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Così è la vita è un film italiano del 1998 diretto da Aldo, Giovanni e Giacomo e Massimo Venier.

Così è la vita
Aldo, Giovanni e Giacomo
Lingua originaleitaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1998
Durata108 min
Rapporto1,85:1
Generecommedia, avventura, drammatico, fantastico
RegiaAldo, Giovanni e Giacomo, Massimo Venier
SoggettoAldo, Giovanni e Giacomo, Massimo Venier, Gino e Michele, Giorgio Gherarducci e Graziano Ferrari
SceneggiaturaAldo, Giovanni e Giacomo, Massimo Venier, Gino e Michele, Giorgio Gherarducci e Graziano Ferrari
ProduttorePaolo Guerra
Produttore esecutivoValerio Bariletti e Umberto Massa
Casa di produzioneMedusa Film, A.Gi.Di e Kubla Khan, in collaborazione con Technicolor SA e Telepiù
Distribuzione in italianoMedusa Film
FotografiaGiovanni Fiore Coltellacci
MontaggioMarco Spoletini
Effetti specialiCarlo Alfano, Tiberio Angeloni e Franco Galiano
MusicheNegrita
ScenografiaEleonora Ponzoni
CostumiElisabetta Gabbioneta
Interpreti e personaggi
  • Aldo Baglio: Aldo
  • Giovanni Storti: Giovanni
  • Giacomo Poretti: Giacomo
  • Marina Massironi: Clara
  • Antonio Catania: agente Catanìa
  • Big Jimmy: Crapanzano
  • Elena Giusti: Elena, moglie di Giovanni
  • Augusto Zucchi: commissario Polizia
  • Carlina Torta: sorella di Giacomo
  • Francesco Pannofino: cognato di Giacomo
  • Saturno Brioschi: ragazzo con la maglietta di Che Guevara
  • Fabio Biaggi: nipote di Giacomo
  • Mohamed El Sayed: Sig. Faleta
  • Cesare Gallarini: Carmine
  • Fabrizio Amachree: Platone
  • Giovanni Cacioppo: uomo fermo in strada con l'auto guasta
  • Bobby Rhodes: sceriffo
  • Giorgio Centamore: cuneista della prigione
Doppiatori originali
  • Paolo Buglioni: sceriffo

Il film ha incassato 22522708 , risultando il maggior successo commerciale del trio dopo Chiedimi se sono felice, seguito da La leggenda di Al, John e Jack.[1]


Trama


Al, John e Jack
Al, John e Jack

Aldo Baglio, detto Bancomat, è detenuto nel carcere di San Vittore per contraffazione di carte di credito; Giacomo Poretti è un impacciato agente di polizia con velleità da scrittore[2] che vive insieme alla sorella, al cognato e al nipote, dai quali è continuamente bistrattato; Giovanni Storti è invece un bizzarro e sfortunato inventore di giocattoli sposato con Elena, donna tanto bella quanto fredda.

Una mattina Aldo deve essere scortato in tribunale dalla volante guidata da Giacomo e dal collega Antonio Catanìa, ma quest'ultimo abbandona Giacomo per recarsi ad un appuntamento con una donna, lasciandolo da solo (violando il regolamento della polizia, che impone che i detenuti devono essere trasportati da due agenti). Durante il viaggio, Giacomo non sa che strada percorrere per arrivare al tribunale e chiede ad Aldo di prendere lo stradario nel vano portaoggetti. Aprendolo, Aldo vi trova la pistola d'ordinanza del poliziotto, incautamente lasciata lì dentro, se ne appropria e prende Giacomo in ostaggio, costringendolo ad assecondare le sue richieste. Contemporaneamente, a Giovanni viene rubata l'auto e chiede aiuto proprio alla volante in cui ci sono Giacomo e Aldo, di cui diventa così il secondo ostaggio. Giacomo, durante il viaggio, attraverso un espediente, riesce ad avvertire il comando del sequestro via radio.

Aldo
Aldo

Il gruppo procede, ma viene presto raggiunto dagli elicotteri e dalle volanti della Polizia. Aldo costringe quindi i due a una fuga, al termine della quale riesce a seminare le volanti e gli elicotteri in un bosco, e una volta al sicuro ordina a Giacomo di uscire dal nascondiglio ma l'automobile precipita in uno strapiombo, prende fuoco. I passeggeri, comunque, riescono a uscirne appena in tempo. Costretti quindi a proseguire a piedi, passano la notte in un cimitero abbandonato. Il giorno dopo, incontrano una ragazza di nome Clara, di cui Aldo si innamora: le chiede così di uscire a cena e lei accetta. Diventati ormai tutti e tre amici, Aldo libera Giovanni e Giacomo e si fa aiutare a mettersi a posto in vista della serata, che procede a gonfie vele.

Giovanni
Giovanni

I tre ritornano quindi a Milano tramite autostop e, una volta arrivati, Aldo decide di tornare in carcere per saldare il suo debito con la giustizia, mentre Giovanni e Giacomo tornano alle rispettive vite. Arrivati a casa, tuttavia, scoprono con amarezza che i loro cari li hanno già dimenticati in quanto è stata diffusa la notizia che sono morti nell'incidente: Giovanni sorprende sua moglie a letto con Antonio Catanìa (che per non finire nei guai, si era fatto picchiare per far credere che lui non fosse in macchina perché Aldo lo aveva aggredito, venendo quindi elogiato come un eroe) e Giacomo trova tutte le sue cose, compreso il romanzo che stava scrivendo da una vita, nell'immondizia, e la sua camera messa in affitto. I due si ritrovano quindi sconsolati al parco e qui ritrovano Clara e Aldo, il quale ha deciso di non ritornare in carcere. I due aiutano Giovanni e Giacomo ad organizzare la loro vendetta: dopo aver rubato il camion al cognato di Giacomo, quest'ultimo fa trovare alla sorella un testamento in cui è scritto che l'appartamento, di proprietà di Giacomo, dev'essere ceduto, insieme a tutti i beni in comproprietà, a una famiglia di africani suoi amici che erano stati ingiustamente sfrattati. Il gruppo ruba poi degli elettrodomestici dal magazzino di Crapanzano, un energumeno compagno di cella di Aldo a San Vittore, e successivamente Aldo e Giacomo, travestiti da fattorini, si presentano a casa di Giovanni con la merce e dicono alla moglie che si tratta della vincita di un concorso a cui l'uomo avrebbe partecipato prima di morire e che, quindi, tali oggetti spettano a lei. Clara, intanto, informa Crapanzano del furto, così egli si presenta a casa della donna con alcuni amici armati di mazze da baseball intenzionati a farsi giustizia da soli, insieme a lei c'è anche l’amante.

Giacomo e Clara
Giacomo e Clara

Fatta giustizia, Clara porta i tre a una camera ardente nella quale si trovano tre bare: più che convinti di trovarle vuote, credendo che si tratti di uno scherzo, sollevano i veli e vedono i loro cadaveri. Giovanni e Giacomo restano scioccati nel vedere sé stessi nelle bare mentre Aldo, guardando triste i suoi amici, solleva l'ultimo velo che mostra il suo cadavere. In quel momento all'entrata della camera ardente si accende una forte luce da cui fuoriesce Clara, vestita con un lungo abito azzurro, che attraverso un flashback, li teletrasporta nel luogo dove è avvenuto l'incidente del burrone; Giovanni e Giacomo capiscono allora che in realtà non erano riusciti a scappare in tempo dall'auto ed erano veramente morti, mentre Aldo sapeva già tutto, avendolo scoperto da Clara stessa dopo il loro appuntamento. Dunque, la donna rivela di essere un angelo incaricato di accompagnare il trio in Paradiso e così tutti e quattro cominciano il loro cammino verso di esso.

Dopo una lunga camminata per le montagne, i quattro arrivano infine di fronte all'ingresso, una sbarra che si apre tramite badge su una collina, ma Clara informa il trio che solo Aldo è già in possesso della tessera per entrare, avendo scontato la sua pena in prigione, mentre gli altri due, per alcune loro marachelle che Clara mostra loro in un foglio, dovranno attendere ancora un po' prima di poter salire. Clara, essendo un angelo, passa la sbarra senza biglietto in quanto possiede un telepass angelico, lasciando da solo Aldo, libero di salutare i suoi amici, mentre lei lo precede in Paradiso. Aldo, lasciato solo, tuttavia, dà ai due amici due tessere falsificate che ha prodotto sfruttando le sue abilità di contraffattore, che consentono loro l'accesso; superata la sbarra, il trio può finalmente godersi la pace del Paradiso.


Produzione


Giacomo, il regista e sceneggiatore Massimo Venier, Giovanni e Aldo in una pausa sul set
Giacomo, il regista e sceneggiatore Massimo Venier, Giovanni e Aldo in una pausa sul set

Le riprese sono iniziate il 27 luglio 1998 e si sono concluse a settembre dello stesso anno. Gran parte del film, ambientata a Milano, venne in realtà girata a Roma, salvo alcune scene occasionali. Le scene in montagna sono state girate principalmente in Abruzzo.[3]

Durante le riprese dell'inseguimento tra la volante sequestrata da Aldo e i mezzi della Polizia, uno dei due elicotteri utilizzati ebbe un'avaria al motore e, nel tentativo di compiere un atterraggio di fortuna (poi riuscito), colpì il tetto di una delle auto in corsa, facendola capovolgere e provocando il leggero ferimento di uno degli attori a bordo.[3][4]


Colonna sonora


L'intera colonna sonora del film è stata affidata ai Negrita (già presenti in Tre uomini e una gamba con il brano Ho imparato a sognare): i brani Mama maé, Cambio e Hollywood sono contenuti in diversi album del gruppo, mentre altri come Hollywood Sofà, Pulp, Heaven # e I'm Your Man sono stati pubblicati come lato B nei singoli successivi all'uscita del film, quali Mama maé e In ogni atomo. Alcune delle tracce strumentali che si possono sentire all'interno del film, tuttavia, non sono state pubblicate dalla band fino all'11 ottobre 2019, quando viene pubblicata su disco per la prima volta l'intera soundtrack del film, all'interno dello speciale cofanetto "Reset 20th Anniversary edition", uscito per il ventesimo anniversario del suddetto album dei Negrita.

Nella scena in cui viene rivelata la morte dei tre protagonisti viene proposto il tema, tratto dalla sesta sinfonia, primo e quarto movimento, di Čajkovskij.


Accoglienza



Incassi


Il film, uscito nelle sale il 18 dicembre 1998, ha incassato in totale 22522708 .[1]


Record



Riconoscimenti



Note


  1. I film italiani che hanno incassato di più, su ilpost.it, il Post, 7 aprile 2015. URL consultato il 28 dicembre 2019.
  2. Il titolo del film Così è la vita deriva proprio dal titolo del libro scritto da Giacomo.
  3. COSÌ È LA VITA (1998) – ALCUNE CURIOSITÀ SUL FILM DI ALDO, GIOVANNI E GIACOMO.
  4. Cade l'elicottero durante le riprese di Così è la vita, in la Repubblica, 18 agosto 1998, p. 35.

Altri progetti



Collegamenti esterni


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На других языках


[en] That's Life (1998 film)

That's Life (Italian: Così è la vita) is a 1998 Italian comedy film directed by Aldo, Giovanni & Giacomo and Massimo Venier.[1][2]
- [it] Così è la vita (film 1998)



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