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Amore tossico è un film del 1983 diretto da Claudio Caligari. Tema centrale della pellicola è la dipendenza dall'eroina che afflisse molti giovani negli anni ottanta. Particolarità del film è quella di avere come attori protagonisti persone realmente eroinomani o che comunque avevano avuto un passato di tossicodipendenza.

Amore tossico
I ragazzi sulla spiaggia di Ostia
Paese di produzioneItalia
Anno1983
Durata84 min
Generedrammatico
RegiaClaudio Caligari
SoggettoGuido Blumir, Claudio Caligari
SceneggiaturaGuido Blumir, Claudio Caligari
ProduttoreGiorgio Nocella
Casa di produzioneIter International
Distribuzione in italianoCG Entertainment
FotografiaDario Di Palma
MontaggioEnzo Meniconi
MusicheDetto Mariano
ScenografiaLia Morandini, Maurizio Santarelli
CostumiLia Morandini
Interpreti e personaggi
  • Cesare Ferretti: Cesare
  • Michela Mioni: Michela
  • Enzo Di Benedetto: Enzo
  • Roberto Stani: Roberto detto "Ciopper"
  • Loredana Ferrara: Loredana
  • Gianni Schettini: "Er Donna"
  • Mario Afeltra: Mariuccio
  • Silvia Starita: psicologa
  • Clara Memoria: Teresa
  • Dario Trombetta: protettore
  • Massimo Maggini: Massimo
  • Mario Caiazzi: amico di Capellone
  • Faliero Ballarin: Capellone
  • Maria Galleoni: madre di Mariuccio
  • Patrizia Vicinelli: Patrizia
  • Erminio Bianchi Fasani: uomo picchiato in automobile

Trama


Un gruppo di tossicodipendenti romani, tra cui Cesare, Enzo, Roberto detto Ciopper, Massimo, Capellone, Michela, Loredana, Debora e Teresa, trascorre la propria drammatica routine tra la spiaggia di Ostia e Roma (nel quartiere Centocelle) attraverso il consumo degli stupefacenti, i piccoli litigi, le rapine e i furti commessi per procurarsi la dose quotidiana (e i relativi guai con la polizia e la giustizia) uniti alla fioca speranza di poter cambiare vita e di disintossicarsi. La loro vita prosegue ripetitiva, senza un futuro apparente o un evento che possa porre termine, nel bene o nel male, alla loro drammatica situazione.


Produzione


Come da tradizione neorealista, il cast è composto da attori non professionisti, di cui i componenti principali erano stati o erano allora tossicodipendenti. Questa situazione ha creato diversi problemi logistici riguardo alla reperibilità degli interpreti, visto che molti di loro durante la notte venivano arrestati per reati derivanti dalla loro situazione, e alle interpretazioni in sé, dato che talvolta venivano colti da improvvise crisi di astinenza proprio durante le riprese. Nelle ultime scene, ad esempio, la parte di Loredana viene interpretata da un'attrice diversa, come spiega lo stesso Caligari in un'intervista. La maggior parte dei personaggi del film hanno lo stesso nome degli attori che li interpretano, per avere maggiore spontaneità e naturalezza da parte degli interpreti.

Per le scene raffiguranti l'assunzione per via endovenosa delle sostanze, venivano usate o dell'acqua distillata (per simulare l'eroina bianca, come ad esempio nella scena dell'iniezione sul collo) o un farmaco epatoprotettore che aveva effetti benefici e depurativi sul sangue (per simulare il brown sugar), ma che ha causato anche alcune difficoltà interpretative. Per la scena dell'iniezione sul collo di Loredana fu usato un grosso specchio fuori campo, poiché lo specchietto che si vede nella scena è a favore di cinepresa e quindi non realmente utilizzabile dall'interprete.

Le inquadrature ravvicinate degli occhi subito dopo le iniezioni di eroina sono una citazione del film L'uomo dal braccio d'oro (di Otto Preminger, 1955) nel quale si trovano sequenze identiche con protagonista un tossicomane che cerca di recuperare la sua vita, Frankie Machine, interpretato da Frank Sinatra. Lo sceneggiatore Guido Blumir è un sociologo considerato tra i massimi esperti italiani del problema degli stupefacenti, su cui ha scritto numerosi volumi. La scena della morte di Michela è stata girata davanti al monumento dedicato a Pier Paolo Pasolini, situato nel luogo in cui venne rinvenuto il cadavere del celebre regista, poeta e scrittore.

Il realismo di questo film è evidente anche nel linguaggio che è spesso volgare e molto diretto sfociando anche in termini blasfemi come nella scena della rapina o in quella del pestaggio dell'uomo sulla cabriolet.[1]


Cast



Distribuzione


Il film fu presentato al Festival di Venezia dal regista Marco Ferreri.


Citazioni in altre opere



Riconoscimenti



Note


  1. Un approfondito studio della lingua del film Amore tossico è stato condotto da Maurizio Trifone in Aspetti linguistici della marginalità nella periferia romana, Guerra, Perugia, 1993.
  2. Storia della pornografia esistenzialista, su terranullius.it. URL consultato il 2 gennaio 2020.
  3. Tutte le citazioni nascoste di "Strappare lungo i bordi", su roma.repubblica.it.

Voci correlate



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] Toxic Love

Toxic Love (Italian: Amore tossico) is a 1983 Italian drama film directed by Claudio Caligari. The film depicts a realistic and graphic portrayal of the heroin addiction that afflicted many young drifters in the eighties. The cast was entirely made of amateur actors, of whom most of them were or had been drug addicts.[1][2][3]
- [it] Amore tossico



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