinematografico di un'operetta.
Nella Torino universitaria del 1910 sono narrate le avventure di un gruppo di studenti, tra amori, esami e tesi di laurea. Mario è uno di questi, e conosce Dorina, una sartina figlia della donna da cui affitta la camera in cui abita. L'amore dei due giovani dura due anni, finché un giorno Mario, mentre salva un anziano caduto nel Po viene notato da una signora, Elena, che lo corteggia; il ragazzo cede, ma viene scoperto da Dorina (nonostante i tentativi dei suoi amici Ernesto, Giovanni ma soprattutto Leone di coprirlo), e così la storia tra i due si interrompe. I ragazzi s'incontreranno nuovamente il giorno della laurea di Mario.
Girato negli stabilimenti di Cinecittà e a Torino per gli esterni, il film esce nelle sale il 24 dicembre 1940[1].
Tratta dall'omonima commedia teatrale, goliardica e studentesca, di Sandro Camasio e Nino Oxilia del 1911, questa è la quarta e ultima versione cinematografica dopo quelle del 1913, del 1918 e del 1927.
La realizzazione dei manifesti del film, per l'Italia, fu affidata al pittore cartellonista Anselmo Ballester.
Aldo Franci in Illustrazione Italiana del 2 febbraio 1941:«[...] Maria Denis è uscita da Addio giovinezza! attrice compiuta e armatissima, di sì limpida grazia, di sì mutevole bravura che non so chi le possa stare a paro oggi in Italia. [...] Tuttavia, con tanti meriti di regia e d'interpretazione (che poi fanno tutt'uno) il film, romantica vicenda di un'epoca felice e un tantino spensierata ma comunque memorabile, non ha trovato, ripeto, l'accoglienza che immaginavano i nostalgici e i sentimentali [...]»[2].
Dalle pagine del Corriere della Sera: «Il complesso della pellicola è felicemente riuscito, l'opera che onora la nostra cinematografia ha la gentilezza e il profumo del lavoro originario. [...] Interpretazione eccellentissima di Maria Denis [...]: il film sarà ricordato anche per la sincerità e l'immediatezza della sua recitazione»[3].
Giuseppe Isani in Cinema del 25 gennaio 1941:«Lasciate che per una volta che questa benedetta parola "bravo" tanto semplice e tanto sfruttata noi la rivolgiamo di cuore a F. M. Poggioli e a quanti con lui, indistintamente, hanno lavorato e contribuito alla realizzazione di questa nuova Addio giovinezza, che torna con un così indovinato sapore e nei suoi autentici panni dopo tanto illustre passato. [...]»[4].
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