Amore e guerra (Love and Death) è un film del 1975 scritto, diretto e interpretato da Woody Allen.
Amore e guerra | |
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Titolo originale | Love and Death |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1975 |
Durata | 85 min |
Rapporto | 1,85:1 |
Genere | commedia, guerra |
Regia | Woody Allen |
Soggetto | Woody Allen |
Sceneggiatura | Woody Allen |
Produttore | Charles H. Joffe |
Produttore esecutivo | Martin Poll |
Casa di produzione | Jack Rollins & Charles H. Joffe Productions |
Distribuzione in italiano | United Artists |
Fotografia | Ghislain Cloquet |
Montaggio | Ralph Rosenblum |
Effetti speciali | Kit West |
Scenografia | Willy Holt |
Costumi | Gladys de Segonzac |
Trucco | Marie-Madeleine Paris, Anatole Paris |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Ambientato nella Russia del XIX secolo, è ironicamente tratto dal romanzo Guerra e pace di Lev Tolstoj, anche se non mancano i clins d'œil a Fëdor Dostoevskij.
Il film è stato girato in Francia e in Ungheria; dopo questo film Allen non ha più realizzato per i successivi vent'anni pellicole fuori dell'America fino a Tutti dicono I Love You, del 1996.
Russia, inizio del XIX secolo. Boris Grushenko è un giovane un po' particolare; i suoi due fratelli, Ivan e Mikhail, sono forti e spavaldi, mentre lui è goffo, codardo, intellettuale, e vorrebbe scrivere poesie. Boris è innamorato di sua cugina Sonja, bellissima e intelligente, con la quale ha complesse discussioni filosofiche. Sonja confida a Boris di essere innamorata di suo fratello Ivan, ma quest'ultimo decide di sposarsi con un'altra donna. Sonja allora, per ripicca, concede la sua mano a uno squallido e noioso commerciante d'aringhe.
Un giorno giunge la notizia dell'invasione dell'Austria da parte di Napoleone e Boris, riluttante al combattimento, viene forzato ad arruolarsi nell'esercito dello zar. Finito l'addestramento, appena prima di partire per il fronte, Boris reincontra Sonja, la quale gli racconta che il suo matrimonio è infelice e che ha innumerevoli amanti. Boris va in battaglia e per puro caso diventa un eroe di guerra. Poi ha una relazione con la bellissima contessa Aleksandrovna, e per questo viene sfidato in duello dall'amante di lei, un abilissimo tiratore. Boris allora confessa il suo amore a Sonja, il cui marito nel frattempo è morto, e le chiede di sposarlo se sopravviverà al duello. Sonja accetta, essendo certa che egli non sopravviverà alla sfida.
Invece Boris sopravvive e i due si sposano; inizialmente Sonja è freddissima con lui ma col tempo si innamora, e proprio quando i due iniziano a essere felici insieme, Napoleone conquista la Russia. Sonja decide di assassinare Napoleone e i due prendono il posto di don Francisco, un diplomatico spagnolo, e di sua sorella e si fanno ricevere dall'imperatore. Sonja seduce Napoleone e lo porta in camera sua dove Boris dovrebbe inciderlo, ma quest'ultimo cade preda di dilemmi morali e non ha il coraggio di agire. Per via di intrighi di palazzo quello era in realtà solo un sosia dell'imperatore, che viene assassinato per sbaglio da un francese, intento a togliere la vita proprio a don Francisco. La colpa viene fatta cadere su Boris che viene arrestato, mentre Sonja riesce a fuggire. Mentre è in cella, Boris, condannato a morte, riceve la visita di un angelo che gli preannuncia che non verrà giustiziato poiché sarà graziato dall'imperatore. Ma le cose non vanno così e Boris, che affronta il plotone d'esecuzione con disinvoltura essendo certo che arriverà per lui la grazia, viene di fatto fucilato. A Boris non resta che salutare Sonja, fare un ultimo malinconico monologo e allontanarsi danzando con la morte.
Rispetto ai film precedenti, Woody Allen in questo caso privilegia una comicità più verbale e meno fisica, abbandonando quasi del tutto le caratteristiche slapstick dei primi film, soprattutto del precedente Il dormiglione: «Da un film in cui il linguaggio del corpo assumeva un grande spazio si passa a un cinema di parola in cui il filo delle lame è acuminato come quello delle battute»[1]. Il film è così tutto basato su dialoghi molto brillanti, con un gran numero di battute, e su continue parodie e riferimenti alla cultura russa ed europea in generale. Le musiche infatti sono del compositore russo Sergei Prokofiev, e ci sono riferimenti al cinema di Ėjzenštejn e di Bergman e alla letteratura di Dostoevskij e di Tolstoj.
Da questo film ha inizio l'allontanamento di Allen dall'umorismo puro, in direzione di commedie più sofisticate e complesse e, a tratti, drammatiche. Tra le varie battute emerge infatti l'inquietudine esistenziale di Allen, specialmente riguardo alla paura della morte (evocata per tutta la durata del film a partire dal titolo originale), il rapporto con le donne e con la società. «La citazione, la parodia, il nonsense, la contaminazione dei generi, sono ormai funzioni di un discorso più complesso sui fondamenti della vita»[2]. Molte delle situazioni del film si basano su contrapposizioni di elementi opposti come codardia/eroismo, matrimonio/sessualità, restaurazione/rivoluzione, pubblico/privato[1][2].
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